IL DESIDERIO FEMMINILE
E IL TRAUMA DEI MUSULMANI

di Daniel Pipes- New York Sun, 25 maggio 2004

di Georghine Sandhi – Fonte: http://balder.org/Galleri/Galleri_00.php

(…) I musulmani ritengono in genere che il desiderio femminile sia maggiore di quello maschile, a tal punto che considerano la donna come cacciatrice e l’uomo come la sua vittima passiva.

I credenti provano poca apprensione nei confronti della sessualità in quanto tale, ma sono ossessionati dai pericoli che rappresentano le donne.

I bisogni sessuali di quest’ultime sono considerati così irrefrenabili da diventare l’immagine stessa delle forze brute e del disordine.

I desideri sfrenati e l’irresistibile fascino donano alle donne una forza da esercitare sugli uomini, che compete persino con quella divina.

La donna va tenuta a freno poiché la sua esuberante sessualità costituisce una minaccia diretta per l’ordine pubblico. Tant’è che il termine arabo fitna significa tanto disordine civile quanto bella donna. ( fitna significa sia “sedizione” che “seduzione” n.d.r.)

Per un gran numero di musulmani l’Occidente non costituisce solo una minaccia esterna, rappresentata dagli invasori infedeli, ma esso erode altresì i meccanismi tradizionali usati per tenere testa alla minaccia interna costituita dalla donna. Il che porta alla diffusione di timori circa l’adozione dei costumi occidentali, preferendo piuttosto aggrapparsi alle vecchie tradizioni.

In altre parole, il diverso modo di concepire la sessualità contribuisce a una generale riluttanza musulmana ad accettare la modernità.

La paura dell’erotismo all’occidentale finisce con il confinare i musulmani nei settori della politica, dell’economia e della cultura. I timori sessuali costituiscono una delle cause principali del trauma islamico in età moderna (…).

Leggi tutto in : Il desiderio femminile e il trauma dei musulmani di Daniel Pipes

Fonte: http://it.danielpipes.org/article/1831

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Kleine Schriften zu zwischenmännlicher Sexualität und Erotik in der muslimischen Gesellschaft

In rete:

HATRED FOR WOMEN AND ISLAMIC TERROR

di Iakov Levi

“ ( … ) L’orda fraterna musulmana è una minaccia per la civiltà di Apollo ancora maggiore di quello che lo era stata l’orda nazista. Questa era composta da fratelli sadico-anali e “malignant narcissists” che anelavano ad avere sotto controllo l’Occidente, come ogni sadico anale vuole controllare e dominare, ma non anelavano a distruggerlo.

L’orda musulmana è invece un’orda sadico orale e borderline, con manifeste allucinazioni intrauterine, la cui unica strategia è la distruzione e l’annullamento.

L’Islam di oggi non è più quello dei califfi Omiadi e di Harun El Rashid. Allora erano al loro meglio, mentre adesso sono al loro peggio, e la regressione borderline è degenerata in paranoia. Questa è la loro condizione filogenetica e ontogenetica permanente.

I musulmani hanno preso la proibizione di guardare il genitale materno molto seriamente, e sono pronti a scoppiare su chiunque stia ancora guardando, per soddisfare le pretese di un Padre preistorico, non fantasticato come nella psiche occidentale e in quella ebraica, ma bensì allucinato.

Sarebbe un vero peccato vedere le statue di Michelangelo fare la stessa fine che ha fatto il Budda distrutto dai Talibani in Afganistan” .

Saluti a tutti
Iakov Levi

Fonte: http://www.geocities.com/psychohistory2001/giardinociliegi.html

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