Vittime dei libri

 BUFERA PER UN LIBRO

“L’uomo che Gesù amava” di Gianni De Martino, con testi del giornalista salernitano Pasquale Quaranta, al centro della bufera politica e religiosa…

Insorge An: “Intervenga la Cei”

La Caritas contro il patrocinio del Comune: “Maometto non l’avrebbero trattato così”

SALERNO – Scoppia la polemica sul Gesù gay. È un libro, che si presenta stasera a Spazio Donna, “L’uomo che Gesù amava” di Gianni De Martino, con testi del giornalista salernitano Pasquale Quaranta al centro della bufera politica e religiosa.

Due consiglieri comunali di Alleanza nazionale, Cesare Festa e Roberto Celano, hanno contestato duramente il patrocinio morale concesso all’iniziativa dal Comune di Salerno e non solo chiedono al sindaco De Biase di ritirarlo ma scrivono alla Conferenza Episcopale e all’arcivescovo di Salerno, monsignor Gerardo Pierro, affinché intervengano a tutelare i principi della fede cattolica.

Sul caso si alza già severa la voce di don Franco Fedullo, direttore della Caritas diocesana: “Utilizzare la straordinaria figura di Gesù a sostegno dell’ideologia omosessuale è una menzogna. Avessero fatto questo al profeta Maometto, il Comune si sarebbe ben guardato dal concedere il patrocinio”.

Intanto l’autore si difende: “Tutta questa polemica è solo un fatto politico. Il mio libro va letto, parlarne senza cognizioni di causa è un grave errore”

 ( 27/01/2005 – Corriere del Mezzogiorno – Felice Naddeo, Gabriele Bojano )

  SALERNO — E’ bastato il titolo di un libro, L’uomo che Gesù amava, scritto da Gianni De Martino con testi del giornalista salernitano Pasquale Quaranta, presidente dell’associazione culturale omosessuale Garcia Lorca, a scatenare il putiferio. Non solo perché il testo, già presentato in città come Roma e Milano, è ritenuto blasfemo da ambienti cattolici e politici in quanto affronta un tema scabroso, i presunti accostamenti tra Cristo e l’omosessualità, ma soprattutto perché la presentazione del volume, promossa da Arcigay e Arcilesbica oltre che dalla Garcia Lorca, questa sera alle 20.30 nei locali di Spazio Donna a Salerno, ha ottenuto il patrocinio morale dell’amministrazione comunale.

  LA CROCIATA DI AN . I primi ad insorgere sono stati i consiglieri di Alleanza Nazionale Cesare Festa e Roberto Celano. Che hanno scatenato un’imponente controffensiva pubblica investendo del problema non solo i vertici nazionali del partito, ma anche la Conferenza Episcopale Italiana, ed in ambito locale l’arcivescovo, monsignor Gerardo Pierro e lo stesso sindaco Mario De Biase. Al quale, con una interrogazione urgente, è stata chiesta la revoca immediata del patrocinio. «Noi rispettiamo l’omosessualità e siamo d’accordo affinché ci siano spazi di discussione su questo argomento — precisa il capogruppo di An al comune Cesare Festa — ma sostenere una manifestazione e un libro che lasciano trasparire tratti di omosessualità in Gesù non ci sembra davvero opportuno. Non abbiamo alcuna pretesa moralistica ma agiamo in difesa dei valori del nostro partito e della Chiesa. Per questo chiediamo che intervenga immediatamente l’arcivescovo ed abbiamo interessato la Cei di questa situazione». «Assoluto rispetto per gli omosessuali — incalza Roberto Celano — e convinzione che Gesù Cristo sia il pastore di tutti e incarnazione dell’amore e della pace. Ma arrivare ad annoverarlo tra le fila dei gay ci è sembrato davvero esagerato. In questa città, dove abbiamo già discusso sui diritti alle coppie omosessuali, non si era mai arrivati a tanto. E ora riteniamo che monsignor Pierro, il nostro arcivescovo, debba assolutamente intervenire nei confronti del Comune».

LA DENUNCIA DI DON FRANCO — Da via Roberto il Guiscardo, sede del palazzo arcivescovile, non arrivano reazioni.

 L’unico che rompe il fronte del silenzio è il direttore della Caritas Diocesana, don Franco Fedullo. «Cosicché il Signore Gesù praticava relazioni omosessuali con San Giovanni? — si sorprende il sacerdote — il Messia sponsor dei gay? È una scadente falsificazione storica. Fosse stato così, i potenti dell’epoca non avrebbero dovuto inventare articolate accuse per inchiodarlo sulla croce». Un «falso storico», dunque, per don Franco che accusa gli autori del libro di strumentalizzazione. «Avessero fatto questo al profeta Maometto — continua — il Comune, e giustamente!, si sarebbe ben guardato dal concedere il patrocinio all’iniziativa. Questo libro, infatti, offendendo i credenti nell’Islam sarebbe stato considerato un attacco alla libertà religiosa». Il presidente della Caritas ipotizza anche un errore di stampa, un «patrocinio immorale» e tutto sarebbe stato chiarito. «Ma qualora il Comune — e il sacerdote conclude — avesse concesso il patrocinio con piena avvertenza e deliberato consenso, dovrà spiegarci perché un banale falso storico, costruito sulla menzogna e che strumentalizza la più nobile figura della storia, meriti il patrocinio del Comune. Se domani scoprissi che San Matteo — amico di Giovanni e di Gesù — si fosse allontanato dallo stemma della città, non mi stupirei».

GLI AUTORI —Da Milano, dove risiede, il giornalista e saggista Gianni De Martino, originario di Angri, prende le distanze dal bailamme che si è scatenato. «Se ho capito bene si tratta di un fatto politico — spiega — non hanno letto il libro. Allora preciso: Cristo – Gesù risorto – non è nè uomo nè donna, nè ebreo nè gentile, nè ateo nè credente, nè etero nè gay, e neanche cristianista, buddista, islamico, new age o tesserato a un partito o all’Arcigay. Sono pertanto contrario a un uso strumentale del mio studio da parte dell’editore per sostenere la «causa» dell’egoismo neo-gay dal quale mi dissocio. Mi dichiaro decisamente dalla parte della Chiesa salernitana nel rivendicare il valore universale della figura di Cristo e non pretendo di dare a nessuna delle idee o delle parole cont
enute nella mia opera, maggiore autorità o credibilità che non gli sia data dalla Chiesa cattolica alla quale mi onoro di appartenere con osservanza».

Pasquale Quaranta e Franco BarberoPasquale Quaranta, che ha curato la seconda parte del libro, quella delle interviste, non è nuovo alle polemiche più velenose. Per sostenere fino in fondo la sua campagna sul registro delle unioni civili, nel 2003, il verde Piero Cardalesi non esitò a dimettersi da assessore all’ambiente del Comune di Salerno. «Noi non sappiamo niente sulla sessualità di Gesù — esordisce il giovane giornalista salernitano — poteva anche essere asessuato. Il problema è un altro, capire se noi oggi siamo in grado di accoglierlo anche come gay. Io ne ho parlato con persone omosessuali e devo dire che molte restano turbate da quest’ipotesi. Allora c’è da chiedersi se la nostra fede sia veramente libera da pregiudizi o sia assoggettata a quella che gli esperti hanno battezzato come omofobia interiorizzata. Io da credente e cristiano penso che anche l’amore omosessuale sia un dono di Dio». Sulla nuova polemica innescata da Alleanza Nazionale, Quaranta prova a ricondurre la questione sul piano del confronto: «Rappresentiamo ormai il 10 per cento della popolazione mondiale, mi piacerebbe che su queste tematiche si potesse parlare apertamente senza pregiudizi, incontrandosi e chiarendosi». Un invito, neanche troppo velato, a prendere parte alla presentazione di stasera.

Gabriele Bojano

Felice Naddeo

( da Corriere del Mezzogiorno, 26 gennaio 2004, pp. 1-2).

   RETTIFICA DELL’AUTORE : " Non partecipo alla presentazione del mio libro organizzata a Salerno dai politici e dai devoti guardiani     laicisti dei sogni e dei bisogni della gente, perché sono contrario all’uso strumentale neo-gay che ne sta facendo l’Editore – il quale peraltro lo ha pubblicato con tagli e inserti bibliografici non autorizzati , aggiunte di frasi scritte di suo pugno, che ne distorcono il senso, e senza le necessarie avvertenze per il lettore e rispetto per il lavoro dell’Autore.

Se ho capito bene si tratta di un fatto di bestialità politica, e non hanno letto il libro! Allora preciso: Gesù era certamente un uomo, ebreo e maschio con un corpo attraversato, perchè no? – data la natura bisessuale delle fantasie umane – da pulsioni sessuali. Ma Cristo, Gesù risorto, non è né uomo né donna, né ebreo né gentile, né ateo né credente, né etero né gay, e neanche cristianista, buddhista, islamico, new age o tesserato a An, ai radicali o all’Arcigay.

Credo che sia giusto ed opportuno , da parte della Chiesa, voler salvaguardare il valore "universale" del Cristo.

Resto inoltre dell’opinione che voler negare alla Chiesa, in nome dell’ideologia neo-gay, del gorgo vuoto del godimento e dell’egoismo del piacere etero ed omosessuale, ogni sapere sul bene, sia una ingiusta forma di avversione, se non di odio ideologico e politico immotivato.

Dichiaro quindi la mia piena solidarietà alla chiesa salernitana e non pretendo dare a nessuna delle idee o delle parole contenute nella mia opera, maggiore autorità o credibilità che non gli sia data dalla Chiesa cattolica, alla quale fedelmente mi onoro di appartenere con gratitudine, con osservanza e il rispetto che meritano le sue gerarchie ed il suo insegnamento.

Un insegnamento sollecito del bene comune e della salvezza delle anime di noi peccatori , in grazia di Dio per i meriti di Gesù Cristo , il Risorto per amore di ogni uomo, ogni donna, e anche per coloro che si vivono come omosessuali o, ideologicamente e omofagocitamente, come gay e neo-gay, spesso purtroppo adepti di acide conventicole dedite alle pesantezze del piccolo commercio e dell’ideologia omosessualista, nel misconoscimento e il disprezzo per chiunque si interroghi, scriva, operi o si presenti loro anzitutto come persona libera e responsabile

  In altri termini, ho scritto “L’uomo che Gesù amava” per altro che per il Potere, per altro che per il   Ribelle, e certamente non per essere punito da An, dal sole che ride, da qualche don Pirla con la kefiah  o da quello che l’amico Claudio Risé chiama giustamente, per tranqullità, circo politico-mediatico (gdm) .

 ***

 “ UN LIBRO PER OFFENDERE I CRISTIANI … Per amore della verità diciamo subito che si tratta di un libro che chi vi scrive non ha letto ma , qualcuno ci ha informato che …

don Franco Fedullo in 12mesi.it – news

http://www.12mesi.it/27-01-05/UN%20LIBRO%20PER%20OFFENDERE%20I%20CRISTIANI.htm


Cardinale copista, di Tommaso da Modena ( 1325-1379 )

"Si osserva l’esistenza di un nesso preciso fra divieto d’indagine
intellettuale sui problemi sessuali e inferiorità intellettuale… "
 

 ( S. Freud, da Il disagio della cività – 1929).

SALERNO

     ?

 In rete

  29/01/2005 – ***
Comunicato Stampa – Giovanni Felice Mapelli
 POLEMICHE A SALERNO PER UN LIBRO

IL GESU’ GAY CHE NESSUNO AMA – Il Libro "L’Uomo che Gesù amava"

www.centrostuditeologici.too.it

27/01/2005 – ***
La Gazzetta del Sud – Nino Femiani
Il Comune è “sponsor morale” di un testo che accosta il Messia all’omosessualità
Bufera sul sindaco ds di Salerno per un libro su Gesù

27/01/2005 – ***
Corriere del Mezzogiorno – Felice Naddeo, Gabriele Bojano
Salerno, bufera per il libro su Gesù gay
“L’uomo che Gesù amava” di Gianni De Martino, con testi del giornalista salernitano Pasquale Quaranta al centro della bufera politica e religiosa. Insorge An: “Intervenga la Cei”

27/01/2005 – ***
Corriere del Mezzogiorno – Gabriele Bojano
Libro su Gesù gay, la Margherita si ribella
Il libro sul Cristo omosex, l’ira di Mastalia: “Inaudito il patrocinio del Comune”

27/01/2005 – ***
Cronache del Mezzogiorno
Una decisione raccapricciante
Non si placano le polemiche intorno alla presentazione del libro “L’uomo che Gesù amava” 27/01/2005 – ***

Il Mattino – Petronilla Carillo
IL CASO “GESÙ E I GAY”
Si sta dando una eccessiva enfasi al patrocinio di questa manifestazione. In fondo si presenta soltanto un libro..

25/01/2005 – ***
Il Mattino
Quaranta, l’uomo che Gesù amava°
.presentazione del libro «L’uomo che Gesù amava», di Gianni de Martino

 Pasquale Quaranta – Tra l’amore per Gesù e la "follia della normalità"

–  Rec. di Ausilia Riggi

Fonte:http://www.sharkmirc.net/news.htm

– “L’uomo che amava Gesù”:
il libro continua a far discutere

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CURIOSITA’ ANTROPOLOGICA

L’Abate di Montevergine scaccia dei "femminielli" dalla Basilica …
(rassegna stampa). AVELLINO …

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…Signore, poni una guardia davanti alla mia bocca, / sorveglia l’ uscio delle mie labbra. / Non inclinare il mio cuore ad alcuna cosa malvagia / per commettere azioni malvage / coi malfattori; / e fa’ ch’io non mangi le loro delizie. //

Mi percuota pure il giusto; sarà un favore; / mi riprenda pure; sarà come olio sul capo, il mio capo non lo rifiuterà. / Continuo a pregare mentre fanno il male. /

I loro giudici saranno precipitati per il fianco delle rocce / e si darà ascolto alle mie parole, perché piacevoli. / Come quando si ara e si apre la terra,/ le nostre ossa sono sparse all’ingresso del soggiorno dei morti. /

A te sono rivolti i miei occhi, o Dio, Signore; in te mi rifugio, non abbandonarmi. / Salvami dalle trappole che mi tendono / e dalle insidie dei malfattori. / Cadano gli empi nelle loro reti, / mentre io passerò oltre”. – Salmo di Davide (141).

Alla scrittura fa eco la scrittura e la Scrittura, con l’augurio che vi si possa ravvisare una vera Presenza e una vera risposta, e non un’eco o il solito Es-o-Es .

“Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada” ( Matteo 10:34).

 Il Dio dell’Amicizia, Colui che in obbedienza al Padre acquista la nostra salvezza con il suo Sangue, Colui che per Amore ogni giorno si fa Pane di Vita per noi, porta la spada nel mondo.

Quando si instaura più che la "pace" semplicemente la voglia di essere lasciati in pace “un attimino” a sguazzare nell’intrigo, Gesù non dà certo la sua approvazione, ma anzi interviene con la spada.

La Parola di Gesù infatti porta ogni cosa alla luce del sole, sveste con forza ogni peccato dal suo alone di ipocrisia, di mezze-paure e di mezze-speranze e porta crisi in questo tipo di situazioni.

La spada può essere nel caso specifico un figlio che dichiara la sua devozione al padre e si converte a Cristo , semplicemente col suo essere cristiano, fa emergere il fatto che che l’intrigo politico-omosessualista va svelato. Ma l’obiettivo non è distruggere, quanto piuttosto dare uno scossone che porti all’ottenimento della vera Pace, quella basata su di Lui.

Ecco che occorre quindi distinguere chiaramente l’accoglienza che dà il mondo – compresa quella che offrono le aggressive conventicole neo gay che sotto l’occhiuta sorveglianza dei sinistri guardiani dei bisogni e le pesantezze del piccolo commercio si spacciano come comunità e per motivi elettoralistici mantengono i ragazzi e le ragazze che si amano nella condizione di sempiterne vittime del vittimismo organizzato – e la pace di Gesù, la vera e sola pace e accoglienza.

Da Giovanni 14:27 : “ Vi lascio la pace, vi dò la mia pace. Non come la dà il mondo, io la dò a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore”.

 

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7 risposte a

  1. giannidemartino scrive:

    Caro Gianni, la rettifica da te diffusa non basterà forse a metterti al riparo dalle strumentalizzazioni organizzate dal circo politico- mediatico su un tuo libro – se ho ben capito- abbondantemente manipolato. Precisa però in modo chiaro la tua devozione al Padre, e l’amore per il Figlio, che ci ha reso tutti fratelli.

    Di tutto il resto non vale neppure la pena di parlare.

    Con amicizia,

    Claudio Risé

    >http://www.claudio-rise.it

    >lavitasacra@claudio-rise.it

  2. giannidemartino scrive:

    Rileggendo le mie righe, quel “Precisa” poteva sembrare un esortativo.

    Viceversa significa: (la rettifica…..) chiarisce però….

    Se le metti da qualche parte, metti: chiarisce.

    Salmo fondamentale per tutti noi boccaloni. Soprattutto la prima strofa.

    claudio

    Claudio Risé

    >http://www.claudio-rise.it

    >lavitasacra@claudio-rise.it

  3. giannidemartino scrive:

    “ Come De Martino egregiamente puntualizza a più riprese, Jennings non vuole convincerci dell’omosessualità di Gesù: vuole semplicemente mostrare che è una possibilità (pag. 24). Ma se poi, quasi dimenticando l’ ipotesi di Jennings che il libro vuole presentare, seguiamo le riflessioni dense e liberatrici di Gianni De Martino, chiudiamo queste pagine con un maggior arricchimento spirituale, con un accresciuto amore per la persona di Gesù, con una moltiplicata volontà di lasciarci alle spalle i pregiudizi e le condanne e di vivere gioiosamente secondo ciò che siamo (…)

    Dice bene l’autore: “penso che la polarizzazione di Jennings sull’eventuale comportamento gay di Gesù derivi dalla preoccupazione di controbilanciare, in maniera quasi speculare, l’ossessiva negazione della sessualità di Gesù e dei cristiani da parte delle chiese neo-sessuofobiche (pag. 39)”. don Franco Barbero

    da http://www.ildialogo.org/omoses/#catto

    ***

    “ Egregio Direttore,

    dopo aver avuto il piacere di incontrare il vostro sito ho avuto, grazie a voi, la fortuna di scoprire l’esistenza di un libro quale “L’uomo che Gesù amava” che è stato per me come una folgorazione.

    L’ho letto tutto di un fiato,mi ha trasmesso sentimenti e speranze che neppure pensavo potessi provare. La certezza che Gesù, gay o non gay, non mi interessa, possa amarmi ed accettare la mia convivenza, con un coetaneo da ben 18 anni, mi riempie di gioia che oggi voglio partecipare anche a voi.

    Dico cordialmente : grazie”.

    Cosimo

    da Il Dialogo

    http://www.ildialogo.org/omoses/#catto

  4. ilfaro scrive:

    Ho appena comprato “Il mestiere del padre”, l’ultimo libro di Claudio Risè.

    Prometto solennemente che il successivo sarà il tuo “L’uomo che Gesù amava”.

    La “precisazione/chiarificazione” di Claudio Risè mi convince che assolutamente non lo posso perdere.

    Perchè niente mi interssa di più della “devozione al Padre, e l’amore per il Figlio, che ci ha reso tutti fratelli.”

    Di tutto il resto o quasi tutto, come ti scrive Risè, “non vale neppure la pena di parlare”.

    Con grande stima ed affetto,

    il Sorvegliato Speciale

  5. giannidemartino scrive:

    Caro Gianni,

    Gesù è un avatar, un sostituto virtuale. Come i Beatles, Hitler, la Gioconda e la Torre di Pisa, è diventato patrimonio dell’UNESCO.

    L’immaginario collettivo tende a costruirsi un Gesù a immagine e somiglianza delle ideologie che intende di volta in volta giustificare. Troviamo un Gesù per ogni gruppo d’opinione, un vessillo per ogni minoranza oppressa: abbiamo visto un Gesù ariano, un Gesù nero, un Gesù palestinese, un Gesù gay. Usato nelle conversazioni per pietrificare la propria lapidarietà con i detti che la tradizione gli attribuì, è un frame, un logo vincente grazie al quale si sono vendute filosofie, religioni, libri, jeans e spazzolini da denti.

    Ha prodotto posti di lavoro per docenti, editori, artigiani e il relativo indotto: fabbriche di chiodini per crocefissi, di cera per candele, legni per confessionali, mattoni per le chiese, tessuti per gli abitini da prima comunione. Il nome, usato nei millenni per pacificare territori, sanare conflitti, convertire genti, fondare istituti di beneficenza, fu anche motivo di guerre sanguinose e di persecuzioni da parte di chi si considerava depositario del messaggio nei confronti di chi sosteneva differenti opinioni, e divenne causa scatenante per le rappresaglie nei confronti del popolo Ebraico, al quale appartenne per iscrizione all’anagrafe.

    Ho letto L’uomo che Gesù amava. Ti ringrazio per la visione illuminata che condivido e apprezzo di Yeoshua, la cui realtà non può essere ridotta dalla curiosità morbosa e dagli interessi della propaganda di parte alla questione del suo genere sessuale, sia etero, gay o lesbico. Egli non si è mai occupato di problemi ginecologici, ma delle cose del Padre suo, che sta nei Cieli.

    Non di meno è risorto e ha annunciato la presenza reale nel Regno. Ciò nonostante, molti nel mondo continuano ad abusare del suo nome come se non ci fosse e non vedesse. Per i mass media è una sfocatura, un effetto pixel, un fuori registro: è una notizia fuori formato. Continuano a crocifiggere l’Uomo sopra il letto e nelle aule scolastiche, senza avvedersi che è nudo.

    Con stima

    Maurizio Turchet

    http://www.turchet.it

    Ho postato ma non riesco a vederlo. E’ andato al posto giusto?

    mt



    te lo posto io, grazie

    gdm

  6. anonimo scrive:

    Su tutte queste reazioni, stracciarsi le vesti scandalizzarsi per una

    ipotesi-ricerca sulla sessualità del Cristo vorrei suggerire alcune

    riflessioni:

    1 – La gente, la Chiesa stessa si sarebbe scandalizzata se si fosse scritto un libro su Gesù “ETERO”?

    2 – I nostri cari vescovi, che hanno parlato di malattia, depravazione,

    deviazione a nome di quale Gesù hanno detto queste bestemmie?

    3 – Di conseguenza i nostri politici bacchettoni o laici che con la

    democrazia cristiana o altri partiti hanno, fra l’altro costruito la loro

    carriere e benessere economico a vita . e anche dopo, a nome di quale Gesù hanno parlato?

    4 – Il problema sta in questa brutta, inconcepibile, assurda e per niente

    cristiana “omofobia” dilagante che è un grande peccato che grida vendetta al cospetto di Dio e rende sempre meno credibile questa “Chiesa” che l’autore

    del libro De Martino chiama ancora.. “una santa, apostolica e romana.” ma che invece è sempre più lontana da quel Gesù che ho incontrato io prete cattolico sposato, che vive nella totale visibilità il suo stato e che

    avendo frequentato da sempre, anche in parrocchia, gay e lesbiche, sa che Gesù ama in uguale intensità etero – omo – lesbiche.

    5 – In nome di Cristo superiamo l’omofobia e il problema non esisterà più. Fra l’altro… diventeremo credenti più autentici perché meno settari.

    CdB Coteto – Mauro Del Nevo prete cattolico sposato

  7. giannidemartino scrive:

    Quale Gesù.

    L’Autore prende lo spunto dal libro “The man Jesus Loved” di Theodore Jenning, pastore della Chiesa metodista americana, non per ribadire la presunta omosessualità di Gesù, ma per proclamare “l’indifferenza” del fatto qualora si fosse verificato. Sua precisa proposta è uscire da una considerazione della sessualità tabuizzata e additarne una equilibrata, lontana dall’enfatizzazione e dallo svilimento.

    Un interessante articolo dello stesso De Martino sintetizza così il senso del suo interessante libro, che si avvale anche dei testi documentari raccolti da Pasquale Quaranta:

    «… della sessualità di Gesù non sappiamo nulla, eccetto che era un maschio ebreo del suo tempo e che il suo coraggio consisteva nell’essere tenero. Non abbiamo bisogno né di un Gesù gay né di un Gesù eterosessuale o asessuato. Abbiamo bisogno del Cristo risorto. Occorre salvaguardare il valore “universale” del Cristo».

    L’argomento è trattato con singolare maestria e coinvolgimento, fuori dai luoghi comuni, usati solitamente contro i nemici implacabili dell’omosessualità (tra i quali coloro che hanno contestato questo libro in quel di Salerno). E per prima cosa vengono smantellate alla radice le giustificazioni dell’aggressività omofobica, con la messa in questione della presunta inconfutabilità del punto di vista biblico, che non pochi portano ad avallo dei propri atteggiamenti persecutori.

    Opportuna perciò la scelta di passi evangelici che parlano di Lazzaro, amico di Gesù; di Giovanni, il discepolo che Gesù amava; del ragazzo per il quale un centurione va a chiedere la guarigione; del giovane che confessa di avere osservato i comandamenti, e che Gesù, “fissatolo, amò”; del ragazzo che fugge nudo all’arresto di Gesù… Brevi flash che, accanto a quelli che si potrebbero riportare circa il comportamento di Gesù verso le donne e i peccatori incalliti, possono dare un’immagine di Gesù, libero da pregiudizi, che invita tutti ad attingere alla “pienezza di vita, che consiste nella partecipazione alla vita stessa di Dio”.

    Ne risulta un Cristo liberatore delle coscienze, comunicatore del senso della vita, lontano mille miglia dall’imporre una precettistica, cara soltanto a coloro che si attengono ad “un’identità fissa e contratta”, riducibile ad “una piccola idea, spesso polarizzata e reattiva, della relazione con se stessi, con l’universo mondo, con gli altri e con l’Altro: parole che non richiedono commento.

    dalla Recensione di Ausilia Riggi

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