THE

TOCQUEVILLE CONNECTION



TocqueVille o West Village?

Come noto JimMomo aderisce a questo progetto di piattaforma di blog liberali e amerikani sulla quale è a lavoro Ideazione. Oggi ( 29 marzo) e domani sono aperte le votazioni per scegliere il nome (e il sottotitolo) dell’aggregator. Possono votare soltanto gli iscritti allo Yahoo Group, ma chiunque potrà aderire all’iniziativa anche in futuro. Qui trovate la lunga "campagna elettorale" sul nome.

Jimmomo invita tutti a votare l’accoppiata TocqueVille – La città dei liberi.

Né "West", che in un certo senso limita l’iniziativa, indicando un punto cardinale che per forza di cose toglie universalità ai principi di fondo ai quali ci richiamiamo e che richiama successi cinematografici del miglior Sordi "americano". Né "Right", su cui è già stato detto abbastanza, destra/sinistra è ormai uno spartiacque ambiguo e anacronistico. L’aggregator ha invece una necessità vitale di trovare nel nome un aggancio forte ai principi del liberalismo classico e all’America, non con un’area politica o geografica. Poi naturalmente verrà etichettata in qualsiasi modo, "destra" sicuramente più che "sinistra", ma credo che il discorso debba essere: "Noi ci richiamiamo a questi principi, chiamateci di destra o di sinistra non c’importa…"

Se volete avere maggiori dettagli sull’iniziativa, leggetevi gli articoli di questo speciale. Particolarmente interessante l’ultimo, "Il West Village dei liberali italiani", di Vittorio Macioce (Mab).

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io ho votato per

Tocque Ville

la città dei liberi

Sorvy

Il manifesto per TocqueVille/La città dei liberi

e gli endorsements:

Come sapete sono in corso le votazioni per il nome dell’aggregator di blog liberali. TocqueVille è in grossa difficoltà, ma sarebbe un peccato perdere un nome così ricco di evocazioni: dall’idea di una città/cittadinanza liberale al richiamo di un liberalismo classico, di un pensatore attento ai fatti senza pregiudizi ideologici, uno dei padri intellettuali dei neocon, ideale – con le sue riflessioni sulla religione in America – per mettere d’accordo laici e credenti e per rappresentare al meglio l’approccio "fusionista". Se a prevalere sarà Right Nation prevarranno i soliti istinti "identitari" e il progetto perderà iscrizioni/lettori che sarà difficile poi recuperare. E’ quindi necessario: iscriversi allo Yahoo Group se non si è ancora fatto, votare e far votare… TocqueVille – La città dei liberi

2 Endorsement. Tocque Ville ha numerosi quartieri e suggerisce l’immagine di antenne ruotanti in molteplici direzioni… Insomma continuo a pensare che Tocque Ville, la città dei liberi, evochi l’idea di relazione e di uno spazio animato. Tocque Ville emerge finora come il nome più fresco, inclusivo e significativo per "battezzare" un bellissimo arcipelago che altrimenti forse apparirebbe privo di ponti o troppo unilateralmente orientato… Tocque Ville, invisibile tra noi, non è per fortuna la perfezione, la città dell’Armonia come si legge nei racconti di fate, ma dà luogo a significative assonanze ( letterarie, storiche, filosofiche) e comprende anche linee di fuga che, nel bene e nel male, la rendono ancora più viva, consapevole e responsabile. Tocque Ville, la vivace città dei liberi, potrebbe configurarsi – dati i tempi di civiltà "e" di barbarie in ascesa sfolgorante in cui viviamo all’ombra di una possibile sciagura generale – come uno spazio morale per una generazione d’emergenza: uno spazio che affiora nell’area di una nuova sensibilità democratica, liberale, libertaria e – perchè no ? – austeramente libertina e ironica, nonostante tutto – o meglio: nonostante il post-moderno, il post-mortem e il post-tutto… Per non dire della solita "dèrive", questa idiozia! Finalmente Tocque Ville, la vivificante città dei liberi, emerge all’Ovest come all’Est, al Nord come al Sud, a partire dall’Italia e non solo in Italia. Gianni de Martino


Un Europeo (come siamo noi) che ammirava gli USA (come noi) e, proprio grazie a questo amore, ne vedeva anche i difetti (come noi) e ragionava sui pregi e sulla possibilità di importarli nella arretrata realtà europea. Un politico che aveva tutte le possibilità di diventare un componente forte dell’establishment e che invece ha scelto di sacrificare buona parte della carriera e degli onori che avrebbe potuto avere per sostenere liberamente le sue idee. Un pensatore scomodo che non si è mai riconosciuto pienamente in alcuno schieramento preconfezionato. Un non credente che aveva il massimo rispetto per la religione. Un uomo di diritto che non ha mai considerato la Legge e il lume della ragione gli strumenti onnipotenti con cui rimediare ai mali del mondo. Un uomo che poteva scrivere di sè stesso, senza vergogna e senza tema di smentita, "Tengo alla libertà con la stessa tenacia con cui tengo alla moralità" e "chi cerca nella libertà altra cosa che la libertà stessa è fatto per servire". Nessuno meglio di lui ci può rappresentare. E sono vani gli sforzi di chiunque di estrapolare brani dagli scritti di Tocqueville che possano apparire contraddittori con il "nostro" liberalismo. E ciò nel nome di Tocqueville, espressione del meglio che il liberalismo europeo ha prodotto. Noi non possiamo aspirare a niente di più nobile che essere eredi (in umiltà) di quel "meglio". I vari West ("wing" [c’è già Left Wing con bloggers italiani], "point" [che siamo, i cadetti del liberalismo?], "side" [e la ‘story’ chi la racconta?] etc.) rischiano fortemente di apparire…cinematografiche imitazioni degne del miglior Sordi "americano". Suvvia, se Tocque Ville sarà la nostra scelta costruiremo davvero la città dei liberi!. Friedrich

da Sorvy

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 Il nome Tocque Ville forse rischia di apparire troppo sofisticato a coloro che sono abituati a  destreggiarsi a livelli arrivistici , e magari nel tirare l’acqua al proprio mulino credono di essere ancora totalmente di destra o di sinistra, alla don Peppone e don Camillo;  oppure si illudono di essere fusi in un sol blocco identitario che, per tranquillità, si chiamerebbe West… e darebbe addirittura un senso al cammino delle multitudini e degli individui, un’idea davvero di essenza totalitaria…

Date le condizioni demagogiche oggi esistenti per la costituzione di una coscienza, non tutti, purtroppo,  sono liberi dalle aderenze fisse e contratte, e quindi davvero in grado di sfuggire ai sinistri guardiani dei bisogni e a quei poteri che tendono a mettere tutti a regime ( perpetuando, fra l’altro, il  sistema dell’ordine e/o della trasgressione: ovvero il vigente sistema – anche spettacolare, fatto cioè d’immagini e di evanescenze – che ci governa. Qui facilmente il testone di Marx s’innesta sul fragile corpicino di Gandhi, Gramsci va a braccetto con Lacan, e in un seguito  di innesti alla Frankenstein  e di travestimenti multipli politica & tecnica si illudono di dominare sulla vita e sulla morte , all’ombra dei Titani che verranno e del regime in cui Kant sarebbe il migliore alleato di Sade… ).

Per chi crede che la via sia larga e si illude – in una fuga senza fine di travestimenti multipli – che tutto sia facile facile, mentre invece oggi è proprio il difficile ad essere diventato il cammino, sembra quasi impossibile potersi muovere senza essere irreggimentati e senza  paura in una città di donne, di uomini e di bambini sensibili e riflessivi, liberi e responsabili… nelle scelte condivise e un’azione oltre l’egoismo del piacere, per il bene comune ( gdm)

Da leggere :

– Texte de Catallaxia autour de Le libéralisme de Tocqueville à l’épreuve du paupérisme, par Eric Keslassy, Collection L’Ouverture Philosophique, L’Harmattan, 2000

"Vedo chiaramente nell’eguaglianza due tendenze: una che porta la mente umana verso nuove conquiste e l’altra che la ridurrebbe volentieri a non pensare più. Se in luogo di tutte le varie potenze che impedirono o ritardarono lo slancio della ragione umana, i popoli democratici sostituissero il potere assoluto della maggioranza, il male non avrebbe fatto che cambiare carattere. Gli uomini non avrebbero solo scoperto, cosa invece difficile, un nuovo aspetto della servitù…

Per me, quando sento la mano del potere appesantirsi sulla mia fronte, poco m’importa di sapere chi mi opprime, e non sono maggiormente disposto a infilare la testa sotto il giogo solo perché un milione di braccia me lo porge".

Sono parole di Alexis Clérel de Tocqueville (1805-1859), il saggista francese che conquistò la fama con due opere che, ciascuna nel suo genere, sono rimaste esemplari: "La democrazia in America" , scritta fra il 1832 e il 1840 e tuttora fondamentale per la comprensione dell’ideologia e della vita sociale degli Stati Uniti, e "L’antico regime e la Rivoluzione" , il volume pubblicato nel 1856, che trasformò radicalmente i criteri interpretativi della Rivoluzione francese. Diverse per il soggetto, le due opere principali di Tocqueville sono legate fra loro dalla visione politica dell’autore, che fu un liberale incline alla democrazia e, nello stesso tempo, un critico acuto e profondo dei mali di questa. Il problema dell’equilibrio fra la libertà individuale e il potere democratico (lo Stato di massa, si direbbe oggi), che egli studiò negli Stati Uniti e vide formarsi nell’Europa del suo tempo, è ora il problema di tutto il mondo occidentale. In Italia sono stati tradotti recentemente due libri che hanno acuito nuovamente l’interesse per questo genio della storiografia e della sociologia politica, seppure quest’ultima, ai suoi tempi, non esistesse ancora come scienza a se stante. Sono gli Scritti, note e discorsi politici 1839-1852 (Bollati Boringhieri, con un saggio di Umberto Coldagelli); e la biografia scritta da André Jardin, Alexis de Tocqueville (Jaca Book). Si è così riacceso il dibattito: quasi tutti ormai si dichiarano liberal-democratici e Tocqueville sembra essere il loro antesignano o, meglio, un liberale portato all’estensione dei principi liberali a tutti, quindi incline alla democrazia; ma, nello stesso tempo, Tocqueville è un critico acuto e preveggente dei mali democratici (…).

CONTINUA…

Fonte:

http://www.filosofico.net/tocqueville.htm

In rete :

In Search of Tocqueville’s Democracy in America

Information and resources about Alexis de Tocqueville.
http://www.tocqueville.org/

  ALEXIS TOCQUEVILLE su “La Frusta!”

Rivista di informazione e critica culturale di Alfio Squillaci

***Alexis de Tocqueville su Internet book shop

 

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Una risposta a

  1. Dilifa scrive:

    Gianni, ti ho linkato il post.

    Ciao

    Friedrich

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