Il caso del latte

 Bioterrorismo

IL CASO DEL LATTE



I ricercatori della Stanford University of California Lawrence M. Wein e Yifan Liu avvertono che i terroristi potrebbero avvelenare scorte di latte statunitensi con tossine botuliniche e dettagliano minuziosamente le quantità di tossina che sarebbero necessarie a uccidere centinaia di migliaia di persone e quali contromisure potrebbero essere prese per impedire un atto terroristico così sciagurato.

La rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) ha deciso di pubblicare lo studio riguardante la vulnerabilità di aree dell’industria casearia ad attacchi bioterroristici, assieme ad un editoriale di Bruce Alberts, presidente della National Academy of Sciences, il quale sottolinea che PNAS ha deciso di pubblicare l’articolo integralmente: "Nonostante i timori delle autorità, l’articolo ha una grande utilità per la biodifesa contribuendo a informare scienziati e addetti ai lavori sui metodi adatti a rafforzare la sicurezza di alcuni prodotti alimentari".

Policy Pointers – Analyzing a Bioterror Attack on the Food Supply : The Case of Botulinum Toxin in Milk.
Fonte:http://www.policypointers.org/

Un attentato bio-terrorista non è il più probabile, e le bombe umane e altri mezzi più convenzionali e più facili da preparare resteranno verosimilmente per lunghi anni ancora le armi più correnti del jihad maligno. Tuttavia, conosciamo il rapporto mistico che i gruppi terroristi islamici hanno con la morte, la loro perfidia alimentata da ideologie perverse* e le possibilità, più volte seriamente ricercate e tuttora perseguite, di mettere in opera tali mezzi. I jihadisti che si propongono – come ieri i nazisti e i bolscevichi – di “purificare” l’universo mondo non conoscono limiti. Un solo attentato potrebbe avere conseguenze catastrofiche, sia sul piano politico che psicologico: nelle circostanze di riemergenza dell’odio genocidario ubiquitario e diffuso in cui oggi ci troviamo, sarebbe irresponsabile non considerare il peggio prendendo tutte le misure necessarie. Se la pubblicazione dell’articolo di Wein e Liu contribuisce a una tale presa di coscienza e a non farsi eccessive illusioni sull’etica del nemico e sulla natura umana, non sarà stata una cattiva scelta.

Leggi anche le analisi in rete:

Armes biologiques ( francese )

In cosa consiste e chi ha l’Arsenale biochimico"
Armi biologiche: Botulino, Antrace, Vaiolo, Peste, Tularemia, Febbri virali emorragiche.
Armi chimiche: Mostarde solforose, Sarin, Vx, Clorina.
Paesi con arsenali biochimici

Le Armi biologiche
Principali virus:
Tularemia, Vaiolo, Peste, Antrace o Antrax, Febbre emorragica (ebola, marburg, lassa, febbre gialla, argentina), Botulino, Encefalite virale

Germs, Toxins, and Terror: the new threat to America. U.S. Senate. Committee on the Judiciary. Subcommittee on technology, http://judiciary.senate.gov/hr110601st.htmC

Center for the Study of Bioterrorism and Emerging Infections – Saint Louis University, School of Pub http://bioterrorism.slu.edu Conducts research and provides public health and healthcare education and reference materials for biological incident preparedness. .

Rapport sur le bioterrorisme
Didier Raoult, FRANCE. Ministère de la santé, 2003-07

Attacchi con agenti batteriologici: storia ed efficacia delle armi biologiche. Collegamenti alle pagine del sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e del Ministero della salute italiano dedicate agli aspetti sanitari e al rischio di eventi inattesi derivanti dall’uso di questo tipo di armi. (16 ottobre 2001)

Ecco cosa si può trovare su Internet su bioterrorrismo e antrace:

Su CNNItalia: Dossier armi chimiche e biologiche

Su Repubblica.it: Dossier attacco batteriologico

Sul sito dell’ Herald Tribune: tutte le domande e le risposte sull’antrace

Al Qaeda, Anthrax, and Ayman Zawahiri ( inglese)

Fonte: http://www.anthraxandalqaeda.com/

nota

* Dei giuristi islamici: “ Uccidete Ebrei e Cristiani, lo comanda Allah”

Il legato intellettuale di Al – Qaida: un nuovo pensiero islamico radicale che giustifica il genocidio degli infedeli ( di Jonathan D. Halevi Intelligence and Terrorism Information Center at the Center for Special Studies ) Testo originale in inglese :

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SHARIA’H IN EUROPA

Alcuni imam e leader islamici britannici, riuniti a Londra, hanno lanciato ufficialmente una fatwa contro il terrorismo suicida. La fatwa punirà chi compie atti terroristici. ‘Chi ha messo le bombe di Londra è un non musulmano’, si afferma nella fatwa, che si basa sulla sharia’h e ha un valore di legge religiosa.

La fatwa dei cinquecento religiosi del British Muslim Forum contro gli attentati del 7 luglio così come quella della Commissione islamica di Spagna del 10 marzo 2005 contro gli attacchi di un anno prima sembrano alle autorità politiche e all’opinione pubblica come fatti positivi, gesti di solidarietà.

In realtà si sentenzia una condanna del terrorismo suicida non in nome delle leggi dello stato e del comune senso di umanità ma in base a una fatwa desunta dalla sharia’h, “legittimando così – come spiega, inascoltato, Magdi Allam – il doppio binario giuridico in seno allo Stato di diritto, la legge ordinaria per gli autoctoni e la sharia per i musulmani. (…) E che cosa accadrebbe se in un domani, sempre facendo riferimento al Corano, gli stessi barbuti di Londra e Madrid dovessero sentenziare diversamente da quanto prescrivono le nostre leggi e contemplano i nostri valori? Intanto noi oggi, plaudendo alla loro condanna del terrorismo nel nome del Corano, li abbiamo già legittimati come referenti giuridici, abbiamo attribuito loro un potere che abbraccia la sfera della rappresentatività religiosa e politica”.

Si tratta di un pericoloso precedente. “Mettiamo – come osserva oppurtamente Harry – che coloro a cui abbiamo richiesto una fatwa contro i terroristi, ora che sono legittimati a lanciar fatwa, un domani usino la loro legittimazione in linea con la teocrazia di Teheran… ”.


Iran executes gay teenagers.Boys didn’t know sex was "punishable by death". Riprende in Iran la barbarie dell’applicazione pratica della sharia’h, la legge islamica. Lo scorso 19 luglio, due giovani di 18 e "meno di 18" anni, sono stati impiccati in pubblico nella piazza Edalat (della Giustizia) di Mashad, città nel nord-est dell’Iran. Lo rivela il sito di ISNA, con tanto di tristi foto dell’impiccagione dei due giovani. Secondo quanto riportato dal sito internet http://www.outrage.org.uk/ , i due erano stati arrestati nel maggio del 2004 e condannati a morte con l’accusa di sodomia, rapine e disturbo della quiete pubblica dopo 14 mesi di prigione e 228 frustate. "Non sapevamo – ha detto uno di loro ad un giornalista di ‘Sharq’ prima di essere impiccato – che per quello che facevamo fosse prevista la pena di morte”.

 Se domani i gruppi musulmani legittimati a emanare fatwa dovessero emetterne in linea con la sharia’a applicata in Iran, avremmo anche in Europa dei tribunali islamici ed emanazioni di fatwa contro gay manifesti e persone supposte o suggerite come omosessuali, donne che fanno l’amore prima o fuori dal matrimonio, apostati e musulmani “tiepidi” o agnostici rei di non essere abbastanza musulmani e di non pensarla allo stesso modo della presunta autorità islamica alla quale si chiedono fatwa contro i terroristi suicidi. Un takfîr , una fatwa di scomunica da parte di qualsiasi gruppo di musulmani, potrebbe rinviare – come hanno fatto i giureconsulti interpellati da al Zarkawi prima di dichiarare apostata l’ambasciatore dell’Egitto in Iraq e giustiziarlo – qualsiasi musulmano dissidente allo statuto di kâfir, cioè di miscredente, di ateo, di non-musulmano, letteralmente di “ingrato verso Allah” e quindi meritevole di punizione da parte degli altri musulmani. 

 “l’Europa – nota Magdi Allam – emerge ora come avanguardia mondiale di uno Stato teocratico islamico in nuce i cui leader sentenziano ciò che i musulmani debbono fare o meno. Tutto ciò all’interno di uno Stato di diritto dove vige un’unica legge che dovrebbe essere osservata da tutti i cittadini e residenti. Tutto ciò tra l’assenso, addirittura la compiacenza delle autorità europee, e perlopiù tra l’indifferenza dell’opinione pubblica.”

Sia la fatwa contro Bin Laden chiesta dagli spagnoli a un gruppo di musulmani sia la fatwa chiesta da Blair a un “gruppo di esponenti islamici”, costituiscono due pericolosi precedenti per introdurre la legge islamica in Europa a danno dei cittadini di cultura musulmana e a beffe e spesa dei poveri europei sempre in partenza, diventati degli erranti disponibili, pronti a pagare il “pizzo” a questo o quel gruppo di musulmani "autorevoli" per essere “protetti” da gruppi di altri musulmani altrettanto "autorevoli".

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