Il papa dimentica Israele tra i paesi colpiti dal terrorismo

 Rilievo di Israele al Vaticano

IL PAPA "DIMENTICA" ISRAELE TRA I PAESI COLPITI DAL TERRORISMO ISLAMICO

Benedetto XVI (Infophoto)
Rivolgendosi ai fedeli domenica dopo l’Angelus, il papa ha deplorato "morte, distruzione e sofferenza in paesi tra cui Egitto, Turchia, Iraq e Gran Bretagna", e ha chiesto a Dio di "fermare le mani degli assassini guidati dal fanatismo e dall’odio". Israele ha chiesto al Vaticano di spiegare perché papa Benedetto non abbia menzionato Israele, paese colpito dal mortale attentato attentato suicida del 12 luglio compiuto dal gruppo militante palestinese Jihad Islamica, costato la vita a cinque persone.

"L’omissione da parte del papa urla al cielo", ha detto il ministero in un comunicato. "…Non può che essere interpretato come una garanzia di legittimità alla realizzazione di attacchi terroristici contro ebrei", dice la nota del ministero degli Esteri israeliano che ha convocato il Nunzio apostolico della Santa Sede. Secondo Israele, la dimenticanza "renderà più’ forti gli estremisti che non vogliono la pace e indebolira’ i moderati".

"Circa le reazioni da parte israeliana al fatto che il Santo Padre nel suo Angelus di domenica 24 luglio non abbia, accanto ad altri paesi, menzionato anche Israele, si fa presente che le parole di Benedetto XVI si riferivano espressamente agli attentati di ‘questi giorni’", ha replicato il Vaticano in una nota. Precisazione che appare alquanto incongrua, dal momento che la strage di Netaya si è verificata proprio "in questi giorni", fra l’attentato del 7 luglio a Londra e quello in Egitto, passando per gli attenti in Iraq e in Turchia.

La Santa Sede ha anche scritto che il Nunzio apostolico "ha già risposto su questo argomento" al ministro degli esteri israeliano.

"Sorprende che si sia voluto distorcere così pretestuosamente ( ? )  l’intenzione del santo Padre".

Il Vaticano ha poi specificato che "anche il grave attentato di Netanya dell’altra settimana, a cui si riferiscono i rilievi da parte israeliana, rientra nella generale condanna senza riserve del terrorismo."

”L’Angelus del Papa dalla Valle d’Aosta – come sdrammatizza Padre Federico Lombardi, direttore dei programmi di Radio Vaticana – non è un documento studiato nei minimi particolari, non è un testo politico o diplomatico”. Si tratta tuttavia di una dimenticanza che, per quanto piccola, banale o involontaria, si somma e quasi si apparenta a un oblio collettivo. “ Quello che impedisce a molti, a troppi – come osserva opportunamente  al Corriere della Sera Pierluigi Battista di riconoscere nel terrore in grado di colpire la metropolitana di Londra come le stazioni di Madrid, le spiagge di Sharm el Sheikh come le strade di Istanbul lo stesso identico terrore che da anni affligge gli inermi cittadini israeliani: non i soldati impegnati in attività di guerra ma i civili che ogni giorno a Gerusalemme e a Tel Aviv salgono sull’autobus per andare a scuola, vanno al ristorante con gli amici, frequentano discoteche e luoghi di ritrovo come in una qualunque città minacciata dalla guerra del fondamentalismo islamista. Per i cittadini di Israele, però, la pietà dell’opinione pubblica mondiale sbiadisce e addirittura si dimezza (…)”.

Nell’oblio collettivo – continua Pierluigi Battista – allo Stato di Israele si fa fatica addirittura a riconoscere lo status di vittima di un terrorismo che, proprio come quello che compie i suoi massacri nei simboli della quotidianità occidentale, non si prefigge uno specifico e circoscritto e negoziabile obiettivo politico ma la distruzione esistenziale della stessa presenza ebraica organizzata in uno Stato. Una dimenticanza collettiva che è l’ultimo schiaffo morale alle vittime del terrorismo. L’omissione di Papa Ratzinger non ha certo il senso di un gesto aggressivo, come del resto ha chiarito il portavoce vaticano Joaquín Navarro Valls. Ma davvero lo Stato di Israele non può essere accusato di un eccesso di suscettibilità”.

Non aver incluso Israele Israele fra i paesi più colpiti da morte, distruzione e sofferenza per mano degli assassini fanatici ( insieme a Egitto e Turchia, Iraq e Gran Bretagna, esplicitamente menzionati come vittime degli attacchi terroristici degli ultimi giorni ) può essere considerato un veniale errore diplomatico. Eppure la “dimenticanza” papale evoca, ancora una volta, vittime cancellate. Temere che questa invisibilità delle vittime possa essere interpretato come “una garanzia di legittimità alla realizzazione di attacchi terroristici contro ebrei” non è affatto una “distorsione pretestuosa”, non dovrebbe “sorprendere” e bene ha fatto lo Stato d’Israele a chiedere a gran voce una spiegazione e il Vaticano a chiarire, sia pure con significativo imbarazzo, che "ovviamente anche il grave attentato di Netanya dell’altra settimana, a cui si riferiscono i rilievi da parte israeliana, rientra nella generale condanna senza riserve del terrorismo." Ovviamente ?

 Aggiornamento

– Il sito AsiaNews, parla ingiustamente di “attacco del governo israeliano al papa” e lo definisce “ gratuito, crudo, violento, volgare e farneticante”. Ben tre articoli molto fastidiosi del sito cattolico Asia News, di solito più equilibrato, sono dedicati ad alimentare pretestuosamente questa vicenda: http://www.asianews.it/geo.php?l=it&geo=1

 

«Perché il risentimento di Israele nei confronti del Vaticano è più che giustificato»  Carlo Panella al Foglio del 30-07- 2005

aggiornamento

Corriere della Sera – 2005-08-26 – Risolta la crisi diplomatica tra Israele e Vaticano che riconosce: Israele andava inclusa tra i paesi vittime del terrorismo

 FONTE:

http://www.informazionecorretta.it/showPage.php?template=rassegna&id=6347

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2 risposte a Il papa dimentica Israele tra i paesi colpiti dal terrorismo

  1. viga scrive:

    hai visto persona non grata documentario su conflitto palestina e israele diretto da oliver stone,ovviamente questo lavoro è agli occhi dei liberali un lavoro fazioso e di scarso valore,altro che submission!Comuque io te lo consiglio affronta bene il problema da una parte gli ignobili attentati dei kamikaze da condannare per due motivi:1)è sbagliato colpire i civili tra loro possono esserci anche quegli occidentali intelligenti che riconoscono nelle politiche dell’assassino di sabra e chatila Sharon un fallimento,2)si indebolisce la sacrosanta richietsa di libertà palestinese anzi essi danno materia a gruppuscoli di cavernicoli come i legaioli.Penso che le colpe vadano bilanciate perchè il modo di occupare e di usare violenza sui cittadini da parte delle forze israeliane mi pare sia grave quanto gli infami attentati da parte di alcuni esaltati,perlopiù presi in posti dove l’occupazione si fa sentire in modo violento.La morte di Raffaele,il fotografo italiano,della pacifista Rachel,o più in la nel tempo sabra e chatile e il 4 giugno del 67,se poi pensi che anche alcuni illuminati artisti israeliani prendono le giuste distanze da sharon e compagnia tipo il bravissimo Amos Gitai,vedrai che fin a che da entrambe le parti non vi sia una reale intenzione di pace e collaborazione le cose andranno a lungo.Certo che l’occidente quando scatena l’inferno non deve stupirsi di bruciarsi.Trattare con le forze moderate che ci sono e lasciare che in posti di cultura diversa dalla nostra vivano secondo le loro usanze e la “loro democrazia” diversa dalla nostra,non hanno bisogno di mcdonald e robe varie.Il pastore tedesco che rammenti quando il suo precessore andava a braccietto di pinochet o tentava di discreditare la rivoluzione sandinista e che per merito suo una legge infame è li a dimostrare che noi siamo un popolo sotto il vaticano.Non siamo così perfetti e la nostra civiltà che sta crollando sotto il peso delle sue politiche estere e interne è meglio che scelga una strada laica,razionale e di compromesso e trattativa .

  2. intrattabile scrive:

    che ridere.

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