Nella casa della tragedia

 Nella casa della tragedia



Le cronache riportano che il dramma del giovane manager si è svolto facendo bisboccia, in quattro, nella casa di un transessuale . Ma perché saltare subito alle conclusioni e chiamarlo, in maniera cretina, La Lapa ? Povero ragazzo ! Sic trans (it) gloria mundi.

A proposito della polvere bianca, metto per il momento da parte il testo di una vecchia intervista con il professor Daniélou e leggo Cocaina di Michael Taussing, appena uscito in libreria per Bruno Mondadori. Coniugando storia naturale e storia politica, Taussing – che è docente di Antropologia alla Columbia University – analizza le modalità con cui la ipermodernità “fatta” anche di oro, coca e cacca si specchia nel fango delle mangrovie della Colombia. “ In fondo – dice la nota dell’editore – Taussing mette in mostra il desiderio sfrenato per le cose proibite, per le sostanze che trasgrediscono i codici morali, il senso comune e le convenzioni”. Insomma, ecco un’altra rappresentazione di quello “strano bisogno di sconvolgimento”, che sembra una delle caratteristiche dell’epoca.

Preceduto da una prefazione dell’ottimo Franco La Cecla, questo libro affascinante ed estremo sbarca in Italia nel periodo che forse lo richiedeva. Dopo aver fatto il giro – in una sorta di montaggio cinematografico e con un linguaggio da narratore vero, per niente accademico o alla Frankenstein – della realtà quotidiana dei contadini colombiani e interrogato i cucchiaini d’argento dei finanzieri di Wall Street, passando per i poliziotti, i rappresentanti bugiardi del governo, i soldati e, soprattutto, lo spettro del capitalismo e – ahimè – il suo solito emblema fiabesco, ultraterreno contro cui scagliarsi: gli Stati Uniti. A ognuno la sua droga.

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