La Francia è una puttanella”



Alain Finkielkraut, intellettuale francese di spicco “orripilato” da quel che succede nelle banlieues, dice al Foglio che era già tutto scritto in un rapporto del ministero dell’Istruzione , “dove gli studenti alla domanda sulla loro nazionalità rispondevano ‘musulmana’ e non ‘francese’ e dicevano di rifiutare i filosofi dell’età dei Lumi”.

E ricorda le canzoni rap che annunciavano la crisi, una faceva così: “La Francia è una puttanella, non dimenticare di scoparla fino a sfinirla, di trattarla come una sporcacciona, io, amico, piscio su Napoleone e sul generale de Gaulle”. Leggi: “Non si possono integrare persone che non amano la Francia in una Francia che professa di non amarsi” – il foglio

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Sempre ne IL FOGLIO di oggi ( mercoledì 9 novembre 1995 ) Carlo Panella ricorda che "La rivolta nelle periferie era già scritta nel rapporto Stasi del 2003"

Efficace il testo: “Le basi sociali del patto sociale sono state minate da un ripiegamento comunitario più subìto che voluto, soprattutto nei quartieri periferici, per la minaccia che pesa sulle libertà individuali e per lo sviluppo di discriminazioni fondate sul sesso o sulle origini. L’insieme dei testimoni ha insistito su un contesto sociale urbano favorevole allo sviluppo di logiche di comunità che fanno prevalere la fedeltà ad un gruppo particolare, piuttosto che sull’appartenenza alla Repubblica. […] Alcune comunità politiche e religiose sfruttano questo malessere sociale per mobilitare i loro militanti. Sviluppano una strategia di aggressione contro gli individui per piegarli alle norme della comunità che loro predicano. Questi gruppi agiscono nei quartieri periferici, sottoponendo la popolazione più fragile ad una tensione permanente. […] La deriva comunitaria tribale, a questo punto non è poi così lontana. […] Un liceale sentito dalla Commissione ha dichiarato, senza che nessuno lo smentisse, che nessun allievo ebreo potrebbe portare la kippà nel suo liceo senza essere immediatamente linciato”. Fonte : ilfoglio.it

Che la Francia – e in genere l’Europa sempre più errante e disponibile – possa apparire come una puttanella che professa di non amarsi, è evidente, tra l’altro, anche in un orripilante intervento da Parigi della nostra Rossana Campo, scrittrice della Feltrinelli ( casa editrice radical-chic,  frequentata da una classe letterata sazia, annoiata, cinica e quindi predisposta alla barbarie ) .

L’autrice di In principio erano le mutande, con bocca "un attimino" impastata, un tipico linguaggio "vivace"  e la testa confusa così si compiace del "casino" e si rallegra di veder Parigi bruciare : “A ME NON MI DISPIACE PER NIENTE CHE I FRANCESI BIANCHI SE LA FANNO UN PO’ ADDOSSO” .

 ( http://www.feltrinelli.it/…/campo_parigi_01.mp3 – via:   alef – Tempi duri ).

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2 risposte a

  1. anonimo scrive:

    Non sono completamente d’accordo con quello che dici, ma lo sono ancora meno con R. Campo, quanto odio quei tipini…. basta che qualcosa bruci e sono contenti.

  2. anonimo scrive:

    …..noi occidentali per i mussulmani, non siamo altro che cibo…….

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