Bestialità politica

       CASO MARANO

        BESTIALITA’ POLITICA



 Suspected Collaborator lynched in Ramallah. 2002.AP Photo. Found by way of Dawson Speaks


«Sono orgoglioso e commosso. Io guardo con affetto e rispetto a un uomo come Arafat. In una città in cui abbiamo dedicato una piazza alla pace, non poteva mancare una strada intitolata a un premio Nobel per la pace». ( MAURO BERTINI )

 

 

A Marano, un comune vicino Napoli, il sindaco Mauro Bertini, prete défroqué passato al PdCI, ha deciso di dedicare una via a un terrorista palestinese. Innamorato come non pochi compagni dell’uomo sbagliato e confondendo i soldati italiani con dei mercenari, Bertini dice che i caduti italiani di Nassiriya erano “martiri a pagamento”, mentre il palestinese Arafat ( che ha arraffato come una zoccola per anni danaro dall’Unione Europea, dai paesi arabi e persino dai boy scouts, diventando multimiliardario ) è un vero martire perché, «senza ricevere denaro» ( !) , si è «sacrificato per il popolo palestinese». Un popolo palestinese che il raìs ha venduto al buon cuore del mondo mantenendolo vittima del vittimismo organizzato, del terrore e della guerra per oltre 40 anni, fabbricando una generazione di assassini.

Da parte sua, il signor Fakher Jabarin, sedicente Presidente della comunità palestinese in Campania, afferma che La saggia decisione di assegnare il nome di Arafat a una via della città   aiuterà le future generazioni di Marano a ricordare per sempre tali valori, per i quali Arafat visse, combatté e morì sempre da Eroe”.

Arafat sarebbe quindi, a differenza dei soldati italiani morti a Nassiriya, una figura esemplare per i giovani, mentre chiunque dimostri sdegno per una tale assurdità non sarebbe altro che un isterico “non rispettoso delle fondamentali regole democratiche”, un “seguace” dell’ambasciata d’Israele e una specie di camorrista mirante “ ad  intimidire – come insinua l’ineffabile Jabarin – non solo la gloriosa città di Marano ma anche a prevenire che il vostro coraggioso gesto sia imitato da altri comuni d’Italia.” Come dire: Fatevi avanti Bertini d’Italia! E pagateci il "pizzo", un aiuto per i tanti poveri ragazzi… che altrimenti potrebbero delinquere, sapete com’è…

Dopo le polemiche suscitate, le precisazioni del Sindaco di Marano, Mauro Bertini, che si possono leggere sul sito del Comune, aggravano le prime vergognose dichiarazioni con nuove dissertazioni fra il teologico e il cretino sulla differenza tra “caduti” e “vero martire”.

Potete esprimere il vostro sdegno mandando una mail al Sindaco di Marano:  posta@comunemarano.na.it

 Non è vero che Arafat era un uomo di pace

Certo, si può affermare che non utilizzava il grosso dei fondi europei per finanziare il terrorismo, visto che la parte più cospicua rimaneva nelle tasche sue, della moglie e di una variopinta corte dei miracoli. E tuttavia rimaneva abbastanza per sostenere gli attentati. Due avvocati che rappresentano i i familiari dei morti di nazionalità francese negli attentati suicidi in Israele in una causa davanti al Tribunale di Parigi dove chiedono che si accertino le responsabilità personali del leader palestinese nel terrorismo hanno appena pubblicato presso la casa editrice Albin Michel LE DOSSIER ARAFAT un’impressionante compilazione di documenti che attestano pagamenti sistematici da parte del raìs e dei suoi più diretti collaboratori a terroristi delle Brigate dei Martiri al-Aqsa (la branca laico-nazionalista del terrorismo palestinese, concorrente di quella religiosa di Hamas) e alle loro famiglie.

Emergono anche documenti politici, secondo cui Arafat incoraggiava consapevolmente gli attentati per rendere più difficile una pace che, favorendo una Palestina democratica, avrebbe permesso ai palestinesi di spazzare via il suo regime di corruzione. Non manca neppure qualche sordida storia di coltivazione e commercio di droga, in aggiunta al contrabbando e ai contatti con la criminalità organizzata di mezzo mondo.”

Fonte: http://www.cesnur.org/2004/mi_arafat2.htm

Come il terrorista Arafat ha usato i soldi dell’Unione Europea

L’Autorità Palestinese ha usato decine di milioni di dollari ricevuti da donatori quali l’UE per finanziare il terrorismo, mentre l’Arabia Saudita ha donato un totale di 550 mila dollari a più di 100 famiglie di terroristi palestinesi.Lo si legge nel rapporto intitolato “Il coinvolgimento di Arafat, degli alti funzionari e degli apparati dell’Autorità Palestinese nel terrorismo contro Israele, corruzione e crimine”. Il documento, preparato dai servizi di sicurezza è stato reso pubblico il 6 maggio 2002 dal Ministero degli Esteri israeliano e presentato al Presidente americano Bush in occasione della visita a Washington del Primo Ministro Ariel Sharon.

Compilato per lo più sulla base di documenti sequestrati negli uffici della Amministrazione Nazionale Palestinese di Ramallah, il dossier indica le prove del coinvolgimento e della responsabilità di Yasser Arafat e degli apparati dell’ANP in una serie di attività terroristiche contro Israele.

Secondo il Ministro senza portafoglio Dan Naveh, che ha presentato il Dossier ad una conferenza stampa del 5 maggio, i documenti fornirebbero la prova inequivocabile del coinvolgimento diretto di Arafat negli attacchi terroristici degli ultimi 18 mesi, in quanto “leader supremo” delle Brigate di Al Aqsa, filiazione della sua fazione politica Fatah.

Inoltre il rapporto spiega come centinaia di attivisti di Fatah che operano nel suo braccio armato, Tanzim, e le Brigate di Al Aksa, siano di fatto state pagate con i 9 milioni di dollari in trasferimenti mensili versati dall’UE all’Autorità Palestinese.

I fondi della UE, che secondo il rapporto ammonterebbero a mala pena al 10% del totale dell’attuale budget dell’Autorità Palestinese, insieme ai 45 milioni di dollari al mese provenienti dagli Stati Arabi, sarebbero stati trasferiti ai terroristi dall’Autorità Palestinese “inserendone i nomi nella lista del personale di sicurezza nazionale, nonostante il fatto che questi operino nel quadro delle branche di Tanzim e delle Brigate militari di Al Aksa.”

I documenti direttamente approvati dal leader palestinese e recanti la sua firma includono:

-lo stanziamento di 350 $ per 4 terroristi a Betlemme, firmato il 9 luglio 2001

-lo stanziamento di 600 $ a 3 alti comandanti di Tanzim, compresi quelli coinvolti nell’attacco terroristico alla cerimonia religiosa di Hadera (attacco del 17 gennaio 2002: 6 morti e 35 feriti), approvato il 19 settembre 2001

-trasferimento di 350 $ ad ognuno dei 12 terroristi di Fatah/Tanzim di Tulkarem che avevano partecipato ad attacchi mortali contro israeliani.

Inoltre, un documento non datato preparato dal Capo delle finanze palestinesi Fuad Shubaki e probabilmente approvato da Arafat stanziava 80 mila dollari per la costruzione di un vasto laboratorio per la produzione di armi, incluso un tornio e altri attrezzi per la lavorazione dei metalli necessari nella produzione di armi quali razzi e mortai. Tutte queste armi sono proibite dagli Accordi di Oslo.

Il rapporto contiene anche lettere di ringraziamento scritte da funzionari dell’Autorità palestinese al presidente irakeno Saddam Hussein per il suo sostegno finanziario all’Autorità palestinese.

Contenuti del dossier:

– La dimensione ideologia e indottrinamento da parte di alti ufficiali dell’Autorità Palestinese

– Finanze e finanziamenti del terrorismoda parte di membri di ANP

– Gli apparati di sicurezza con cui ANP e Fatah sostengono il terrorismo

– Le Brigate di Al Aksa e Fatah sono in realtà un unico ente sotto la gestione di Yasser Arafat.

– L’approvvigionamento di armi da parte di ANP in violazione degli Accordi Internazionali

– Cooperazione tra ANP e gli Stati sponsor del terrorismo

– Corruzione in ANP

APPENDICE

– Caratteristiche delle infrastrutture terroristiche sviluppate da ANP:

– Jenin – la capitale di terroristi suicidi.

– Nablus -la principale infrastruttura del terrorismo.

– Betlemme -ingiustizie verso la popolazione cristiana

Per visionare il documento clicca qui

l coinvolgimento di Arafat, degli alti funzionari e degli apparati dell’Autorità Palestinese nel terrorismo, corruzione e crimine”.

 

AL QAEDA VOTA PRODI E BERTINI

Su un forum islamico, Global Islamic Media Front (al-Jabhah al-‘ilamiyah al-islamiyah al-‘alamiyah), un fantomatico internauta che si firma “Rakan ben Williams”* minaccia di “decapitazione” Berlusconi e i principali leader occidentali, e loda Romano Prodi «che ha giá annunciato che ritirerá le forze italiane» e definisce «patriote le persone come il sindaco di Marano, Mauro Bertini». Fonte: Nuove minacce islamiche sul web contro Berlusconi Corriere della Sera


Cfr.* Rakan ben Williams- The Next Generation of Jihadi Terrorists in Europe by Reuven Paz
An imaginary person writes the analysis—Rakan ben Williams—or Wilyamz, as the name mistakenly or deliberately is written. The threatening analysis is titled “The next Al-Qaeda soldier.”

Questa voce è stata pubblicata in Varie. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *