Sotto il bastone di Ahmedinejad

  Atomica islamica

IL MONDO SOTTO IL BASTONE DI AHMADINEJAD


 La prima cosa che noto in questa fotografia del presidente iraniano Ahmadinejad, a parte gli occhi porcini, è il caratteristico ditone itifallico ( un gesto plebeo, volgare, aggressivo per umiliare, sottomettere e terrorizzare il mondo). Dopo aver proclamato la distruzione di un’intero paese ( Israele) , ridotto l’ Iran a una prigione e ammonito aggressivamente i musulmani che riconoscono l’esistenza dello Stato d’Israele col dire "che moriranno nel fuoco dell’umma ("nazione islamica"), va alle Nazioni Unite e cita il Dodicesimo imam occulto (l’imam Mohammad al Mahdi, al-Hujja o al-Qa’im, il 12° imam shiita, scomparso nel 941, detto anche l’Imam Occulto, امام منتظر, in quanto vivente ma in stato di occultamento fino ad un tempo stabilito da Allah , e che secondo una tradizione della gnosi sciita tornerà per restaurare un’era di immacolata giustizia islamica) .

Il presidente Ahmadinejad proclama l’imminente arrivo dell’Imam Giustiziere, detto anche l’Imam del Tempo, ed è convinto che il sole di Allah debba brillare sempre allo zenith; e se qualcosa appena si muove, ecco che gli fa ombra: è colpa del complotto del “piccolo Satana” ( la piccola democrazia israeliana) e del “grande Satana” ( gli Stati Uniti), con il concorso dei cattivi musulmani e degli “apostati” da impiccare.

Minaccia i valori di fondo di libertà, tolleranza , rispetto,; vorrebbe ripulire l’aria da ogni forma di vita "impura", cioè non conforme a un’idea astratta e violenta dell’ islam. E si crede avvolto da  un’aureola . «Non sto esagerando – ha affermato – quando dico che i leader non battevano ciglio. Io li guardavo. Erano attoniti, come se una mano li avesse tenuti incollati agli scranni. Una forza ha aperto i loro occhi e le loro orecchie al messaggio della Repubblica islamica». Gli mettereste una bomba atomica in mano ? 

  E’ come se il pio invasato, il nuovo Hitler in versione islamista – la cui crudeltà consiste nel Atomic bomb diagram includes stabilizer and explosive.voler applicare pragmaticamente l’Idea –  dicesse alla comunità internazionale: “ Se fate i cattivi non permettendomi di distruggere Israele come comanda l’ Unico via la Cupola di Teheeran e il defunto ayatollah Komeini vi bastono e vi porto allo stallo. Se non fate i cattivi vi stresso lo stesso, però guadagno tempo per mettere a punto la bomba del Giudizio Finale.

 

 Donde il malumore che circola nelle sedi dell’ International Atomic Enercy Agence ( Aiea ) e nelle cancellerie di un Pianeta in bilico entrato all’ombra dello squilibrio del terrore e di una possibile sciagura generale.

  

Restare “tranquilli”, come suggeriva Mohamed Atta ai passeggeri dell’aereo diretto a schiantarsi sulle Torri ? Oppure “let’s roll” ( muoviamoci! – il grido di uno dei passeggeri dell’aereo dirottato l’11 settembre che si ribellarono ) . Dura questione in prospettiva. Da decidere prima che sia troppo presto o … troppo tardi.


– Niente di fatto contro il pericolo dell’atomica iraniana Il Foglio – Corriere della Sera

– “Nuovi dettagli sui programmi nucleari del regime religioso." testi in inglese: www.iranpolicy.org

 AUREOLA ISLAMICA

Progressista, tollerante e anche pacifico, creatore di civilizzazioni sottili, raffinate e addirittura fulgide, mentre i nostri antenati vivevano nel buio e nella barbarie, tale è l’islam della leggenda dorata, l’islam sognato anche da Pietro Citati. Di colpo, le urla belluine dei lugubri ayatollah e degli islamisti – che dovrebbero condurci ad esaminare se l’ islam sognato dagli orientalisti abbia mai corrisposto a qualche realtà – vengono percepite dai nostri intellettuali con indifferenza, se non come degli inconvenienti, la cui oscenità non può essere vista per non turbare il fulgore accecante delle Baghdad e delle Andalusie sognate.

"Una cosa che amo molto nell’Islam – scrive Citati – è la vastità del suo mondo, assai più esteso di quello ebraico e di quello cristiano. Il Corano parla di due creazioni, quella di Adamo nell’Eden e quella di un mondo stellare dove non esiste colpa, non esiste sesso, non esiste storia, esiste solo una beatitudine infinita. Per ebrei e cristiani il peccato e l’uscita dall’Eden significano l’ingresso nella storia. Il mondo astrale islamico non ha, invece, contatti con quello umano, anche se la tradizione vuole che Maometto vi sia asceso, in sella al suo meraviglioso cavallo, per portarvi la notizia dell’Islam”.

L’incanto della “notizia” è accompagnato dai lampi dell’uomo che ha scritto Le scintille di Dio senza lenti deformanti, a mostrare che non è del tutto cieco ma solo addormentato, e mette a dormire i suoi lettori.

In ogni caso, l’Islam di oggi non è più quello dei califfi Omiadi , di Harun El Rashid e di Sheerazade. Persino in Egitto, paese “moderato”, Le mille e una notte è un libro proibito, considerato non abbastanza islamico. Allora, quando per brevi periodi le èlites riuscirono a tenere a bada le crudeli pretese dell’islam legalista, forse gli islamici erano al loro meglio, mentre adesso sono al loro peggio, e la regressione borderline , degenerata in paranoia, non sembra ancora aver raggiunto quel fondo astrale dove non esisterebbe colpa, non esisterebbe sesso, non esisterebbe storia, esisterebbe solo la tipica ebetudine infinita dello shaid, aureolato da un caratteristico e “fulgido” sex appeal spettrale.

IL TEMPO DEGLI ASSASSINI

 

Ricorrendo all’espressione del poeta Henri Michaux, a proposito dei meccanismi di difesa di fronte all’estremo rappresentato dai crimini contro l’umanità che si preparano in Iran, debbo constatare che di fronte alle serrature che la violenza islamista sotto forma di massacro e di possibile olocausto atomico costituisce per il pensiero, questo è colto da uno spavento e da un disgusto che lo informa sull’importanza di una posta il cui senso dev’essere strappato all’immondo. A quello stesso immondo che, insieme al fascinoso e all’orrendo, costituisce quel “sacro” islamico non depotenziato presso il quale va ad attingere immunità e nuove forze il massacratore che si dice musulmano dopo aver sgozzato uomini, donne e bambini in nome di Allah.

ELABORARE LA MINACCIA

 "Per la gloria dell’ ISLAM"

Basta guardare quegli occhi porcini in mondovisione per rendersi conto di chi sono i veri protagonisti: il fanatismo e la distruzione, la barbarie puntualmente rispuntata per fare a pezzi ciò che può esservi di buono, di civile, di minimamente positivo – ammesso che ci sia, forse sì – nell’animo umano.

 Ormai l’immagine del mondo ci è fornita dai terroristi ; e mentre anche la vita interiore diventa sempre più meschina e polipesca ( altro che rizomatica e desiderante) la vita collettiva è dominata da turbamenti epocaliprovenienti da un incremento spettacolare ( sempre più “trasparente”, direbbe  David Brin citato da Adam Katz in RICORDARSI__DI__AMALEK) di pulsioni mimetiche aggressive e autodistruttrici.

Turbamenti epocali ora compressi nell’individuo e ora dispiegati nella società.

Entrati all’ombra di una possibile sciagura generale, serve a ben poco – dico a me stesso – invocare il Kali yuga  ( cfr. EVOLUZIONE ED INVOLUZIONE DEGLI UNIVERSI [PDF] )e arrendersi facendo finta di niente e sventolando arcobaleni, magari anche radioattivi… Forse potrebbe essere più produttivo mettersi all’ascolto del furore che si leva dalle moltitudini di un mondo contadino che vira al disastro al contatto con la modernità, nominare la disperazione di quel cosmo infranto in un network di schegge impazzite al grido di Allah o’akbar, analizzare le figure di quei burattinai del terrore pronti a una shahada su scala planetaria, ovvero disposti alla catastrofe.

Il termine “catastrofe” – che con vocabolario religioso potremmo chiamare Apocalisse – è qui usato, per tranquillità, nel senso della teoria matematica di René Thom, detta appunto teoria della catastrofe. D’altra parte, non so se l’applicazione della teoria della catastrofe in quest’ambito possa rivelarsi davvero utile…
E’ più facile pensare l’eternità che non il tempo. Sappiamo solo, o perlomeno crediamo di sapere, che il tempo, Cronos, divora i suoi figli, e che prima o poi anche le stelle si spegneranno ad una ad una. Non è tuttavia un buon motivo per arrendersi, scappare davanti al cinghialone assassino e predisporsi alla barbarie… Ma non sarebbe meglio rompergli le corna  finché è piccolo, prima che cresca e cominci ad impazzare causando altri e peggiori danni?

Così, oscillando tra rivolta e obbedienza, continuo a pensare che il problema non sia quello di fuggire ma come sfuggire … senza cedere alla tentazione gnostica di rallegrarsi nel veder passare il mondo. E neanche, aggiungerei, cedere al cinismo della speranza, tenace, come l’erbaccia dei campi di sterminio …

In ogni caso, che il Signore non ci lasci ( noi Europei sempre in partenza, diventati erranti e disponibili, quasi costretti a cospirare in una parentesi e in un blog) – non ci lasci ancora una volta tra quelli che non sanno e che non avranno mai saputo cosa accadeva sotto casa e nel cortile dei vicini, magari proprio ad Auschwitz…

Mentre l’Europa se ne sta sotto il bastone del barbuto e in Iran si pianifica la soluzione finale, se non l’Apocalisse, mi sono ricordato di essere, come tutti, terra e cenere; e poiché amo la vita ho scritto che la speranza è tuttavia tenace come le erbacce dei cimiteri e dei campi di sterminio …

Così, nel timore che tutto possa perire, tutto rifiorire, oggi rileggo l’ultimo libro dei Vangeli, l ‘Apocalisse, appunto, in cui Giovanni trascrive la “rivelazione” delle cose ultime e vede ciò che in qualche modo, di catastrofe in catastrofe, è già presente nella storia – in ogni storia che si dice umana.  Niente di speciale. Facciamo l’esperienza dell’Apocalisse e del pensiero di Gesù ogni giorno, basti riflettere sull’esperienza corrente e tutto sommato banale, se non banalizzata, della catastrofe dei nostri incontri.

E poi ritorno a Freud, alla lettura del suo Il disagio della civiltà, del 1929. Scritto non a caso alle soglie della catastrofe incombente del nazismo, merita forse particolare interesse anche oggi – benchè non offra alcuna risposta e alcuna consolazione , ma non è questo che bisogna cercavi.

Ho notato alcuni passaggi, secondo me nodali, decisivi. Ce l’avete sotto gli occhi:

Il comandamento ‘ ama il prossimo tuo come te stesso’ è la più forte difesa contro l’aggressività umana (…). Eppure, chi nella presente civiltà s’attiene a tale precetto si mette solo in svantaggio rispetto a chi non se ne cura. Che immane ostacolo alla civiltà dev’essere la tendenza aggressiva, se la difesa contro di essa può rendere tanto infelici quanto la sua stessa esistenza!

La cosiddetta etica naturale non ha qui da offrire nulla al di fuori della soddisfazione narcisistica di potersi ritenere migliori degli altri..L’etica che si appoggia alla religione fa qui intervenire le sue promesse di un aldilà migliore. Sono d’opinione che finché la virtù non è premiata sulla terra l’etica predicherà invano.

(…) Il problema fondamentale del destino della specie umana a me sembra sia questo: se, e fino a che punto, l’evoluzione civile degli uomini riuscirà a dominare i turbamenti della vita collettiva provocati dalla loro pulsione aggressiva ed autodistrutrice.

In questo aspetto proprio il loro tempo presente merita forse particolare interesse. Gli uomini adesso hanno esteso talmente il proprio potere sulle forze naturali, che giovandosi di esse sarebbe facile sterminarsi a vicenda, fino all’ultimo uomo. Lo sanno, donde buona parte della loro presente inquietutine, infelicità, apprensione.

E ora c’è da aspettarsi che l’altra delle ‘ due potenze celesti’ , l’ Eros eterno, farà uno sforzo per affermarsi nella lotta contro il suo avversario altrettanto immortale. Ma chi può prevedere se avrà successo e quale sarà l’esito ? "

Già, chi conosce i segreti tirannici del Tempo ?

Trattandosi di “potenze celesti in lotta ”- chi potrà prevedere quale sarà l’esito ?

In ogni caso, intanto rivendicare un diritto d’inquietudine e di decisione.

Il mondo sotto il bastone dei mullah? Se qualcosa mi opprime, io mi ribello, va da sé.

Let’s roll” ( muoviamoci! ). 

 E a mano a mano che avanziamo nel labirinto del dio oscuro, una specie di Minotauro islamista o di Saddam Hussein cosmico, pensando al futuro dei figli e ricordandoci del padre – mentre l’immagine del mostro terrorista che rischia di distruggere la Terra e provocare una  Shahada planetaria o chissà quale altra porcheria di portata storica ci riempie il cuore di paura – cerchiamo di non retrocedere e di non disertare, come quei bastardi rossi, verdi o bruni che vanno alla deriva dicendo di non ricordare quando è cominciata questa guerra e di aver perso il contatto con la madre, con il padre e con il Quartier generale…

Procedendo sempre più verso l’obiettivo, vivremo e combatteremo nello stesso tempo la paura affascinante che le vittime destinate ad essere sgozzate in mondovisione al grido assassino di Allah o’akbar provano nel loro andare verso il mostro islamista e la catastrofe, anche radioattiva… nell’ascesa sfolgorante di chissà quale Aurora o arcobaleno mentitore…

Se in chi avanza verso il mostro con semplicità di colomba e prudenza di serpente, non ci fosse sia l’immagine di Arianna che l’attende sicura all’altro capo di quel filo donato per amore, sia la figura dell’eroe, dell’angelo o di Paolo che stringe convulsamente nella mano la spada, e non la lascia cadere, saremmo invasi dal terrore della vittima, ci rassegneremmo a crederci già tutti delle vittime.
Iran: I mullah accelerano la corsa all'arma nucleare con la conversione di 50 tonnellate di uranio
I mullah accelerano la corsa all’arma nucleare con la conversione di 50 tonnellate di uranio – Fonte: http://www.donneiran.org/

 

Questa voce è stata pubblicata in Varie. Contrassegna il permalink.

5 risposte a Sotto il bastone di Ahmedinejad

  1. ephrem scrive:

    Abbiamo letto il tuo post con estremo interesse e lo abbiamo apprezzato e condiviso riga per riga, lo abbiamo linkato al nostro visto che l’argomento é assolutamente correlato.

    Jeanne e Emile de La Penne

  2. EugenioCazzidui scrive:

    Non vedo perchè leggere un simile delirio, dato che già alla quarta riga si parla di Ahmadinejad che avrebbe proclamato la distruzione di Israele. Sì, come no. Si è alleato con i Fantastici 4 e pare persino abbia ordinato una fornitura di spade laser dalla Russia.

    L’Iran ha diritto al suo programma nucleare. Tutto il resto, 9 volte su 10, è solo stupida propaganda atlantico-sionista.

  3. giannidemartino scrive:

    Caro Eugenio, esordisci con “non vedo…”, appunto !; e vieni qui a brancolare…

    Non è la prima volta che la fai fuori dal tuo vasino.

    Se ti parlassi ti direi:

    “Scusa, Eugenio, non è giornata: invece di venire qui a smerdare con quel caratteristico fetore anti-sionista e anti-semita, perché non ti compri un pannolone, e – fermo restando il tuo come il mio diritto di libertà di ‘delirio’ – non ti levi dai coglioni ? Grazie “.

  4. EugenioCazzidui scrive:

    Muori domani.

    Hitler è stata l’ultima speranza dell’Europa, credo.

    Ahmadinejad non ha mai parlato di distruggere Israele, se sei demente non è colpa mia! Anzi, io ti termovalorizzerei e creerei una nuova forma di energia, il che mi permetterebbe di metterlo nel culo al petrolio e fondare una nuova economia. Come i Laghetto.

  5. giannidemartino scrive:

    “Il discorso dell’ ‘ odio sacro’ ” di Ahmadinejad (estratti)

    L’establishment del regime che occupa Gerusalemme (Israele, ndr) è il frutto di una gravissima decisione di un sistema egemonico e arrogante verso il mondo islamico; e questa guerra dura da centinaia di anni. (…) Sfortunatamente, negli ultimi trecento anni, il mondo islamico ha dovuto ritirarsi di fronte all’avanzata del mondo dell’arroganza ( l’occidente n.d.r.) . Nel corso degli ultimi cent’anni, poi, le mura del mondo islamico sono state abbattute e il mondo dell’arroganza ha costruito un bastione per mezzo del quale espandere il proprio dominio in tutto il mondo dell’islam. Ciò significa che l’attuale guerra in Palestina rappresenta la linea del fronte contro il mondo dell’arroganza ( l’occidente, ndr).

    L’imam Khomeini disse: ‘Il regime che sta occupando Gerusalemme deve essere cancellato dalle pagine della storia’ (questa frase è stata tradotta in inglese sulla stampa mondiale con ‘cancellato dalla carta geografica’, ndr). Sono parole sagge.

    (…) E’ possibile che un paese islamico permetta a un paese non islamico di crescere nel suo seno? Questo significa sconfitta, e chi accetta l’esistenza di questo regime (Israele, ndr) firma la sconfitta del mondo islamico. Non ho il minimo dubbio sul fatto che la nuova ondata che si è formata in Palestina e che oggi vediamo formarsi anche in altri paesi islamici, sia un’ondata di moralità destinata a diffondersi in tutto il mondo islamico. Molto presto, questa disgraziata macchia (Israele, ndr) sparirà dal centro del mondo islamico.

    Ma dobbiamo stare attenti alla ‘fitna’ (la guerra interna ai fedeli del Corano, ndr). Per oltre cinquant’anni, il mondo dell’arroganza ha cercato di riconoscere l’esistenza di questo falso regime (Israele, ndr).

    (…) Il popolo islamico non può permettere a questo suo nemico storico di vivere nel cuore stesso del mondo islamico.

    Oh, amato popolo, osserva questa arena globale. Chi dobbiamo affrontare? Dobbiamo comprendere la profondità della disgrazia che ci è stata imposta dal nemico, fino a quando il nostro odio sacro avrà la forza di colpire come una grande ondata”. Fonte: il Foglio del 29.10.2005

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *