Il Corano tradito 1

 L’APRENTE

IL CORANO TRADITO / 1

PRIMA PUNTATA

 

Quando abitavo in Marocco, dal 1967 al 1975, la sura al-Fatiha, l’Aprente, detta anche la Sura del viaggiatore ( perché viene recitata dai musulmani prima d’intraprendere un viaggio) , mi piaceva molto, tanto che al ritorno in Italia volli mettere questa sura del Corano come epigrafe al libro Marocco-Nordafrica. Una guida diversa per viaggiare differente ( edito nel 1975 a Roma per Arcana editrice).

Come numerosi giovani viaggiatori in quel periodo di avventurosi spostamenti verso luoghi e sentimenti diversi, in Marocco avevo conosciuto un islam bonario, accogliente e conviviale. Non tanto l’islam cittadino, come ad esempio quello degli ulema e degli studenti della Karaouiyyine di Fès, ma l’islam delle campagne, dove i fellah prendevano a bastonate chi inquinava l’acqua dei pozzi o delle sorgenti, ma in compenso non picchiavano “nel nome dell’islam” chi rompeva il digiuno di Ramadan. Quanto alle donne, vivevano e circolavano liberamente a volto scoperto.

Nessuna violenza scuoteva il Marocco all’ indomani del 1967 come accadeva presso i vicini in Tunisia e in Libia. Medici, avvocati e commercianti ebrei marocchini subivano solo qualche eccesso di provocazione da parte di nazionalisti ferventi. E i ragazzi dei vicoli della medina di Tangeri, di Rabat o di Casablanca si limitavano solo a sputare per terra e a gridare, alle spalle, “sale juif! sporco ebreo!”.

Non esistevano gli integralisti della “Salafia Jihadia”, chiamati oggi in causa per gli Attentati suicidi della notte del 16 maggio 2003 a Casablanca e l’omicidio in strada l’11 septembre 2003 a Casablanca, di Albert Rebibo, un commerciante ebreo Marocchino di 55 anni, ucciso “nel nome dell’islam” da due individui incappucciati mentre chiudeva il suo magazzino nel suk popolare El Korea.

Allora in Marocco la scena non era ancora occupata dalle imprese del trio infernale della “Salafia Jihadia", di “Takfir Wal Hijra" et dell“Amr Bil Maârouf”, e nessuno sparava a bruciapelo sugli ultimi ebrei marocchini rimasti in un paese arabo-musulmano, ma che sentivano anche come il proprio paese, sotto la protezione prima di Mohamed V e poi di Hassan II.

Prima di diventare arabo-musulmano, il Maghreb – el – Aqsa, detto anche el-Maghreb- el-Araby (letteralmente l’occidente arabo) fu paese berbero, paese punico, paese romano, giudeo-cristiano; e così, confidando nella protezione di Hassan II, così come oggi di S.A.R. Mohamed VI ( re del Marocco ed Emiro dei Credenti – Amir Al Mouminine) non tutti gli ebrei marocchini erano partiti collettivamente, discretamente, preferibilmente di sera, per Israele, l’Europa o il Canada .

In totale, circa 100 000 ebrei marocchini partirono tra il 1961 e il 1967. Oggi in Marocco dimorano solo tra 2500 e 5000 ebrei marocchini, e sparsi per il mondo vi sono circa un milione di ebrei di origine marocchina. Non tutti partiti per gli stessi motivi che hanno portato a lasciare il loro paese d’origine e ad emigrare anche quattro milioni di marocchini musulmani.

I CRISTIANI DI ALLAH

Ricordo che davanti alle moschee del Marocco ( così come della Tunisia, o dell’Algeria dove le brigate della morte del Fronte di salvezza islamico non avevano ancora assassinato “nel nome di Allah” più di ventimila musulmani nel solo 1994 ) non si vendevano ancora libri editi in Arabia Saudita, tipo Ar-Raheeq Al-Makhtoum del lugubre sceicco wahhbita Safi Ar-Rahnan Al-Moubarakafawri. Vi si trovavano in compenso ancora edizioni de Le mille e una notte o delle poesie di Omar Kayyam ( che scriveva: "Rinchiudi il tuo Corano; pensa e guarda liberamente al cielo e alla terra”) ; e avevo un amico, a Essaouira, Moulay Majid Abdeslam, detto Sherif, uno studente che si atteggiava a pessimista scettico e preparava una tesi su Aboul’âlaa al Maari ( libero pensatore dell’Islam vissuto tra il 973 e il 1057).

Bernardine, la mia fidanzata in quel periodo di amore e di rivolta, leggeva invece i testi dei sufi fatti conoscere da orientalisti come Henri Corbin e Louis Massignon . Aveva sul comodino, anzi se lo portava nel sacco a pelo, un’edizione dei Poemi di Al Hallaj ( mistico vissuto a Baghdad tra il 857 e il 922) e passandomi, ahimè!, lo spinello o joint , diceva : “ Pensa, Gianni, Al Hallaj predicava che l’attaccamento a Dio dovrebbe cancellare l’immagine della kaâba, la pietra nera della Mecca, dai nostri spiriti… e per questo i legalisti l’hanno impiccato, ‘crocifisso’ scrive Massignon…”.

Brrr! “ Guarda – osservavo con un brivido – che l’Islam è anche questo legalismo asfittico, non solo l’Infinito divino di cui il creato e le creature non sarebbero che l’ombra, o la religiosità mistica degli spirituali come Al Hallaj , oppure i bei racconti degli orientalisti, delle splendide Andalusie e delle Mille e una notte Lila alfa lila…”.

Quando Bernardine Coverley, nonostante il mio disaccordo, si convertì all’islam ( come pare poi abbia fatto, come altri giovani viaggiatori, anche Edoardo Agnelli che peraltro ho incontrato in seguito, nel settembre del 2000, all’ Hotel des Iles Essaouira Mogador dove quell’anno ero alloggiato) e incominciò a pregare in arabo cinque volte al giorno, rivolgendo il tappetino verso la Mecca e dicendomi che voleva “assolutamente” andare in Algeria, a Mostanaghem, a trovare i maestri sufi, le dissi: “ Vai pure, ma restiamo amici”, e la lasciai subito. ( Con rimpianto? Lasciamo stare… chi non ha provato, in gioventù, un po’ di male al cuore, lasciando qualche Nuvola triste “laggiù” ? Ci divise e separò Maometto… ecco! Credo che se Bernadine è ancora viva come auspico, forse a Londra, se ne ricordi ancora…).

Insomma, un Dio che non era persona nel padre, nel figlio e nello spirito , ma unicamente il padrone e tutore delle sue creature, non m’interessava, non molto.

E non andavo d’accordo con i neo-convertiti occidentali all’islam perché non avrebbero più potuto uscirsene, pena l’imputazione del crimine-peccato d’ “apostasia”. Avevo inoltre notato che i cristiani di Allah, non dico i rinnegati, nella maggior parte dei casi diventavano fedeli ad oltranza, monolitici e molto più musulmani dei musulmani stessi.

Tuttavia volli mettere come epigrafe al mio libro sul Marocco una Sura del Corano per amicizia verso il Paese e le persone di cui ero stato ospite per tanti anni, e anche perché mi piaceva il suono e la musicalità della prima sura :

Bismillah Ar-Rahman Ar-Raheem

Al-hamdu lillahi Rabb il-‘alamin

Ar-Rahman Ar-Raheem

Maliki yawmi-d-Din

Iyya-ka na’budu wa iyya-ka nasta’in

Ihdina-sirat al-mustaqim

Sirat al-ladhina an’amta ‘alai-him

Ghair il-Maghdubi ‘alai-him wa la-d-dallin

La versione in italiano o parafrasi della sura al Fatiha da me adottata era:

1) Nel nome di Allah, il Clemente, il Misericordioso. 2) Lode a Dio, Signore dei mondi. 3) La Clemenza e la Misericordia l’accompagnano. 4) O Re del giorno del giudizio, 5) è Te che noi adoriamo ed a Te che chiediamo soccorso. 6) C’incamminiamo sul sentiero diritto. 7) Cammino di quelli che Tu colmi di grazia. Non di quelli che hanno meritato la collera e che errano.( Marocco-Nordafrica, Arcana editrice, Roma 1975, p. 4).

Alessandro Bausani invece traduce: «6)… guidaci per la retta via, la via di coloro sui quali hai effuso la Tua grazia, 7) la via di coloro coi quali non sei adirato, la via di quelli che non vagolano nell’errore!» (Il Corano, Alessandro Bausani, Rizzoli ).

( continua…)

Per il momento mi fermo qui. Tendo alla forma saggio-lenzuolone, più che alla forma post… con il rischio di non essere facilmente leggibile, se uno non stampa e legge tutto con tranquillità e con calma. Forse, inshallah, riprendo domani con una seconda puntata…

***

Papa Benedetto XVI scrive il suo primo messaggio per la Giornata mondiale della pace e dice che non si può perseguirla al di fuori dal riconoscimento della verità di Dio e dai rapporti dell’uomo con Dio. E indica la crisi del terzo millennio nell’addensarsi di nuove nubi proprio sul rapporto tra uomo e Dio. Un oscurantismo diverso da quelle del secolo ventesimo. Spiega anche che il terrorismo è ispirato dalla cultura del nulla e dal fanatismo religioso.

In rete

-Il fondamentalismo nichilistaIl Foglio  14 dic 2005

-La lezione del Papa all’Occidenteil Giornale

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Una risposta a Il Corano tradito 1

  1. anonimo scrive:

    quran is garbage

    in any language translate is garbage

    or trash

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