Una specie di oblio fondamentale

 Riflessioni

UNA SPECIE DI OBLIO FONDAMENTALE

 (Maurits Cornelis Escher – Evoluzione). In un giro senza fine di travestimenti multipli?

Ma crediamo davvero di essere venuti da soli al mondo e che non ci sia e non possa esserci una stella ad andarci innanzi e qualcuno che ci conduca per la manina ?

"Credo che ciò che caratterizza la modernità sia il risentimento per tutta la realtà come dato, per tutto ciò che si presenta come dato. E che non ci sia salvezza per noi tutti se non nell’abbandono di questo risentimento, ovvero nel ritorno alla gratitudine. Ma questa è una disposizione d’animo che ci risulta particolarmente difficile, da quando viviamo in un mondo senza Dio. Cioè davanti a un dato senza il Donatore." ( Alain Finkielkraut , citato da il Sorvegliato Speciale ).

In realtà ( che terribile espressione!) eccoci chi più e chi meno nella Nebulosa, se non proprio sull’orlo del cratere, della fossa o della “tomba vuota”. Oltre i tarocchi, la fantascienza, gli oroscopi e la cristalloterapia, a sporgerci sulla Via Lattea e a tendere le mani verso l’inafferrabile…in un giro senza fine di travestimenti multipli.

Di notte noi danziamo in tondo e

Siamo divorati dal fuoco.

Ci svegliamo sbigottiti e cerchiamo

A tentoni la vita.

Bene, se avete qualcosa per illuminarci…

Gratitudine verso “chi” ? I sensi saltano nei pensieri , e i pensieri saltano nella “ragione che cerca”. Avete qualcosa per illuminarci? Qui anche le idee più chiare brillano su sfondo oscuro, e la veglia della Ragione genera qualche mostro. Per non dire dell’impaccio costituito, fin dall’inizio della storia, dalla lingua biforcuta ( ma lasciamo perdere, altrimenti il diavolo mi querela…). E in un secolino che appena nato già tramonta tra la violenza e la brutalità, così com’è cominciato, le domande e le risposte assomigliano sempre più a una specie di oblìo fondamentale.

GRATITUDINE, VERSO CHI ?

Nell’ attesa, non inerte, di una voce che risponda e non sia un’eco, il figlio dice a se stesso, risentito : “ Gratitudine! verso chi? ” E il papà: “C’è posta per te, bastardo: ti ricordi di Dio?”.

"Senza una relazione significativa, anche conflittuale, col padre, non c’é libertà e, alla fine, non si sviluppa neppure un autentico soggetto umano. Quest’umanità smemorata, rimasta bambina in un sempiterno asilo d’nfanzia invece di diventare come bambini e di sviluppare le buone qualità del bambino, e la sua autentica curiosità, mi stringe il cuore…”

 

***

IN RETE:

NEL NOME DEL PADRE
Intervista a Giovanni Testori

– IL NATALE NELL’ARTE ( non ditemi però che l’arte è una via d’uscita)

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Una risposta a Una specie di oblio fondamentale

  1. Paolo-di-Lautreamont scrive:

    Belle novità!

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