Movies, Angi Vera

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ANGI VERA

Vabbé, ma mica dobbiamo fare Angi Vera…”. A via Nazionale, nei giorni più difficili, va molto la citazione cinematografica. L’altro giorno un dirigente paragonava Gad Lerner a Lord Fener, il “cattivo” di Guerre Stellari; ieri, letto l’editoriale sul Corriere di Galli della Loggia, a qualcuno veniva da citare il film di Pàl Gàbor, storia di denuncia e autocritica nell’Ungheria comunista degli anni Cinquanta.  Da Il pressing sul segretario Ds – il foglio.

 Vera Angi è un’infermiera che durante un’assemblea dà prova di coraggio denunciando gli abusi commessi dal primario del suo ospedale. I funzionari del partito comunista riconoscendo che ha carattere, intelligenza e volontà, la mandano in una scuola per funzionari di partito, dove Vera però si innamora del suo insegnante e ne diviene l’amante. È un atto contrario alla moralità che il partito pretende dai suoi membri: durante una seduta collettiva dedicata all’autocritica Vera denuncia il suo sbaglio e rinnega il suo amore. Poi tenta il suicidio, ma viene salvata. Licenziato l’insegnante, il partito premia Vera avviandola alla carriera giornalistica.

Critica : Lucida e atroce testimonianza (nonostante la sordina del racconto intimistico) sulla società del sospetto che s’instaurò nei paesi socialisti negli anni plumbei dello stalinismo. Il Morandini – Dizionario dei film, Zanichelli.

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