Media/ Benedetto XVI «La comunicazione autentica esige coraggio e risolutezza»

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BENEDETTO XVI «LA COMUNICAZIONE AUTENTICA ESIGE CORAGGIO E RISOLUTEZZA»

La comunicazione autentica esige coraggio e risolutezza. Esige la determinazione di quanti operano nei media per non indebolirsi sotto il peso di tanta informazione e per non adeguarsi a verità parziali o provvisorie. Esige piuttosto la ricerca e la diffusione di quello che è il senso e il fondamento ultimo dell’esistenza umana, personale e sociale”. E’ questo, secondo Benedetto XVI, il modo in cui “i media possono contribuire costruttivamente alla diffusione di tutto quanto è buono e vero”. Nel suo messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali del prossimo 28 maggio dal tema “I media: rete di comunicazione, comunione e cooperazione”, diffuso ieri, festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti cattolici, il Pontefice avverte: “anche se i media facilitano lo scambio di informazioni e idee, allo stesso tempo possono essere contaminati dall’ambiguità” rischiando di “generare una monocultura che offusca il genio creativo, ridimensiona la sottigliezza del pensiero complesso e svaluta la peculiarità delle pratiche culturali e l’individualità del credo religioso”. Così i media da "grande tavola rotonda per il dialogo dell’umanità” diventano “industria fine a se stessa, rivolta unicamente al guadagno, perdendo di vista il senso di responsabilità nel servizio al bene comune”. Per questo ”occorre garantire un’accurata cronaca degli eventi, un’esaurente spiegazione degli argomenti di interesse pubblico, un’onesta presentazione dei diversi punti di vista”.

dalla Rete

 ARIA DI CRISI PER WIKIPEDIA

Aria di crisi per Wikipedia, l’enciclopedia online che, sposando pienamente lo schema open source, consente a chiunque di inserire ed editare interventi su qualsiasi argomento dello scibile umano.

  Il mito della libertà assoluta di Wikipedia si rivela discutibile e addirittura dannoso. Presagi di riflessioni necessarie erano pervenute pochi giorni fa dall’ articolo su L’Espresso di Umberto Eco.

 Se Umberto Eco si esprime in termini critici di prevenzione , ben più gravi sono le prese di posizioni della versione di Wikipedia in tedesco.

 In Germania infatti il sito è stato chiuso per 3 giorni. La causa di tale  decisione è stata la denuncia  di diffamazione da parte di una famiglia che dopo la morte di un figlio avvenuta nel 1998, si è imbattuta su pagine di Wikipedia che lo riguardavano: con contenuti poco felici in riferimento a una sua condanna per reati informatici ( il giovane era un programmatore noto al grande pubblico che si è suicidato nel 1998 dopo essere stato condannato per aver violato dei sistemi informatici).

Significativa – come inProblemi di crescita o scarsa credibilità per Wikipedia? riferiva Bernardo Parrella di Apogeonline– la posizione di Dave Winer, qualificato blogger e podcaster della prima ora: "Wikipedia è considerata troppo spesso una fonte autorevole. Ciò deve sicuramente finire. Ogni evento descritto al suo interno va considerato di parte, scritto da qualcuno con un conflitto d’interessi", si legge su Scripting News. "Inoltre, dobbiamo stabilire il significato di "fonte autorevole" nell’era della diffusione di massa di internet". Nello specifico, Winer si riferisce a un altro episodio sotto accusa: la "riscrittura della storia del podcasting" su Wikipedia da parte di uno dei suoi iniziatori, Adam Curry.

Quest’ultimo aveva cancellato alcuni riferimenti, da lui ritenuti fasulli, in un testo scritto dal maggior fautore di Technorati, Kevin Marks, riguardo la Blogger Conference tenutasi alla Harvard University nel 2003.

Dopo essersi accorto di aver commesso un errore (quelle note erano accurate), Curry lo ha ammesso pubblicamente, pur considerandosi comunque in diritto di modificare i fatti "descritti su Wikipedia onde riflettere la mia opinione personale su tali fatti".Un classico caso di conflitto d’interessi, dunque, rispetto al quale la burocrazia di Wikipedia è sempre stata quella di scoraggiare gli utenti dal descrivere situazioni in cui sono direttamente coinvolti e di mostrarsi "seri e maturi" quando decidono di farlo. In altri termini, si tratta di occultare l’immaturità e talvolta l’infantilismo che potrebbe emergere dalle pubbliche descrizioni delle situazioni in cui si è direttamente coinvolti e mostrarsi burocrati "seri e maturi" – ovvero ligi a un dovere immaginario, che consiste nell’evitare di fare quello che gli estensori di una libera enciclopedia dovrebbero fare se vogliono comunicare un sapere vero e attendibile, criticamente vagliato con faticoso lavoro che non si improvvisa.

Eventi che paiono confermare quelle critiche di scarsa attendibilità di quest’importante progetto, e per estensione dell’intero modello cooperativo, orizzontale e cosiddetto “aperto” avviato dagli ideologi dell’ open source illimitato, libero e senza confini promesso dalla tecnica – mentre il pianeta si restringe come un blue jeans troppe volte rilavato, e la maggior parte delle persone sembra vivere in preda al pensiero basso, in quattro metri di autonomia individuale rigosamente controllati in cooperativa dai vicini di condominio, finendo con il ripiegarsi su se stessa e con il morire per dei dettagli.

aggiornamento

A PROPOSITO DI DETTAGLI

1) Sciolte le trecce al vento dell’open source illimitato, un certo Melchiorre Gerbino ( vedi Il senno sulla Luna ) ha perseguitato wikipedia con scritti del genere: “ … Ma magari Voi di Wikipedia Italia lavorate sottosotto per il Vaticano e questa soluzione vi disturba troppo… Ci vedo brutte facce celebrate in Wikipedia Italia: De Martino… Agnoletto… “No, non è per gelosia che lo dico, io sono celebrato da Rael, il Profeta degli Eloim, che nella sua rivista multi lingue ‘Contact’, mi dedica una foto e mi definisce ‘Il più ardimentoso nemico del Vaticano che ci sia in Italia ‘ (‘ Il est connu en Italie comme le plus hardant ennemi du Vatican’)”. Così scrive Gerbino . Almeno avesse il genio di scrivere come Burroughs : " Sono l’agente onorario di un pianeta che è scomparso anni-luce or sono. Porto giù il sacco e ogni giorno faccio una passeggiata fino in fondo alla strada lungo il mare. Una volta un’auto della polizia si è fermata, mi ha dato un’occhiata, qualcuno ha detto ‘qui c’è solo un vecchio stronzo con i pantaloni arrotolati ed un bastone.’. Ha fatto marcia indietro e se n’è andata ”.

Mi pare che sia salutare quanto dice Eco, che si esprime in termini critici di prevenzione, allorché in una sua recente bustina di Minerva per L’Espresso scrive : “Si dia come esercizio in classe, ricerca a casa o tesina universitaria, il seguente tema: ‘Trovare sull’argomento X una serie di trattazioni inattendibili a disposizione su Internet, e spiegare perché sono inattendibili’. Ecco una ricerca che richiede capacità critica e abilità nel confrontare fonti diverse – e che eserciterebbe gli studenti nell’arte della discriminazione”. Sarebbe un modo per sfruttare pedagogicamente i forse inevitabili difetti di Internet e di quei sistemi che sposando radicalmente, generosamente ed utopicamente lo schema open source si espongono all’irruzione di non poche creature infelici, vandali e spostati che ci sono in hac lacrymarum valle e in giro per l’universo mondo ridotto alle maglie di un’evanescente Rete di ombre interconnesse.

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4 risposte a Media/ Benedetto XVI «La comunicazione autentica esige coraggio e risolutezza»

  1. GroudyBlue scrive:

    ciao Gianni, bel problema quello che si prsenta ora su Wikipedia, credo che per non dilagare in un abbassamento di qualità ci sarnno delle regole più rigorose…in questo momento non saprei comunque tamponare i tuoi interrogativi, io la vicenda di Wikipedia la seguo solo da fuori…

  2. antiorario scrive:

    visita

    http://www.rotatorie.splinder.com

    il primo blog di recensioni sulle rotatorie stradali

  3. anonimo scrive:

    mi spiace che tu preferisca il dirigismo di una redazione alla libertà di espressione, verifica bene le voci di wikipedia e scoprirai che quelle riguardanti argomenti chiari e certi sono eccellenti, mentre per quelle con argomenti controversi ci sono spesso varie chiavi di lettura e numerose pagine di discussione molto utili a miglirare la ricerca

    che poi si rischi la querela per diffamazione… è il prezzo della libertà

  4. giannidemartino scrive:

    Caro utente anonimo ( non ha un nome?),

    forse non mi sono spiegato bene. Riassumo: perseguitati dalle email di un mattacchione in merito a una voce, i burocrati di Wikipedia – forse per non perdere tempo a compiere ricerche e verifiche – hanno non solo – com’è giusto – bloccato l’importuno in “Discussione”, ma anche cancellata e oscurata la voce dall’Enciclopedia.

    Poiché nel rifiuto del lavoro ben fatto si annida il pressapochismo, e nel rifiuto della complessità si annida la tirannia, c’è qualche buon motivo per non ritenere Wikipedia una enciclopedia affidabile, redatta com’è da persone che si dichiarano e si comportano irresponsabilmente.

    Quella voce non esiste più ed è oscurata perché qualcuno, presumibilmente fuori di melone, ha scritto loro delle email dal tono minatorio. Cedere a chi fa la voce grossa o è troppo insistente, è un po’ come pagare il “pizzo” alla mafia per essere lasciati in pace. Nel caso di Wikipedia, pagare il “pizzo” alla follia di chiunque, sciolte le trecce al vento del web, si attacca a una voce presente a buon titolo in Wikipedia non per migliorarla, ma per distruggerla, oscurarla, eliminarla.

    La libertà è sempre presente, solo che il prezzo da pagare non è – come Ella crede, caro utente anonimo – “la querela per diffamazione”. Buttando via l’acqua sporca ( l’email del folle) , e “però” insieme al bambino ( la voce) Wikipedia ha infatti evitato ogni problema in maniera arbitraria e sommaria.

    Senza cioè distinguere, dare a ciascuno il suo e lasciare la voce dov’era, magari migliorandola.

    Il prezzo della libertà è un senso di responsabilità che, in questo come in altri casi che si susseguono – a Wikipedia nessuno è disposto a pagare.

    I Wikipediani , distinti in utenti, burocrati e amministratori, possono essere, quindi, liberi, parziali, sommari e irresponsabili. Ovvero ingiusti e inaffidabili.

    Come lo è Lei, mi scusi, che viene qui a dispiacersi e non so neanche come si chiama…

    In confidenza – visto che Ella è venuta qui( anonimamente e ideologicamente, ovvero senza misericordia) a piangermi sulla spalla perché preferirei il “dirigismo di una redazione alla libertà d’espressione”” – non è che non mi facesse un po’ di piacere avere una voce su Wikipedia.

    Adesso non c’è più, è stata censurata e oscurata: e Lei vorrebbe che inneggiassi alla libertà d’espressione per non farLa dispiacere ?

    Libertà d’espressione, dice ? Anche quando finisce, se non in tragedia, in commedia, la commedia degli equivoci ?

    Bon Dieu de la France

    Donnez-nous la patience!

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