Il sacrificio di don Andrea / Una vita per gli altri

 IL SACRIFICIO DI DON ANDREA

UNA VITA PER GLI ALTRI

Il "sacrificio della vita" di don Andrea Santoro "contribuisca alla causa del dialogo fra le religioni e della pace tra i popoli". E’ la speranza manifestata da Benedetto XVI, al termine dell’udienza generale nell’Aula Paolo VI, ricordando il sacerdote italiano assassinato in Turchia.

Nel giorno delle esequie di don Andrea, ci uniamo alla preghiera perché Il Signore accolga l’ anima di questo servitore del VANGELO DELLA VITA, vittima della violenza islamista.

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Agnus Dei qui tollis peccata mundi, miserere nobis
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, miserere nobis.
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, dona nobis pacem. Amen

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Agnus Dei, 1635/40, Francisco de Zurbarán, Museo del Prado

Il Foglio 9.2.2006

Ma che strano martire

La gestione parrocchiale ed ecumenica di un assassinio islamista

Ma che strano martire. Il nostro mondo è così imbruttito che non sa esprimere nemmeno più il suo dolore. Che nel caso di un assassinio come quello di don Andrea Santoro dovrebbe essere un dolore politico, civile, religioso. Sì, le parole di Benedetto XVI in memoria del prete ucciso a Trebisonda in nome di Allah sono belle, è stata bella la rivendicazione orgogliosa della sua missione da parte di Camillo Ruini, forse la chiesa cattolica troverà una voce viva e vibrante nelle esequie solenni in Laterano.

Fino ad ora prevale una gestione distratta, prevedibile, automatica, ecumenica e parrocchiale di qualcosa che, più che al dolore, somiglia alla preoccupazione, alla prudenza, al riserbo, al pudore. Tutti sentimenti comprensibili, contigui e amici del sentimento matrice chiamato paura, che però ci impoveriscono e ci privano della nuda verità delle cose, ci spingono a mettere in primo piano convulsamente una ipotesi dopo l’altra che sa di cronaca nera, e sarà stato per via delle puttane dell’est e della volontà di don Andrea di riscattarle, e sarà stato per via dei ragazzini la cui fede (secondo le propalazioni turche a mezzo stampa) veniva comprata in un’ansia incauta di proselitismo, e la perizia psichiatrica per dire che il pupo omicida era un pazzo come Ali Agca, e chissà cos’altro si inventeranno nel frattempo, mentre viene eretta come una cortina ipocrita invece che come un ponte costruito sulla verità, la grande schermatura del dialogo, lo scongiuro contro la demonizzazione della fede islamica, e seguono altri atti di ordinaria e goffa e burocratica correttezza.

Invece monsignor Luigi Padovese, vicario apostolico per l’Anatolia, ha detto che don Andrea è stato vittima dell’intolleranza anticristiana, e padre Bernardo Cervellera, una vita a denunciare pubblicamente la violenza islamica e orientale contro il culto dei cristiani, l’assalto alle loro libertà e vite, ha perfino messo sotto accusa le orchestrazioni ideologiche islamiste di Siria e Iran, il clima di furia creato in questi giorni da governi e autorità religiose e mediatiche la cui politica è ispirata a una volontà sistematica di estinzione delle ultime vestigia del cristianesimo in terra islamica.

Ma sono voci di una minoranza culturale, di gente che sa definire martire un martire, martirio un martirio, persecuzione una persecuzione, che cosa volete che contino di fronte alla necessità di andarci cauti, di evitare ogni scintilla, ogni riconoscimento della realtà. E quando dalla realtà si fugge come in sogno, il sogno si trasforma invariabilmente in un incubo”.

"Per non uccidere Don Andrea una seconda volta":

[vedi www.asianews.it]

"Quando sul Mar Nero si insegna ai ragazzi ad odiare i preti":

[vedi www.asianews.it]

  Turchia, aggredito un altro prete: «Morirete tutti»
  La Stampa

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2 risposte a Il sacrificio di don Andrea / Una vita per gli altri

  1. anonimo scrive:

    Poi vorrebbero far entrare la Turchia in Europa. Bene Sarkozy che senza peli sulla lingua ha posto il perentorio rifiuto per incompatibilità culturale.

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