Holderlin : Iperione

 VERSO QUALCHE LUOGO

Hölderlin, locoHOLDERLIN : IPERIONE

"Ma tu ancora risplendi o sole del cielo e tu ancora sei verde o santa terra; ancora scorrono i fiumi verso il mare e nel meriggio frusciano gli alberi ombrosi.

Il canto voluttuoso della primavera invita al sonno i miei pensieri mortali. La pienezza del mondo vibrante di vita nutre e sazia di ebbrezza il mio povero essere.

O natura santa! Io non so cosa mi avvenga quando alzo i miei occhi dinnanzi alla tua bellezza, ma tutta la gioia del cielo è nelle lacrime che piango innanzi a te, come l’amante alla presenza dell’amata.

Tutto il mio essere ammutolisce e si tende, quando il soffio delicato dell’aria gioca sul mio petto…

…Essere uno col tutto, questa è la vita degli dèi, questo è il cielo dell’uomo."

"Noi siamo un segno non significante / indolore, quasi abbiamo perduto / nell’esilio il linguaggio ." (Holderlin, Mnemosyne, 1-3).        

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Una risposta a Holderlin : Iperione

  1. anonimo scrive:

    …………..

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