SEDUTE SPIRITICHE / VEDO LA GENTE MORTA

 SEDUTE SPIRITICHE

VEDO LA GENTE MORTA

 

Cossiga: “ Fu bugia doverosa; Prodi non si vergogni…”

Fu rimproverato anche dalla commissione di inchiesta sul caso Moro di non avere fatto ‘torchiare’ il professor Romano Prodi e gli altri partecipanti alla ‘asserita’ seduta spiritica *, perché dicessero la verità e rivelassero il nome del confidente.

Ma né io ritenni di poterlo ordinare alla Polizia né i magistrati ritennero di farlo. Non si poteva infatti costringere questi signori a fare il nome del confidente, esponendo a gravi pericoli lui e colui che gli aveva fatto la confidenza, quasi certamente il professor Clò”. Lo scrive su ‘Libero’ il Presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga. “Rimane il dubbio — prosegue Cossiga — se il confidente fosse un vero confidente o se si sia trattato di un artifizio per mettere in allarme i Br che stavano nell’appartamento di via Gradoli. Infatti la radio e la tv diedero grande evidenza alla perquisizione a tappeto, casa per casa, cui fu sottoposto nella notte il paese di Gradoli.

Il professor Romano Prodi non ha mentito se non ‘materialmente’, anche esponendosi per aver egli, economista e intellettuale cattolico rigido, all’ironia che tutt’ora permane attorno al fatto della seduta spiritica… Il fatto è — scrive Cossiga — che il professor Romano Prodi è un buon cristiano che ha voluto risparmiare pericoli derivanti dalle confidenze, forse al dottor Clò e al confidente che certo conosce il libretto di Torquato Accetto: ‘Della dissimulazione onesta’, e conoscendo anche le regole della morale cattolica, ha saputo distinguere tra ‘bugia formale’, che è un peccato, e ‘bugia materiale’ che può essere non solo onesta, ma anche doverosa, come nel caso. E spero che io non sia più costretto a parlare di questa vicenda, di cui l’onorevole Romano Prodi non si vede di che cosa abbia da vergognarsi”. AGI

FONTE: : repubblica.it

* nota

ROMANETTO DEGLI SPIRITI :

ERA UN GIORNO DI PIOGGIA …”

Il 10 giugno 1981, prim’ancora di affermarsi come politico, Romano Prodi fu chiamato a testimoniare davanti alla Commissione Moro perché aveva dichiarato di aver partecipato per gioco, il 2 aprile 1978, ad una seduta spiritica durante un pranzo familiare in una casa di campagna di alcuni amici (tra cui Mario Baldassarri e Alberto Clò, quest’ultimo propositore del gioco e proprietario della casa dove erano ospiti, oltre ai suddetti, il fratello di Clò, le relative fidanzate, e i figli piccoli dei commensali). I commensali raccontarono agli inquirenti che nel corso della seduta iniziata per gioco, alla domanda dove è tenuto prigioniero Aldo Moro?, il piattino utilizzato avrebbe composto varie parole: prima alcune senza senso, poi Viterbo, Bolsena e Gradoli. Aldo Moro, rapito 17 giorni prima, il 16 marzo 1978, era al momento tenuto prigioniero dalle Brigate Rosse. Il professor Prodi, in seguito alla seduta, si recò a Roma il 4 aprile, e raccontò dell’indicazione al proprio conoscente Umberto Cavina, capo ufficio stampa dell’on. Benigno Zaccagnini.

Ecco le parole di Prodi, dai verbali della testimonianza:

«Era un giorno di pioggia, facevamo il gioco del piattino, termine che conosco poco perché era la prima volta che vedevo cose del genere. Uscirono Bolsena, Viterbo e Gradoli. Nessuno ci ha badato: poi in un atlante abbiamo visto che esiste il paese di Gradoli. Abbiamo chiesto se qualcuno sapeva qualcosa e visto che nessuno ne sapeva niente, ho ritenuto mio dovere, anche a costo di sembrare ridicolo, come mi sento in questo momento, di riferire la cosa. Se non ci fosse stato quel nome sulla carta geografica, oppure se fosse stata Mantova o New York, nessuno avrebbe riferito. Il fatto è che il nome era sconosciuto e allora ho riferito.».

L’informazione fu ritenuta attendibile, al punto che quattro giorni dopo, il 6 aprile, la questura di Viterbo, su ordine del Viminale, organizzò un blitz armato nel borgo medievale di Gradoli, vicino Viterbo, alla ricerca della prigione di Moro. Tuttavia, fu trascurata un’altra indicazione che la moglie dell’onorevole Moro avrebbe ripetutamente fornito, relativa all’esistenza a Roma di una "via Gradoli" (Francesco Cossiga, all’epoca Ministro dell’interno, in seguito smentì energicamente la signora Moro). Fallito il blitz conseguente alla seduta spiritica, il 18 aprile i vigili del fuoco, a causa di una perdita d’acqua, scoprirono a Roma, in via Gradoli 96, un covo delle Brigate Rosse da poco abbandonato, che si sarebbe rivelato come la base operativa del capo della colonna romana delle BR, Mario Moretti, il quale aveva preso parte all’agguato di via Fani.

Il caso venne riaperto nel 1998 dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo e le stragi, dalle parole del Presidente di Commissione se ne evincono i motivi:

«Non è assolutamente credibile che il nome Gradoli sia venuto fuori in una seduta spiritica in cui sarebbe stato evocato lo spirito dell’onorevole La Pira, affinché rivelasse il luogo in cui Moro era tenuto prigioniero. Ho dovuto invece ritenere che il nome Gradoli fosse filtrato nell’ambiente dell’Autonomia bolognese, e che il riferimento alla seduta spiritica, fosse un singolare, quanto trasparente espediente di copertura della fonte informativa».

Il fine della Commissione era perciò accertare se la vicenda della seduta spiritica fosse in realtà un’architettura per celare la vera fonte del nome "Gradoli" (per esempio un informatore vicino alle BR) e anche cercare di capire se il nome "Gradoli" fosse stato comunicato con tanta celerità alle forze dell’ordine con lo scopo di salvare Moro. L’allora presidente del consiglio Prodi, dati gli impegni politici di poco precedenti alla caduta del suo governo nell’ottobre 1998, si disse indisponibile per ripetere l’audizione, si dissero disponibili Mario Baldassarri (esponente di AN e viceministro per l’Economia e le Finanze dei governi Berlusconi II e Berlusconi III, al tempo del rapimento di Moro docente presso l’Università di Bologna, vedasi audizione relativa) ed Alberto Clò (economista ed esperto di politiche energetiche, ministro dell’Industria nel governo Dini e proprietario della casa di campagna dove avvenne la seduta spiritica, al tempo del rapimento di Moro assistente e poi docente di economia all’Università di Modena, vedasi audizione relativa), anche loro presenti alla seduta spiritica: entrambi, pur ammetendo di non credere allo spiritismo e di non aver più effettuato sedute spiritiche dopo quella, confermarono la genuinità del risultato della seduta (alla critica sul fatto che qualcuno avebbe potuto guidare il piattino Clò sostenne che la parola "Gradoli", così come "Bolsena" e "Viterbo", si erano formate più volte e con partecipanti diversi) e dichiararono che né loro, né, per quanto ne sapevano, nessuno dei presenti (partecipanti al gioco del piattino o meno) aveva conoscenze nell’ambiente dell’Autonomia bolognese o negli ambienti vicini alle BR. (da http://it.wikipedia.org/wiki/Romano_Prodi)

Grazie a : http://percezionidistorte.splinder.com/

 

PORTA A PORTA

MASSIMO BRUTTI: “NO, NON FU BUGIA…”

Gli spiriti di Prodi. Tutto il polverone sulla Commissione Mitrokhin sarà almeno servito a mostrare che i Ds credono fermamente nello spiritismo.

Intervenendo a «Porta a porta» l’autorevole senatore ds Massimo Brutti ha dichiarato che da anni parla con Prodi della famosa seduta spiritica del 1978 nel corso della quale, nei giorni drammatici del sequestro Moro, sarebbero stati evocati gli spiriti di don Sturzo e La Pira, i quali avrebbero fornito l’indicazione «Gradoli 96».

Un’indicazione che, riferita alla polizia, la portò purtroppo a indagare nella cittadina di Gradoli, e non in Via Gradoli 96 a Roma, dove in effetti era prigioniero Moro.

Secondo Brutti, Prodi continua a confermare la versione della seduta spiritica e, poiché solo un irresponsabile inventerebbe di sana pianta una storia così assurda, l’unica conclusione che se ne può trarre è che la seduta spiritica davvero ci fu.  ( Da : http://circololapira.splinder.com/post/10160250).

Nei  giorni di pioggia fanno il sinistro gioco del piattino con i fantasmi ?

E che sarà mai … sono misteri taliani, medio-taliani, sono ragassi …

Viva Lucignolo ! Viva Pinocchio !

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4 risposte a SEDUTE SPIRITICHE / VEDO LA GENTE MORTA

  1. ephrem scrive:

    Una vicenda come quella del sequestro Moro, associata ad una fantomatica (è il caso di dirlo) seduta spiritica, le anime di Don Sturzo e di La Pira che fanno del depistaggio. Solo nel nostro paese tutto ciò puo’ consentire ad un individuo di diventare presidente del consiglio. In ogni altro paese un avvenimento simile avrebbe completamente compromesso la credibilità politica di un personaggio, da noi, stranamente e incredibilmente, quell’avvenimento è l’inizio di una carriera politica.

  2. anonimo scrive:

    … c’è chi crede al dogma della Vergine Maria e chi crede nelle sedute spiritiche.

    Qualcuno mi dimostri razionalmente chi ha torto (supposto che qualcuno abbia torto).

    Quanto alla carriera del sig.Prodi, guardi che lei si sbaglia; inizio, da buon democristiano, molto tempo prima.

    Fabio D’Amico

  3. giannidemartino scrive:

    E ti pareva, per il relativista radicale D’amico credere al dogma dell’Immacolata o alle sedute spiritiche è la stessa cosa, sempre sardine e acciughe sono !

    E quindi “razionalmente” nessuno avrebbe torto ( ” supposto che qualcuno abbia torto”… ).

    E’ un po’ come dire: ” Chi è senza un qualche elemento ‘irrazionale’ in sé scagli la prima patata contro chi asserisce che il nome ‘G-r-a-d-o-l-i gli fu fatto da uno spirito vagante un giorno di pioggia durante una insindacabile seduta spiritica ! “.

    Quanto al presunto “sbaglio” in merito all’inizio della carriera del sig. Prodi , guardi D’Amico che non sono io l’autore del commento al post.

    Grazie comunque della segnalazione dell’eventuale sbaglio e della patata che ogni tanto Ella garbatamente sottopone all’attenzione del bloggista o scrivente.

  4. anonimo scrive:

    Non se la prenda De Martino se qualcuno crede che il relativismo abbia ottimi fondamenti e ragion d’essere; purché sia autentico e non fazioso.

    Altrimenti lei rischia di fare un blog tutto a sua immagine e somiglianza; potrebbe impoverire un dibattito, uno scambio di idee e di esperienze.

    Non se la prenda poi a sproposito: non ho imputato a lei le righe su Prodi, ma com’è cronologicamente evidente alla persona che ha scritto appena prima di me.

    Vede, io parto dal punto di vista di non ridicolizzare comunque né chi crede ai dogmi (che possono apparire più inverosimili alle menti esclusivamente razionali) della Chiesa Cattolica né chi crede di avere a che fare, con riti più o meno seri (… si parrebbe quella di Prodi far parte della seconda categoria del fare) con degli spiriti. D’altronde, penso che la stessa Chiesa abbia avuto ed abbia tutt’ora parte in questione. Degli spiriti, parlo.

    Ho anche molto rispetto per personaggi del passato (Rudolf Steiner, ad esempio ed era anche cristiano, od altri personaggi orientali di altre religioni) che sulle loro esperienze in tema hanno molto testimoniato e scritto.

    Non esiste solo la Chiesa Cattolica nei miei (certo piccoli) orizzonti, ma pensavo, conoscendo un pochino la sua storia, che fosse altrettanto per lei.

    Non banalizziamo quindi. Soprattutto a me non piace questo modo utilitaristico di buttare tutto in politica (quella con la p minuscola).

    Se invece questo è un blog politico, e per giunta rigorosamente di parte, scusatemi, me ne dia una conferma e tolgo il disturbo. Saluti

    Fabio D’Amico

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