La guerra dei Lama

SCISSIONI
 
LA GUERRA DEI LAMA
 
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Una scissione minaccia la comunità tibetana buddista in esilio. Da una parte i fedeli del Dalai Lama e della Tradizione che egli rappresenta, dall’altra gli adepti di  Dorje Shugden, un demone* protettore del clero di scuola Gelupa  che il Dalai Lama considera uno spirito nocivo e settario. Questi ultimi non credono più nel loro leader e si dicono impediti nella loro libertà di rendere culto al demone e ostracizzati dai lama meno settari, se non "modernisti".
 
Dietro la divergenza spirituale, una posta politica : gli Shugden « fondamentalisti » vengono apertamente accusati dal Dalai Lama di sostenere la Cina e di tradire la causa tibetana.
 
 
 Sulla vicenda relativa a Dorje Shugden essenziali sono l’articolo di David Kay, The New Kadampa Tradition and the Continuity of Tibetan Buddhism in Transition, nel Journal of Contemporary Religion, vol. XII, n. 3, ottobre 1997, pp. 277-293, e il vol. VII, n. 3 (primavera 1998), di Tricycle. The Buddhist Review, che comprende: uno schema della controversia ( « Tricycle The Buddhist Review, 1998 Edition», Dorje Shugden: Deity or Demon?, p. 59 ); gli articoli di Stephen Batchelor, Letting Daylight into Magic. The Life and Times of Dorje Shugden, pp. 60-66, e di D. S. Lopez, Jr., Two Sides of the Same God, pp. 67-69; e due interviste dello stesso D. S. Lopez, Jr., a Geshe Kelsang Gyatso (An Interview with Geshe Kelsang Gyatso ), leader della New Kadampa Tradition (NKT) che intende continuare a venerare Dorje Shugden (pp. 70-76), e al fratello del Dalai Lama, Thubten Jugme Norbu (An Interview with Thubten Jigme Norbu pp. 77-82). Cfr.  i documenti sulla controversia nel sito Internet del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni: www.cesnur.org/testi/NKT.htm .
Vedi anche  il sito dell’ Unione dei Praticanti Occidentali di Shugden, definiti « talebani buddhisti » dal prof. Robert Thurman > http://www.westernshugdensociety.org/fr/protesting/ )

 
Per il contesto generale di questa vicenda cfr. D. S. Lopez, Jr, Prisoners of Shangri-La. Tibetan Buddhism and the West, University of Chicago Press, Chicago – Londra 1998, pp. 188-196 ;  il libro-inchiesta di Raimondo Bultrini, Il demone e il Dalai Lama. Tra Tibet e Cina. Mistica di un triplice delitto, Milano, Baldini Castoldi Dalai editore, 2008 ( «Decine di lama, geshe, medium, studiosi e semplici praticanti, ai quali ho chiesto informazioni e pareri sul caso Shugden, mi hanno indistintamente pregato di raccontare i fatti con un atteggiamento imparziale perché ognuno potesse farsi da solo un’idea delle conseguenze cui potrebbe portare l’acuirsi dell’attuale tensione. In cima ai loro pensieri, la paura di veder accelerare attraverso le divisioni scolastiche la scomparsa di una cultura così particolare e profonda.» R.B. ).

*A proposito di quelle forze oscure che per tranquillità chiamiamo demoni :
Senza demoni l’Universo sarebbe imperfetto
( Plotino, citato da R. Bultrini in Il demone e il Dalai Lama )
 
Il mondo è pieno di demoni, essi imperversano a milioni e noi non riusciremo mai a scacciarli.
(Denis  de Rougemont)

P.S.
I DEMONI ESISTONO
La mamma dei demoni, ovvero l’odio, è sempre incinta… Non sono, come i lettori dell’Adelphi,  un cultore delle coincidenze, ma non posso non notare che proprio in queste ore si sta diffondendo la notizia del ricovero d’urgenza in ospedale del Dalai Lama, per un sospetto dolore al braccio ( v. Dalai Lama ricoverato d’urgenza, il Giornale, poche ore fa).
Si temeva un infarto e sono state ore di paura, ma per fortuna i medici indiani hanno diagnosticato al leader spirituale tibetano “ una semplice infiammazione del nervo, in seguito ad un movimento improvviso o una posizione sbagliata”.
Non so a quanto possa servire toccarsi le palle, o quello che ne resta, ma i demoni esistono.Vengono sia dall’esterno che dal profondo di noi stessi…Chissà che dopo la psicoanalisi, il surrealismo e la fantascienza non ci si debba occupare anche di magia.
In ogni caso, nonostante i demoni e il malocchio praticato dai suoi avversari, domani il Dalai Lama tornerà a Dharmshala, e lunedì  9 febbraio sarà a Roma,  in Campidoglio per ricevere dal sindaco Gianni Alemanno la cittadinanza onoraria. La decisione è stata presa nel settembre scorso, quasi all’unanimità, dal Consiglio Comunale per sottolineare ”il suo impegno internazionale per aver diffuso il principio della riaffermazione dei diritti umani e della riappacificazione tra i popoli”.

 
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