La morte era il soffitto

EUTANASIA
 
LA MORTE  ERA IL SOFFITTO
 
 
La morte: avevo esaminato la cosa da
vicino.
 
La morte era il soffitto.
 
Quando si conosce il soffitto meglio di se stessi,
questo si chiama morte.
 
Il Soffitto è cio che impedisce agli occhi
di salire e al pensiero di elevarsi.
 
Chi dice soffitto dice tomba: il soffitto
è il coperchio del cervello.
 
A. Nathomb, La metafisica dei tubi
.

 Morire non è una cosa semplice. Nemmeno dare la morte lo è. Forse ne sa qualcosa Amato De Monte, l’uomo che si è assunto l’incarico di ”staccare” il sondino che alimenta Eluana Englaro e che coordina le procedure per « liberare » una persona definita, per tranquillità, « un vegetale », « un sacco di patate ».
Per ucciderla legittimamente occorre, paradossalmente, ritenerla «già  morta diciassette anni fa », come ha dichiarato in un’intervista il primario anestesista della clinica “La Quiete” di Udine. Per poter togliere la vita e rassicurare se stesso, il medico – ed è questo il terribile paradosso – ha trasformato, preventivamente e in maniera pregiudiziale, una donna in qualcosa di inanimato.
Morte di « un vegetale », quindi. « Dai al tuo cane un nome spregevole e impiccalo », dice un proverbio inglese ( « Give your dog a bad name and hang hit »).  Si è vivi e si ha dignità nello sguardo dell’altro. Da un medico « morto dentro » e incapace di ascoltare il battito del cuore e il respiro dell’altro, non mi farei prescrivere nessuna Procedura, neanche un’aspirina.
La morte è un “non so che”, una “cosa mentale” e un limite intollerabile barriera dell’Ubermascher. E coperchio del cervello postmoderno, post-mortem e post-tutto.
In realtà, Eluana è viva. Ed è «  una ragazza bellissima», come dicono le Suore Misericordine che hanno accudito  Eluana Englaro nella Casa di cura “Monsignor Luigi Talamoni” di Lecco. «In tutto questo tempo non le abbiamo mai prestato nessuna particolare cura medica », ha spiegato la responsabile della clinica suor Albina Corti, « Per noi è una persona e viene trattata come tale. È alimentata con il sondino naso-gastrico durante la notte ed è in buone condizioni di salute. Fisiologicamente ha tutte le funzioni sane ».
Al di là della gelosia e dell’odio contro la vita, vi sono tanti misteri all’origine del nostro proprio mistero: la fedeltà sublime alla vita.
Suor Albina, ha rivolto  un messaggio ai medici ("i nuovi operatori", li ha definiti) della casa di cura “La Quiete” di Udine: "Vorrei dire loro di accarezzare Eluana, di osservare il suo respiro e ascoltare i battiti del suo cuore : sono i tre elementi che li porteranno ad amarla".
Amore, Angoscia e Sublime sono dei misteri sulla terra della follia e della fede.
 In nome della fedeltà alla vita, più fedele di quanto noi non lo siamo a noi stessi, non si può che parlare follemente – allo stesso modo in cui si fa poesia, si fa musica, si costruisce una chiesa o si osa fare una carezza a “un sacco di patate”, una bellissima donna che se ne va.
Altrettante follie che testimoniano il modo di pensare e di vivere di uomini e donne non limitati dal Soffitto, liberi e non morti dentro, non ancora…
 Per quanto sia bella la parola “eutanasia”, morire non è per niente “dolce” *.
La morte, questo Soffitto, non è una cosa semplice.

 
Immagine
Soffitto ( Fonte dell’illustrazione : http://itinerari.blog.kataweb.it/)
 
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Una risposta a La morte era il soffitto

  1. anonimo scrive:

    La cosa che trovo più inquietante in tutta questa vicenda è questo signor Englaro, che ha voluto a tutti i costi trasformare in un diritto pubblico quello che (se mosso da autentica pietà e convinzione d’interpretare la volontà della figlia) avrebbe fatto privatamente, senza particolari clamori. La ricerca di un’assoluzione istituzionale, o addirittura di un’apologia, che ovviamente i P.R. della morte sono ben felici di garantirgli.

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