Il fascino delle Ninfe

PHANTASMA
 
IL FASCINO  DELLE NINFE
 
 
 
 

 “La storia dell'ambigua relazione fra gli uomini e le ninfe è la storia della difficile relazione fra l'uomo e le sue immagini. […]

Come gli spiriti elementari di Paracelso, le immagini hanno bisogno, per essere veramente vive, che un soggetto, assumendole, si unisca a loro; ma in quest’incontro – come nell’unione con la ninfa-ondina – è insito un rischio mortale. Nel corso della tradizione storica, infatti, le immagini si cristallizzano e trasformano in spettri, di cui gli uomini diventano schiavi e da cui sempre di nuovo occorre liberarli”.  Giorgio Agamben, Nymphae
 
 

Uno scopitone ninfale  – regia di Claude Lelouch (1963)
 
Numphe significa [… ] anche «fonte» o «acqua sorgiva». L’equivalente sostantivo latino lympha, e soprattutto l’aggettivo lymphaticus («folle») rivelano l’autentica natura del liquido ninfale. Si tratta, scrive Salustio, di un principio cosmico generativo: «le Ninfe sono preposte alla generazione, giacché tutto ciò che è generato è in flusso». Di qui l’analogia tra le Ninfe e le anime che si ritrova in Plotino e in Porfirio. Ma di qui, soprattutto, la follia delle Ninfe. Coloro che abitavano nei dintorni degli antri delle Ninfe erano detti nympholeptoi, «posseduti dalle Ninfe». ( da Il fascino delle Ninfe. Bellezze in fuga  di Alessandro Stavru, "l'Unità" 28.2.07).
 
Immagine
       Apollo con le Ninfe di François Girardon (Versailles, grotta di Teti)
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