Vacanze africane

VACANZE
Crociera di sogno nell’immaginario di  una cartolina d’antan.
Avete notato lo sconvolgimento dei pesci?
Eppure ha l’aria gentile e sorridente, la naiade o turista sgambettante… altrove
"Africa! Ripetei la parola e la pronunciai pieno di terrori, di orrore e di aspettative; e il mio sguardo affondò nella notte tentatrice verso una vaga promessa cinta di lampi". André Gide in Viaggio al Congo.
O anche: “Carovane, oh carovane! Poter partire con voi, carovane!” Se non con zia André Gide, convinta che il Congo fosse pazzo di lei, si potrebbe partire in carovana insieme a  quella povera illusa di un romanzo di Pier Vittorio Pescatori (L’odalisco), sbarcata in Tunisia alla ricerca di quell’ “animalo” di  Habib, sedotta dal  famoso pasoliniano “candore dei popoli barbari”.
… deponendo l’onestà
delle religioni contadine,
dimenticando l’onore
della malavita,
tradendo il candore
dei popoli barbari,
dietro ai loro Alì
dagli occhi azzurri – usciranno da sotto la terra per uccidere –
usciranno dal fondo del mare per aggredire – scenderanno
dall’alto del cielo per derubare – e prima di giungere a Parigi
per insegnare la gioia di vivere,
prima di giungere a Londra
per insegnare ad essere liberi,
prima di giungere a New York,
per insegnare come si è fratelli
– distruggeranno Roma
e sulle sue rovine
deporranno il germe
della Storia Antica.
 
Poi col Papa e ogni sacramento
andranno su come zingari
verso nord-ovest
con le bandiere rosse
di Trotzky al vento…
Qui, il pur profetico Pasolini, con quel “poi” sembra prendere una specie di svista, diciamo pure un generoso abbaglio terzomondista. Alla fine – dopo aver profetizzato la seduzione della barbarie che, oggi,  pervade gran parte della classe letterata europea, lancia in aria quelle “bandiere rosse di Trotsky al vento”.
Un po’ come  fa anche Marlene nella scena finale di  Morocco, quando, dopo un attimo di esaltazione o esitazione, con il rischio di prendere una storta, lancia in aria le scarpe per seguire sgambettando con aria svagata il suo Gary Cooper nel  vento  del deserto  jusqu’au bout du monde.

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Una risposta a Vacanze africane

  1. semantica scrive:

    mi sembrava d’aver letto altro qui in cima…qualcosa che somigliava a un lampo, una visione notturna, un sogno di stirpe o reminiscenza fantasma, l’avvertimento d’odori, cattivi o profumi, soffi può darsi d’imbecillità, un vacillare per sbandamento per sottrazione di sostegno, qualcosa che poi alla luce del giorno (o della ragione) svanisce, si scioglie, si ritrae o ristabilisce, lasciando solo un vago pudore (?) d’averlo esposto.

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