Agrigento, presepe senza Re Magi

PRESEPE SENZA RE MAGI 
 "Si avvisa che quest’anno i Magi non arriveranno perché sono stati respinti alla frontiera insieme agli altri immigrati". E’ il provocatorio cartello posto dal direttore della Caritas diocesana di Agrigento, Valerio Landri, nel presepe allestito all’interno della cattedrale di San Gerlando alla vigilia dell’Epifania. ( L’articolo su Repubblica).
Secondo alcuni membri della comunità ecclesiale e civile, se Melchiorre sgozzava la figlia perchè usciva con un cristiano, Baldassarre nascondeva la cocaina nell’incenso e la spacciava ai giardinetti fuori della Grotta e Gaspare si era imbottito le mutande di esplosivo per farsi esplodere tra i pastori…probabilmente hanno fatto bene a fermarli all’aeroporto con i body scanner.  
Ma non sembra questo il caso dei Magi, che in quanto persone civili prima di entrare in un Paese chiedono sempre il visto d’ingresso, come qualsiasi persona civile. Se non sono ancora arrivati nella cattedrale di Agrigento è perché o non li hanno fatti uscire dall’Iran, oppure perché si sono attardati nei supermercati del nord pieni zeppi di "migranti".
A meno che non li abbia sequestrati Valerio Landri, elevando i Re Magi  a campioni e vittime del vittimismo organizzato in nome dell’imposizione di  una piccola e retorica idea politica della Carità cristiana.  


Insomma, l’iniziativa del presepe di Agrigento senza  senza gli "orientali" re magi
sacrifica la tradizione alla polemica politica. E  fa venire in mente Life of Brian
, un film commedia del 1979 del gruppo comico inglese dei Monty Python.

Nato contemporaneamente a Gesù in una grotta accanto alla sua, Brian viene scambiato dai Re Magi per il Bambino che cercano, e perciò offrono i loro doni a Mandy, la sua petulante madre ( “Ah, e grazie tante per l’oro e per l’incenso, ma per la mirra non dovete disturbarvi, la prossima volta, d’accordo? ”). In seguito, accortisi  dell’errore, i Magi tornano a riprenderseli.

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