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Odori
Entrate in contatto con il quinto senso
Repubblica - 19 Ottobre 99
L'antropologo De Martino e "la civiltà del deodorante"
"Una crociata terribile"
"Stiamo andando incontro ad un futuro inodore, ed è
terribile la prospettiva di una civiltà del deodorante".
Per Gianni De Martino, antropologo milanese, autore del libro
Odori pubblicato da Apogeo-Urra, è in atto una vera crociata
contro gli odori naturali.
L'olfatto è negletto perché legato al mondo animale?
"Questa catalogazione la dobbiamo ad Aristotele: mise l'olfatto
all'ultimo posto fra i sensi. Poi anche Kant aggiunse che era
il meno gratificante perchè non utile alla conoscenza,
dando solo sensazioni fugaci e transitorie. Per fortuna almeno
un filosofo, Nietzsche, ha pensato bene di riscattarlo. Una delle
sue affermazioni più famose recita: - il mio genio è
nel mio naso -.
E adesso?
"Scontiamo gli errori del passato. La tendenza che sembra
naturale o istintiva a trovare disgustosi gli odori associati
alla riproduzione, all'escrezione, o alla morte, invece è
una conseguenza della repressione imposta al nostro naso dalla
civiltà. E questa repressione organica è molto pericolosa
perchè i suoi effetti sono dirompenti. Per esempio, è
accertato che agisce sul calo del desiderio. O sennò basti
pensare ai bambini piccoli che non provano repulsione verso le
loro feci, ma per essere accettati dal mondo adulto dovranno avviare
un processo di rifiuto. D'altronde è raro che qualcuno
trovi repellente il proprio odore, solo l'altrui ci provoca disgusto.
E si nasconde il proprio afrore esclusivamente per problemi sociali.
Non è un caso che ci si accorge di amare una persona quando
si accettano anche gli odori più indiscreti".
Che rapporto hanno gli italiani con gli odori?
"Si stanno allineando ai popoli anglosassoni, anche se questa
tendenza sembra in contrasto con il carattere di fondo dei nostri
connazionali. Comunque ogni popolo ha una sua personale idiosincrasia
verso gli odori. I giapponesi sono particolarmente sensibili ai
"body odor", i cosiddetti odori del corpo, ascellari,
piedi...E hanno sviluppato una intensa ricerca nel settore profumi
per ambiente. Probabilmente anche per questioni fisiologiche.
Gli abitanti del Sol Levante hanno delle ghiandole sudorifere
ridotte rispetto agli europei e agli africani. Se un giovane giapponese
ha una traspirazione eccessiva viene addirittura scartato dal
servizio militare. Per i nipponici l'ideale è non avere
alcun odore. Mentre i francesi sono sul versante opposto, prediligono
fragranze molto forti, basti pensare ai loro caratteristici formaggi
o vini che richiamano alla memoria, strano ma vero, l'ancestrale
"merde". In realtà gli odori sono collegati indissolubilmente
al piacere. E nelle società puritane, che in questo momento
hanno il sopravvento nell'occidente, si ha la tendenza ad eliminare
le fonti universali del piacere":
Donna Moderna - Giugno 98
La magia degli odori
I medium e gli sciamani, cioè
i maghi di alcune tribù primitive, usano essenze profumate
e bruciano incensi per favorire lo stato di trance. Questi usi
hanno una motivazione scientifica. "Negli uomini, gli odori
sono le uniche sensazioni a giungere direttamente al cervello,
mentre le altre passano prima da un centro recettore chiamato
talamo" dice l'antropologo Gianni De Martino, autore del
volume Odori - entrate in contatto con il quinto senso. Questo
spiega perchè un aroma possa evocare subito emozioni e
ricordi lontani. Ma il meccanismo non è ancora stato chiarito
del tutto. Le sostanze che più favoriscono lo stato di
trance sono quelle ricavate dalle piante allucinogene. Il loto,
per esempio, usato dagli antichi egizi per estrarre un profumo,
viene citato nei papiri come il fiore dell'immortalità
perchè contiene degli alcaloidi, cioè elementi capaci
di provocare sogni e allucinazioni".
Babilonia - Marzo 98
Che cosa c'è di più
aleatorio che scrivere un saggio sul meno definibile dei cinque
sensi? Chi può descrivere il profumo di una rosa, di che
sa (di rosa, naturalmente; ma come può essere reso a parole?).
E poi, gli odori non sono solo quelli "gradevoli" dei
fiori; ci sono anche quelli "sgradevoli", e non vanno
dimenticati gli odori del corpo (che stanno acquistando valenze
sempre più negative, in questa civiltà delle pratiche
igieniche portate all'eccesso). Valga l'esempio di Vittorio Emanuele
II, che voleva le donne "non lavate", oppure di Goethe,
che aveva sottratto un corsetto a una signora per poterlo annusare
a suo piacimento...gli odori sono erotici; le mutandine del vostro
amore non vi eccitano? Il declino della sessualità nell'uomo
occidentale non dipenderà per caso dall'eliminazione degli
odori corporei? Non saranno i nostri nasi per caso ad essere condizionati
dall'inquinamento atmosferico, dal buco dell'ozono, e comunque
da un'umanità alterata, condizionata e cieca nell'odorato
su questo pianeta sempre più fetido?
Erboristeria Domani - Febbario 98
Odori, un saggio d'avventura
Un testo che ripercorre il mondo
degli odori (e quello dei loro fratelli più nobili, i profumi),
cercando di farne rivivere (sia pure a parole) la magia, contro
"l'orribile prospettiva di un futuro inodoro". Ha l'ambizione
programmatica di un saggio; ma il linguaggio è quello di
un letterato (De Martino è anche autore di romanzi e racconti),
che non esita a carpire la magia di altri testi, quando è
di profumi che hanno parlato. L'insieme si offre al lettore come
un'olfattoteca in cui svolazzare di capitolo in capitolo alla
ricerca delle note preferite.
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