L' Adorazione dei Magi / 2

   L’ADORAZIONE DEI MAGI / 2

 Perugino, Adorazione dei Magi. Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria - particolare 

"Sorgerà una stella da Giacobbe" (Nm.24,19). Gli occhi dei Magi che scrutano il cielo e le stelle, sembrano il simbolo degli uomini che "cercano Dio andando quasi a tentoni" (Mt.17,27)…

Il mondo esitava, sembrava stabilito in una zona piuttosto opaca e feroce, insensibile, quando in un angolo della Terra , a Betlemme oggi ritornata zona piuttosto opaca e feroce, ai margini dei bastioni della città feroce, in una stalla tutto si fece straordinariamente chiaro e vibrante. Giunta sopra il luogo dove era il bambino, la stella si fermò.

… Ed ecco la stella che avevano visto in Oriente andar loro innanzi, finché, giunta sopra il luogo dove era il bambino, si fermò." (Matteo 2:1-12).

I sapienti dell’Oriente, che possono scivolare ma mai cadere, entrarono nella grotta e videro il bambino sorridere alla brina della notte, più che alla vita stessa, come la s’intende banalmente, comunemente. In quell’attenzione del bambino alla brina e ad ogni più piccola cosa, i re Magi videro la vita e la vividezza della vita, vita d’intensità prodigiosa.

Grati allora adorarono il bambino ed offrirono l’oro della regalità, l’incenso della santità e la mirra dell’amarezza che è nella croce e al fondo di ogni vita che si dice umana.

La ruota dell’Universo o Multiverso sembrò per un attimo, nel suo vorticoso splendore, perfettamente immobile. A bassa voce, quasi senza voce, trattenendo il fiato come uno yogi o un feto, nel timore che tutto potesse perire, tutto rifiorire, i re Magi riconobbero in quel bambino la vita che avrebbe donato al mondo la vita per un reale più largo, più libero e più felice per ognuno, ognuna.

In quell’essere-per-gli-altri i sapienti d’oriente riconobbero l’Essere autentico e – cosa dell’altro mondo in questo – un pensiero e un cuore divini. E allora pastori e angeli non esitarono più: adorarono e tesero le mani al bimbo re per altro che per prendere…

Per un momento – e anche per quell’eternità che dura ogni attimo d’amore – tutto, come l’alone di una perla, sembrava appartenere e non appartenere al mondo.

Che restava comunque il mondo, ma come trasfigurato.

Uomini, donne e bambini si accorsero non solo di essere relativamente esistenti, nell’attesa, non inerte, della vera vita divina nell’eternità del Padre ( ovvero finalmente, senza fretta, a casa ) ma si accorsero anche di non avere grandi canini o i denti a sciabola come le tigri, bensì piccoli denti.

E benché ormai numerosissimi sulla Terra, smisero di darsi la Bibbia, i Vangeli, il Corano e tanti pugni in testa gli uni con gli altri e non fecero come i lemming che quando c’è poco spazio in una popolazione si suicidano, si buttano a mare – ma cercarono e misero in atto i modi dell’aiuto reciproco; qualcuno perdonò anche il vicino e qualche altro, limitandosi un po’, rinunciò volentieri alla sua seconda o terza casa al mare e offrì un posto a tavola a chi non aveva né tavola, né piatto, né minestra, un panettone e neanche una pietra per poggiare il capo.

Insomma, grazie alla venuta di quel meraviglioso bambino ed anche alla testimonianza dei re magi e di numerosi santi d’oriente e d’occidente, tutti, o quasi tutti, sembravano diventati esseri autentici, ovvero più buoni.

Erano veri uomini, donne e bambini divini, ognuno, ognuna, con un corpo prezioso, un’anima grande e uno spirito divini – nella poetica e il mistero rinnovati della comunione, nella consapevolezza di una responsabilità universale e nell’eternità del grande abbraccio della vita che banalmente passa, si consuma, muore come la terra, le stelle e il cielo, va aldilà e non perisce.

La gioia ( forse eccessiva, per un eccesso quasi mistico che costituisce proprio il segreto del linguaggio), ebbene , la gioia è in fondo, molto in fondo, ancora più profonda della morte e dell’amarezza che è nel fondo di questa cosa cieca che diciamo “morte”.

Tutto sommato, l’Universo o il Multiverso – anche se possono accadervi cose orribili e sempre più spesso vi transitano bambini e bambinoni scostumati, maleducati, bugiardi, infami, spietati perché malvagi o solo perché ignoranti o stupidi – non è poi un posto così brutto per vivere e far vivere.

La gioia di essere qui, nell’Universo o Multiverso, ed avere il diritto di esserci è l’essenza dell’esperienza (“ Queste cose vi scriviamo perché la nostra gioia sia perfetta -1 Giov. 1,4). Ma uomini, donne e bambini che pur continuavano a dire “Natale”, “Domenica”, “ Pasqua”, l’avevano dimenticato “un attimino”. Non si nasce e si muore in un momento d’inattenzione?

Ma i Magi erano attenti e svegli, e così oggi sono più vivi di noi che crediamo di ricordarcene o di dimenticarli. E poiché sono santi-per-gli-altri, non per se stessi, certamente, se glielo chiedessimo, ci darebbero una mano per uscir fuori anche noi sani e salvi da questo pasticcio che chiamano “epocale”. Non è meraviglioso ?

A tutti, buona Epifania.

L’ adorazione dei Magi / 1

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Una risposta a L' Adorazione dei Magi / 2

  1. anonimo scrive:

    Ciao mi chiamo Fabio De Martino ed ho anche io un blog su splinder che però non aggiorno da tempo.

    Cosa fai nella vita? Sei diacono, ecc o cosa?

    Io ho seguito degli incontri in Chiesa tutti sul tema dei Magi e alla fine ho partecipato ad un incontro sulla pittura dei Magi, cioè tutti i quadri in cui è raffigurata la venuta dei Magi a venerare Gesù. E’ stato molto interessante. Vedo che anche tu ti sei documentato sui quadri dell’Epifania.

    Ciao tanti saluti

    Fabio De Martino

    Napoli

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