GLI AYATOLLAH MINACCIANO STATI UNITI E EUROPA

Una notizia dell’ANSA passata quasi inosservata nel clima bassamente litigioso e smarrito di questi giorni di elezioni, di fantasiose ricostruzioni sulla liberazione degli ostaggi e di preparazione alle vacanze estive:

TEHERAN, 11 GIU – Due alti dirigenti iraniani hanno denunciato un riavvicinamento di Ue e Usa a spese di Teheran nell’ambito dell’Iaea. Il progetto di risoluzione di tre paesi europei (Germania, Francia, Gran Bretagna) in vista della riunione dell’IAEA ( http://www.iaea.org/) che comincia il 14 giugno, insieme alla recente dichiarazione del G8, “lasciano capire che Europa e Stati Uniti si sono alleati per privare l’Iran della tecnologia nucleare. Se e’cosi’, se ne pentiranno”, ha affermato Akbar Hachemi Rafsanjani.
2004-06-11 – 16:25:00

Fonte:http://www.ansa.it/rubriche/mondo/2004-06-11_2001198.html

“ Se è così, se ne pentiranno…” ? Dopo la scarsa collaborazione dimostrata nel corso delle recenti ispezioni dell’Agenzia Internazionale per l’Energia atomica (AIEA) e la posizione assunta da Francia, Germania e Gran Bretagna che, auspicando di poter continuare il dialogo, esprimono critiche nei confronti dell’ambigua posizione di Teheran, i dirigenti iraniani reagiscono con oscure minacce… Il messaggio dei tiranni di Teheran è che europei e americani devono stare alla larga dai loro progetti di tecnologia nucleare. Specialmente da quelli di messa a punto delle armi nucleari, alle quali non sembrano disposti a rinunciare e che quindi si sentono in diritto di proseguire sotto la copertura di progetti civili per la produzione di energia atomica. Le armi atomiche in possesso della Repubblica islamica muterebbero i rapporti di forza nel Medio Oriente , aprendo così la strada non solo alla distruzione d’Israele ma anche al disastro planetario. L’ ex presidente Hashemi Rafsanjani, già tre anni fa, ha parlato apertamente della possibilita’ di usare armi nucleari dicendo che una bomba atomica islamica distruggerebbe completamente la piccola Israele, mentre una bomba atomica israeliana potrebbe solo causare dei danni al ben più vasto mondo islamico.

Vedi :

israele.net
Meno di tre anni fa Hashemi Rafsanjani ha già parlato apertamente della possibilita’ di usare armi nucleari dicendo che una bomba atomica islamica distruggerebbe completamente Israele, mentre una bomba atomica israeliana potrebbe solo causare dei danni al mondo islamico...

israele.net
..e in futuro – ha detto Peres al segretario generale dell’Onu Kofi Annan – cerchera’ di produrre missili capaci di colpire fino a 10.000 km di distanza, cioe’ nella stessa America settentrionale…

La prospettiva di qualche milione di morti non sembra turbare più di tanto quelli che dichiarano di amare la morte più di quanto noi amiamo la vita. Perché si muovono secondo un altro tempo e il ritmo ossessivo di un desiderio di “origine”, di purezza e di assoluto che rischia di ripulire l’aria da ogni forma di vita. E – come si legge anche nell’appello allo jihad ripreso e ripetuto in questi giorni dai siti di Al Qaeda e attribuito al rinato GIA algerino – “chi muore dopo essere stato ucciso troverà certamente il paradiso presso Allah…”.

Anche se a noi gli uomini-bomba e le stragi di migliaia, centinaia di migliaia d’innocenti proclamati preventivamente già martiri o shaid possono sembrare solo un brutto sogno, si tratta purtroppo di una realtà che è solo agli inizi e non di un incubo dal quale prima o poi ci sveglieremo solo perché amiamo la Pace, – ovvero vogliamo essere lasciati in pace. Possiamo essere colpiti comunque, e su ben più vasta scala, anche se non facciamo nulla di sbagliato.

C’è chi non crede, o solo di tanto in tanto, che l’uomo possa sprofondare così in basso o essere così stupido da usare la violenza unicamente per la Gloria di Allah e non per ricavarne risultati politici, militari, economici o concreti profitti materiali. E c’è anche chi spera nell’arrivo della cavalleria, altri in un cambiamento dall’interno stesso del vasto e diversificato mondo arabo e islamico in preda a un vero e proprio marasma paranoico-sacrificale, ubiquitario e diffuso.

C’è troppo odio non solo nei khmer verdi che hanno fatto duecentomila morti in Algeria e rischiano di fare lo stesso nella traballante Arabia saudita, ma anche nelle moschee sunnite o sciite durante i lunatici sermoni del venerdì, così come nelle piazze arabe animate da passioni guerriere e fra numerosi semintellettuali musulmani in crisi d’identità e i potentati islamisti – i burattinai del terrore fuori e dentro gli Stati – che hanno progettato lo jihad – ovvero la guerra in corso, con tutti i mezzi – a chi non si sottomette alla Legge di Allah oppure, pur restando non-musulmano, non paghi il “pizzo” all’islamico finalmente dotatosi del bastone più grosso “per impaurire il nemico di Dio”, e soprattutto fanaticamente disposto ad usarlo contro il “Grande Satana”, magari cominciando dal “piccolo”.

Il progetto di risoluzione di tre paesi europei (Germania, Francia, Gran Bretagna) in vista della riunione dell’IAEA ( http://www.iaea.org/) che comincia il 14 giugno, insieme alla recente dichiarazione del G8, “lasciano capire che Europa e Stati Uniti si sono alleati per privare l’Iran della tecnologia nucleare. Se e’ cosi, se ne pentiranno”, ha affermato Akbar Hachemi Rafsanjani.

Cos’altro hanno intenzione di fare?

Le armi atomiche forse sono più difficili da nascondere delle armi chimiche e batteriologiche, ormai dietro l’angolo. E le affermazioni a un tempo vittimiste e minacciose degli ayatollah risuonano come un lugubre campanello d’allarme e fanno pensare che l’O.N.U. se non l’Occidente dovrebbe fare tutto il possibile per controllare a che punto sono sia nell’appoggio al terrorismo suicida islamico e internazionale sia nella messa a punto della bomba islamica.

Link a:

– “Abbiamo l’atomica“. Osama Bin Laden l’intervista del 10 novembre

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– Iran Nuclear Resources

Fonte: http://www.military.com/NewContent/0,13190,Defensewatch_100303_Iran,00.html

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Link a:

– Nuclear Proliferation & Terrorism,
Congressional Quarterly, USA, April 2004 [pdf]

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Teheran, 09:57 Iran, Khatami: basta critiche sul nucleare ( aggiornamento 15/06/2004 )

– MEMRI. Le débat intérieur en Iran: Comment répondre à la pression exercée par l’Occident contre son programme nucléaire

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(Aggiornamento, Teheran, 06 lug 2004 )

Iran, Khamenei: se Usa ci attaccano, reagiremo ovunque

Se gli Usa dovessero attaccare gli impianti nucleari in Iran, la Repubblica islamica risponderebbe con attacchi agli “interessi dell’aggressore ovunque nel mondo“. Lo ha detto l’ayatollah Ali Khamenei, citato oggi dalla stampa. “Se il nemico – ha detto Khamenei, durante una visita alla città di Hamedan, nell’ovest del Paese – attacca i nostri interessi scientifici, naturali, umani o tecnologici, il popolo iraniano taglierà le sue mani senza esitazione e metterà in pericolo gli interessi dell’aggressore in ogni parte del mondo“. La Guida suprema iraniana ha anche invitato tutte le autorità del Paese a “mantenere la vigilanza contro la guerra psicologica del nemico…”.

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….Gli oltranzisti al potere sanno di avere tempo fino a novembre – cioè fino alle elezioni americane – per cimentare la loro posizione. Ovvero, arrivare oltre il punto di non ritorno sul nucleare, reprimere qualsiasi opposizione interna, e favorire il fallimento degli esperimenti democratici in Iraq e Afghanistan.
Giocano ormai a carte scoperte e rivelano di aver individuato 29 “punti deboli” negli Stati Uniti e nei paesi occidentali e di aver arruolato 10 mila aspiranti bombe umane.
«Faremo esplodere seimila testate nucleari americane… Lavoreremo con chiunque sia contro gli americani», ha dichiarato Hassan Abbassi, un alto ufficiale dei Pasdaran.
L’arruolamento avviene attraverso una ong legata agli stessi Pasdaran: il Comitato per la commemorazione dei martiri del movimento islamico globale, il cui capo – Forooz Rejaeifar – è una donna (nel ’79 partecipò alla presa in ostaggio dello staff dell’ambasciata americana a Teheran).
Obiettivo dichiarato: uccidere i membri della coalizione anglo-americana in Iraq, massacrare civili israeliani, e uccidere Salman Rushdie.
«Aspettiamo solo gli ordini di Khamenei» ha detto Rejaeifar. Ma nell’eterno gioco di tre carte, le autorità iraniane sostengono di non essere responsabili per ciò che fa una organizzazione non-governativa. E arrivano nuove rivelazioni sull’operato dei Pasdaran.
Secondo i servizi occidentali, l’occupazione del nuovo aeroporto di Teheran il 9 maggio è avvenuta al fine di cancellare le tracce di un incidente nucleare durante il maneggiamento di una spedizione di uranio proveniente dalla Corea del nord.
Nel frattempo i giornali del regime danno la notizia di una donna che ha partorito una rana nel sud del paese. (Caren Davidkhanian – Il Riformista). Grazie a : http://www.rolliblog.net/

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