REPUBBLICA DELLO CHIRAKISTAN
Il premier israeliano non è benvenuto in Francia, ha comunicato l’Eliseo
“ Uno per tutti, tutti per uno! “ (A. Dumas )
LES CHANCES DE LA FRANCE
– Juif !
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Sale juif!
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Sale tappette!
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On viens baiser vos femmes !
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Vous etez toutes des pedé!
– Ouoh comen tu m’parles mal”
– Ouoh tu m’parles mal”
– Ouoh m’parle pacom ssa toa!”
– Kestatéracissst ?”
– sal rassist comen tu m’parle”
– J’ém pa lé rassist comen tu m’parle toi la”
– J’te nique ta race de batard !”
– Tu veut’bat’ !”
– Ta meuf jla nik ”
– Ta mer la pute ”
– Sal batar de rassist comentu’m’parl j’nik la rasse de ta mer la put’su’l’coran d’lamek de va t’fer niké zamèl j’em pa les racissts, dabor tu’m’respékt enculé d’ta rasse de batar de put’ j’chui tro vénér’acause toa la t’ém pa lézarabs j’vé t’éclaté ta gueul moa j’chuialgérien j’te nik”
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” Notre problème, ce n’est pas les étrangers, c’est qu’il y a overdose. C’est peut-être vrai qu’il n’y a pas plus d’étrangers qu’avant la guerre, mais ce n’est pas les mêmes et ça fait une différence. Il est certain que d’avoir des Espagnols, des Polonais et des Portugais travaillant chez nous, ça pose moins de problèmes que d’avoir des musulmans et des Noirs . Comment voulez-vous que le travailleur français qui travaille avec sa femme et qui, ensemble, gagnent environ 15000 francs, et qui voit sur le palier à côté de son HLM, entassée, une famille avec un père de famille, trois ou quatre épouses, et une vingtaine de gosses, et qui gagne 50000 francs de prestations sociales, sans naturellement travailler… si vous ajoutez le bruit et l’odeur, hé bien le travailleur français sur le palier devient fou. Et ce n’est pas être raciste que de dire cela…” ( Jacques Chirac,9 juin 1991)
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Crisi diplomatica fra Francia e Israele. Il presidente Chirac ha fatto sapere ad Ariel Sharon di «non essere benvenuto a Parigi», dopo il suo appello agli ebrei francesi a emigrare «al più presto» a Gerusalemme per sfuggire alla violenza antisemita. Il premier israeliano non è benvenuto in Francia, almeno fino a quando non chiarirà le sue dichiarazioni, ha comunicato l’Eliseo
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ancora una volta, proprio come sempre.
L’antisemitismo in Europa non a livelli d’intifada. Ma è già così brutto – particolarmente in Francia, dove si mescola al tradizionale e virulento antisemitismo islamico- che non lo si vuole vedere. Anzi, il solo parlarne disturba le anime belle. Le cose brutte, quando lo sono davvero, risultano anche impensabili. E in genere non le si vuole credere vere, se non di tanto in tanto – magari quando l’odore di bruciato arriva fin sotto le narici e il nasino all’insù.
E’ come se il premier israeliano, preccupato per quanto oggi accade in Francia agli ebrei ( e domani chissà a chi altro, magari ad altre “entità perverse” come i gay, o forse i libertini, i libertari, i musulmani liberali e chissà quante altre categorie di “impuri” ) avesse sbattuto la realtà sul pavimento. Mah! Forse le cose non sono poi così brutte come appaiono, poi con il tempo tutto si aggiusta. Proprio tutto? Forse il corpo, sia quello dei carnefici sia quello delle vittime, è proprio quell’orologio che con si può aggiustare.
Invitando a fare fagotto – cioè rianimando l’antica ferita, che sarebbe bello ritenere completamente guarita – Sharon non vorrà mica gettare benzina sul fuoco ? E’ come se un pompiere, per via dei necessari e rudi rimedi che talvolta è obbligato a usare per limitare il danno provocato dal fuoco, venisse scambiato per un incendiario dai semiaddormentati abitanti della casa in fiamme – non fosse che per una specie di contagio semi-magico.
D’altra parte in Eurabia, e particolarmente in Francia, è comunque mancanza di bon ton parlare di violenza antisemita. à madame la marquise. La Francia de l’esprit de finesse e dei diritti dell’Uomo e del Cittadino non può essere diventata per nessuno, né tantomento per gli ebrei, quel luogo pericoloso, cacofonico e puzzolente paventato da Chirac nel suo discorso ” le bruit et l’odeur” del 1991. E poi, le persone bien élevées mica parlano di corda a casa dell’impiccato! Così, alla diplomazia eurabica pare che non resti altro da fare che rimandare, ancora una volta, quel “fetente” di premier israeliano al letame dell’infelice e povero Giobbe. Non è la Francia delle banlieues parigine che puzza – e neanche gli amici cari alla Francia come Arafat in pieno disfacimento e i lugubri dittatori del Medio Oriente e della grande fossa comune che è l’ Africa dei Mugabe – ma sono gli altri che la infangano. E il rifiuto di occuparsi dei veri dittatori , dei veri ladroni, dei veri assassini e di ciò che effettivamente minaccia e mortifica il mondo non è un “riflesso di Vichy” … E neanche gaullista. Nessuna mezza misura, la realtà è troppo brutta, inaccettabile. E così Chirac: ” Non vogliamo Sharon a Parigi”. Non per questo il futuro della Francia sarà più roseo…
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Link:
Il Foglio – Corriere della Sera – Il Manifesto – La Repubblica – 2004-07-20 – “La Francia, Israele e l’antisemitismo” -analisi sulla crisi diplomatica tra i due paesi
http://www.informazionecorretta.it/showPage.php?template=rassegna&id=3925
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.In a Nutshell Series presents…
“Anti-Semitism and Islamic Expansionism“
In aggiunta al peculiare caso dell’antisemitismo francese progressista, di centro e di destra, con ferite purulente risalenti a Vichy e agli effetti della politica gollista, ecco un’ analisi del più generale processo in corso di islamizzazione dell’antisemitismo e della nascita di una nuova coalizione antisemita, formata dalla convergenza del fondamentalismo islamico e dell’estremismo no-global : qui ( in italiano )