Shalom al Papa

di Deborah Fait

E’ stato il primo papa a pronunciare la parola Israele quando i suoi predecessori parlavano solo di Terra Santa.

E’ stato il primo papa ad entrare in una sinagoga, quella di Roma, che del papato non aveva buoni ricordi.

E’ stato il primo papa ad andare a Gerusalemme per chiedere proprio dalla capitale di Israele perdono agli ebrei.

Oggi tutti i media israeliani parlano di Giovanni Paolo II con titoli cubitali "Il Papa degli ebrei" e il Jerusalem Post ha scritto "The Tikun Olam Pope" dall’espressione ebraica "riparare il mondo".

Giovanni Paolo è stato il papa che ha tentato di riparare il mondo, che ha iniziato un legame importante tra ebrei e cattolici dopo 20 secoli di odi e persecuzioni e per questo tutto il mondo ebraico è’ in lutto.

Era venuto da un paese lontano e freddo eppure ha saputo diffondere calore intorno a sé a piene mani .

Era venuto da un paese antisemita eppure ha saputo amare gli ebrei.

Grande Papa che non si e’ mai risparmiato, che ha avuto la capacita’ di farsi amare e stimare dai non cattolici proprio per il suo essere Uomo Giusto, amico e fratello.

Il suo viso aperto con quegli occhi azzurri un po’ ironici e allegri sapeva conquistare le folle, pregava con chi voleva pregare, cantava con chi voleva cantare, baciava chi voleva essere baciato e si faceva accarezzare da chi aveva bisogno di toccarlo. Era caldo, era appassionato ed era coraggioso, era fatto di carne, aveva un corpo da toccare, non era semplicemente una tunica bianca, fredda e lontana da guardare con rispetto e timore.

"Papa ti vogliamo bene" gli gridavano i giovani e lui rideva e cantava con loro perché anche lui li amava e glielo faceva sentire questo amore, senza stupidi pudori e forse proprio questa e’ stata la sua grandezza, non aver paura di amare.

Lui, polacco, ha saputo finalmente seguire le orme e gli insegnamenti del suo Maestro ebreo: amare senza riserve.

Gesù e Woitila, li vedo bene insieme. L’ebreo e il polacco, insieme dovunque essi siano.

E’ morto, ne sentiremo la mancanza e forse il suo assassino, quel Ali’ Agca presto libero e perdonato ripetutamente, incomincera’ a vergognarsi, forse quel perdono non gli bastera’ per continuare a vivere da uomo libero.

E’ morto il papa di tutti, il papa degli ebrei, quello che ha tentato con grande sofferenza di riparare il mondo e io sono sicura che se fosse stato papa 60 anni fa avrebbe avuto il fegato di opporsi a Hitler.

Ne sono certa, Lui e non avrebbe permesso ai suoi fratelli maggiori di entrare nelle camere a gas.

Grazie papa, grazie per averci amati, grazie per essere venuto a Gerusalemme, grazie per essere entrato in quella sinagoga, grazie per averci dato ancora speranza nell’uomo.

Grazie per averci fatto piangere perche’ tutti abbiamo pianto ieri e per averci fatto sorridere.

Grazie per esserci stato.

Shalom Giovanni Paolo, riposa in pace, continua a cantare e a sorridere finalmente libero da quel corpo che tanto ti ha fatto soffrire.  (Scritto per www.informazionecorretta.com )

Fonte: http://www.amicidisraele.org/

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… se fosse stato papa 60 anni fa avrebbe avuto il fegato di opporsi a Hitler”. A proposito della difesa della libertà intellettuale e morale operata dalla Chiesa durante il nazismo, riporto una testimonianza di Albert Einstein:

Essendo un amante della libertà, quando in Germania avvenne il nazismo, guardai con fiducia alle università sapendo che queste si erano sempre vantate della loro devozione alla causa della verità. Ma le università vennero zittite”.

Allora guardai ai grandi editori dei quotidiani che in ardenti editoriali proclamavano il loro amore per la libertà. Ma anche loro, come le università vennero ridotti al silenzio, soffocati nell’arco di poche settimane”.

Soltanto la Chiesa si oppose pienamente alla campagna di Hitler mirante a sopprimere la verità”.

Non avevo mai avuto un interesse particolare per la Chiesa, ma ora sento per essa un grande amore ed ammirazione, perché soltanto la Chiesa ha avuto il coraggio e la perseveranza di difendere la libertà intellettuale e la libertà morale”.

Devo confessare che ciò che prima avevo disprezzato ora lodo incondizionatamente”.

(Albert Einstein, da un articolo scritto sul Time Magazine, dicembre 1940)

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In rete

 alcuni articoli

Una certezza tra le rovine del Novecento
di Vittorio Mathieu
ideazione.com,
da Ideazione, settembre-ottobre 1998

– “Il lungo addio al papa” – Corriere della Sera

Giovanni Paolo II, 1978-2005. L’ultimo papa antimoderno
La sua era una Chiesa di santi contro le potenze del male: prima il comunismo sovietico, e poi la civiltà del denaro, del sesso, della “libertà che fa schiavi”. Il bilancio di uno storico del papato, Giovanni Maria Vian ( di Sandro Magister)

Fonte: http://www.chiesa.espressonline.it/

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LA STAMPA DI TEHERAN RILANCIA ACCUSE ANTISEMITE

AGI/AFP – Teheran, 4 apr. – In Iran la stampa conservatrice ha criticato Giovanni Paolo II per i suoi tentativi di riconciliazione con gli ebrei, sostenendo che Israele deve essere visto come un nemico della chiesa e non solo della repubblica islamica. "Non solo il Papa non condanno’ mai i crimini del regime sionista nei territori, ne ha ufficialmente riconosciuto l’esistenza", ha scritto lo "Jomhuri Islami". Il giornale sostiene inoltre che la diffusione dell’Islam era stata "una costante preoccupazione" per un Papa "compromesso con il regime sionista".

Un ricordo in chiaroscuro del Pontefice dall’Hamshahri, altro foglio vicino ai falchi di Teheran, il quale afferma che Giovanni Paolo II "cedette alle pressioni ella lobby ebraica" nonostante "le responsabilita’ degli ebrei nell’uccisione di Gesu’". Tuttavia si ricorda anche che seppe recuperare il rapporto con i musulmani quando divenne "l’unico leader cristiano ad essere entrato in una moschea e a baciare il Corano" e che dopo l’11 settembre si oppose a chi "voleva una crociata per combattere il terrorismo". (da «Papa – stampa iraniana critica per rapporti con ebrei» Michele Giorgio AGI)

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3 risposte a

  1. aimfor scrive:

    ciao Gianni, vieni pure a disturbare quando vuoi nel mio blog.

    Mi fa sempre piacere leggere qualche provocazione.

  2. giannidemartino scrive:

    Mi scusi, non sono pratico di club S/M e preferirei non accettare un tale soave invito – anche perché sarebbe indecente approfittare di chi si dice abituato a provare sempre piacere, persino dagli incomodi…

    Mah ! masochismo o semplice indisposizione che sia, la prego, non chieda agli scritti di eccitarla …Grazie, comunque, ma perché si è voluta disturbare?

  3. viga scrive:

    Chi prova piacere dal dolore?A parte che essa è una pratica che come ex compagno pure tu hai provato…

    il piacere di mostrare la morte in diretta,la sofferenza come emblema di santificazione fa parte della nostra cultura popolana-ecclesiastica,si potrebbe fare a meno di mostrare la sofferenza di una persona,a volte è giusto a volte no.Esempio: io e i compagni,lo so che a leggere questa parola ti viene una fitta al cuore…dai resisti!,dicevo:io e i compagni abbiamo fatto un banchetto sugli effetti dell’uranio impoverito utilizzato per quella guerra definita da D’alema “difesa attiva” abbiamo mostrato i corpi deformati dei bimbi perchè nessuno li ha mai visti,perchè servivano a denunciare un problema che ne centrosinistra nè destra vogliono affrontare,le immagini del/la malato/a Woytila e Schiavo cosa vogliono significare se nn lo sfruttamento per motivi politici,aò il vaticano è uno stato mica l’anticamera del Paradiso,comunque gianni ora vado a vedere “ballarò” voglio farmi 4 risate x ascoltare berlusconi e rutelli!!!!!

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