Sharia


Hamas uccide donna palestinese perché passeggiava con il fidanzato

uomini armati le hanno sparato e poi infierito sul cadavere.

GAZA – L’ultima lotta estrema di una frangia di Hamas, il movimento islamico palestinese, sarebbe quella a oltranza per la moralizzazione. Nei giorni scorsi una ragazza palestinese di 22 anni è stata uccisa a Gaza, perché passeggiava con il fidanzato. E’ un comportamento ritenuto immorale dagli estremisti, che l’hanno inseguita in auto e freddata per strada.

(…) La polizia dell’Autorità nazionale palestinese ha identificato i membri del commando di Hamas, ne ha arrestati due e sta dando la caccia agli altri tre. Un ufficiale della polizia palestinese ha confermato al Post che gli arrestati "appartengono a un’unità di Hamas che afferma di voler imporre i valori islamici nella striscia di Gaza". Hamas ha ammesso che gli aggressori appartengono a uno dei suoi gruppi che danno la caccia e uomini e donne che si fanno vedere insieme in pubblico, violando un divieto islamico.

La famiglia della vittima (sic.) ha chiesto scuse pubbliche a Hamas e la pena di morte per gli assassini. Diverse forze politiche, Al Fatah incluso, hanno condannato l’uccisione della giovane e sollecitato Hamas a dissociarsi dai colpevoli, cosa che oggi l’organizzazione ha fatto. Il movimento islamico ha detto che l’omicidio da parte di un gruppo di suoi militanti è stato il risultato di uno "sbaglio tragico", del quale si scusa.

  da: Squadra di Hamas contro " malcostume" uccide una donna palestinese
 ( La Repubblica 12 aprile 2005)

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Sharia in Arabia Saudita

RIAD – Due anni di carcere e 2.000 frustate perché sorpresi "in atteggiamenti femminili"

Questa la condanna inflitta dalla Sharia – la rigida legge islamica – a quattro presunti omosessuali. E’ successo in Arabia Saudita, dove i quattro uomini condannati sarebbero accusati di aver partecipato il mese scorso al matrimonio clandestino tra due gay avvenuto a Gedda. Nella retata della polizia durante la cerimonia, due sauditi, uno yemenita e un giordano erano stati sorpresi "in atteggiamenti femminili" – come dichiarato dagli agenti alla France Presse. Le forze dell’ordine hanno tratto in arresto anche altre 31 persone, condannate a 6 mesi di carcere e a 200 frustate. Data l’accusa di omosessualità, severamente proibita in Arabia Saudita, gli imputati non hanno avuto diritto allla difesa legale. (Agr)

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 Sharia in Europa

– ForuMOLITERNO Anche l’Europa applicherà la sharia

– Ingiusto non mostrare il film di Van Gogh
di Maurizio Porro (Corriere della Sera 11-04)

In pochi minuti Van Gogh riesce a costruire un percorso narrativo: con il Corano disegnato sulla schiena, una schiena che sussulta di dolore, la donna, coperto il viso, parla con gli occhi dell’amore e parla del verdetto di colpevolezza, dei 100 colpi di frusta che riducono il suo corpo a un ammasso di umiliazioni. Parla del marito che più di una volta la settimana le dà un pugno sul viso. La macchina del regista ondeggia tra violenza e dolcezza, tra puro e impuro; poi la poveretta si permette quasi una virata ironica e insiste su Allah misericordioso, racconta che abbassa lo sguardo, ha delle fantasie sul vento che attraversa i capelli, il sole sulla pelle. In casa però confessa che è stata violentata dallo zio, fratello del padre, che si sente in gabbia. In una cornice di ritualità religiosa la donna ribadisce la sua obbedienza ma, e qui c’è il colpo più violento, si stupisce del silenzio di Allah: insomma, nessuno risponde, come nel «Diavolo e il buon Dio» di Sartre. Ma non ho altro, dice, che tornare da te e desiderare la tomba.E’ il «corto» che ha messo paura a tutti i festival e che ancora oggi costringe la sceneggiatrice Hirsi Ali, a vivere nascosta.

– ISLAM Una guerra senza fine sul corpo delle donne
di Adriano Sofri (La Repubblica 07-04)

Il produttore di "Submission", l’ultimo lavoro di Theo Van Gogh, ha deciso di ritirare il video dalla circolazione dopo le continue minacce dei fondamentalisti islamici. Rabbì invita tutti i blog di TocqueVille a non cedere al ricatto e a diffondere il link del film. UPDATE. I dettagli (e anche di più) su JimMomo  ( da Sorvegliato Speciale). 

LINK DEL FILM :

1)http://www.ayaanhirsiali.web-log.nl/

2)http://www.putfile.com/media.php?n=part235

3)http://www.putfile.com/media.php?n=part369

4) http://www.putfile.com/media.php?n=part483

 

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L’omicidio Van Gogh ha dei tratti che ricordano il caso Rushdie del 1989, l’impiego di martiri-killer come Mohammed Atta e gli attentati dell’11 marzo a Madrid. L’ideologia islamista radicale, attingendo fra semi-intellettuali in crisi d’identità produce determinati soggetti che non tollerano i modi di vita europei e che ritengono che l’unica interpretazione corretta dell’Islam sia quella wahhabita dei salafiti, particolarmente puritana. In base a un’interpretazione di quel genere si può soltanto concepire uno stato permanente di quel che essi considerano essere il jihad. I figli di immigrati, nati in Olanda , in cui il sistema sociale si basa sull’applicazione di principi multiculturalisti, rischiano di avere uno sviluppo culturale separato, tale da produrre comportamenti criminali.

La psicologizzazione della questione non dovrebbe tuttavia far dimenticare la dimensione organizzata del fenomeno jihadista e il modus operandi dei jihadisti. Questi, schizofrenici o no, non ha importanza, continueranno a privilgiare l’attentato di massa destinato a fare un massimo di vittime e a causare terrore. Come si dice nelle cellule salafite, i jihadisti continueranno a “ prendere esempio da Bali”, ovvero fare il massimo di vittime in luoghi affollati che è impossibile prevedere o proteggere efficacemente. Un altro obiettivo, più volte proclamato da al Qaeda, è colpire i traffici fra Europa e Asia ( petroliere, carghi di prodotti chimici, eccetera). Inoltre, per quanto riguarda Amsterdam, l’obiettivo di assassinare Theo van Gogh (1957-2004) non è l’esito dell’impulso patologico di un “pazzo” isolato, come occasionalmente può accadere, bensì la decisione presa da un gruppo importante, la cellula HOFSTAD, molto strutturata, con connessioni internazionali e addestrata alla preparazione di attentati importanti in diversi paesi europei. Aveva persino penetrato i servizi di sicurezza nazionale ( un simpatizzante del gruppo era impiegato come traduttore dall’arabo dall’AIVD e informava i fratelli…). Tuttavia un membro del gruppo non ha esitato a mettere l’intera cellula in pericolo per realizzare l’assassinio di Theo van Gogh che non aveva niente di strategico, ma era considerata simbolicamente talmente importante da prendere il rischio di vedere smantellato il gruppo. Il regista Theo van Gogh aveva osato denunciare in un suo documentario l’oppressione delle donne musulmane perpetrata nel nome del Corano.

Questo la dice lunga sulle motivazioni religiose e il desiderio di azione dei jihadisti d’Europa. Potrebbe anche essere il segno che indica che ormai per i jihadisti l’assassinio individuale di personalità in vista o particolarmente critiche del mondo della cultura, delle arti e del giornalismo è un obiettivo in sé sufficiente.

Non a caso il pittore di origine marocchino-olandese Rachid-Ben-Ali, incorso nelle ire degli islamisti per alcune sue opere esposte al Museum di Amstelveen (un sobborgo di Amsterdam) e in programma fino al 6 marzo, è letteralmente sparito dalla circolazione. Il motivo? Le ripetute minacce di morte ricevute, alla maniera di Salman Rushdie e di Theo Van Gogh, dagli integralisti. Tutta colpa delle quaranta opere esposte al Cobra Museum gran parte delle quali create da Rachid dopo l’omicidio del regista Theo van Gogh da parte proprio di un militante islamico della cellula HOFSTAD .

No Submission!

Speciale su Theo Van Gogh realizzato da Federico Punzi (JimMomo) per il sito di Radio Radicale.

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