IL "REGNO DI BAMBI", ovvero DELLA LIBERTA’
“In quanto dominio dell’uomo sull’uomo, la fase capitalistica è dunque destinata ad essere sorpassata: questo superamento si caratterizza come un passaggio da un “regno della necessità” in cui l’uomo è servo della merce e dei padroni ad un “regno della libertà” scaturente dall’instaurarsi della futura società comunistica attraverso una transitoria fase di dittatura del proletariato. Quel che più colpisce è come Marx, che ha descritto con impareggiabile precisione la società capitalistica e le sue storture, fornisca poi descrizioni a dir poco imbarazzanti di quello che sarà il tanto atteso “regno della libertà”, giungendo addirittura a tratteggiare l’arcadico scenario di una società che :
“regola la produzione generale e appunto in tal modo mi rende possibile di fare oggi questa cosa, domani quell’altra, la mattina andare a caccia, il pomeriggio pescare, la sera allevare il bestiame, dopo pranzo criticare, cosí come mi vien voglia; senza diventare né cacciatore, né pescatore, né pastore, né critico” ( Marx-F. Engels, L’ideologia tedesca, Editori Riuniti, Roma, 1972, pag. 24; citato da Diego Fusaro in: http://www.filosofico.net/filos.html ).
L’arcadico regno della libertà nazionale assoluta, simile a un racconto di fate, che solo Marx ha avuto l’ardire di promettere, forse Bambi crede di poterlo realizzare nell’assolata, se non proprio illuminata Spagna almodovariana e zapatera color rosa confetto.