CRONACHE DI POVERI AMANTI ?

 Pendant l’été 1907, Picasso peint "les demoiselles d’Avignon", point de départ de l’aventure cubiste.

Vattimo: «Sono innamorato di un cubista ventenne» . La confessione su Vanity Fair. Cecchi Paone e Grillini apprezzano. Mistero su Umberto Eco

ROMA – Il disperato, simpatico, per niente autoironico Gianni Vattimo, che secondo Il Foglio ( 20/05/2005) “passa il resto della giornata a fare il Marco Travaglia dei filosofi”, dopo aver recentemente paragonato i tagliagole che operano in Irak ai partigiani della Resistenza ("Al Zarqawi è da paragonare ai partigiani della Resistenza, anche loro venivano chiamati banditi dai nazisti" ) c’informa tramite un´intervista concessa a Vanity Fair, qualche giorno fa in edicola, di essere molto innamorato di un cubista ventenne che ricambia poco e male.

Insomma, verrebbe da pensare che dopo Al Zarqawi, i banditi e  i terroristi , il filosofo del pensiero debole si sia innamorato, ancora una volta, dell’uomo sbagliato, con conseguente afflizione di lettori, studenti, colleghi, parenti e amici. Per non dire dei media di Destra e di Sinistra, che, a parte i blogger, non hanno commentato la confessione del noto filosofo, qualcuno dice per una specie di desistenza in vista del Referendum: a Sinistra per non impressionare gli elettori e a Destra per non apparire poco evoluti se non addirittura “omofobi”. Ma molto più probabilmente si tratta forse di comprensibile imbarazzo e di quello che resta di ciò che Wittgenstein chiamava semplicemente “ un minimo di decenza”.

Alla domanda su cosa pensino i suoi amici, Vattimo risponde: «Un amico autorevole, grande scrittore, filosofo noto, mi fa: Ma perchè non te lo tieni per te? Gli davo ragione, poi ho assistito a un suo discorso e mi è sembrato di una così totale ufficialità e trombonaggine che ho detto: allora faccio bene, qui soffochiamo nel perbenismo più totale ». Il giornalista chiede se l´amico messo così in imbarazzo non sia per caso Umberto Eco, e Vattimo replica: «Non mi faccia prendere querele, per carità». Infine il filosofo, interviene polemicamente anche sul problema per una coppia gay di avere figli: «Tutti parlano del diritto dei bambini di crescere con una mamma e un papà, come se non ci fossero quelli che crescono con lo zio o il nonno. Ragionando così, lo Stato dovrebbe affidare a tutti una famiglia d´ufficio».

Apprezzamento al filosofo Vattimo per essersi innamorato del ragazzo-immagine, ovvero del cubista, e soprattutto per averlo rivelato all’universo mondo è giunto dal giornalista forzista Alessandro Cecchi Paone: «Se un autorevole intellettuale di sinistra decide di rendere pubblica una sua vicenda personale non è per caso. È utile al paese che rappresentanti della classe dirigente si oppongano a questa Italia omofoba e misogina ».

E’ utile al Paese ? Ce lo spiega meglio, in chiave sentimental-rivendicazionista, progressista e anti-discriminatoria il diessino Franco Grillini, presidente onorario dell’Arcigay, che aggiunge con occhi un po’ sognanti dietro le spesse lenti: «Una bella storia… Se uno è innamorato di un cubista perché non dirlo? La leggo come la rivendicazione dei sentimenti e del desiderio maschile e soprattutto apprezzo che Vattimo abbia deciso di parlarne in pubblico».

Il rimpianto di chi è anziano e – nell’ambito della sessualità maschio-maschio, quindi del doppio, se non dell’ambiguo – non viene più, proprio perché anziano, ricercato per la sua bellezza, ed è anzi, il più delle volte, costretto a pagare per ottenere le prestazioni sessuali di un giovane, non mi sembra propriamente “una bella storia”.

Anzi, questo rimpianto è uno dei temi più assillanti e più ripetitivi e tristi nelle testimonianze di persone che si vivono come omosessuali, anche fra quelli più intelligenti e famosi. Lo notava l’antropologa Ida Magli( in La sessualità maschile, Mondadori 1989 ), commentando una mia recensione per la rivista “Alfabeta” a Incidents di Roland Barthes.

Nelle pagine di diario del semiologo francese pubblicate postume per Seuil, viene sottolineata continuamente la tristezza del non poter più avere un rapporto amoroso con un giovane ed emerge il lamento di poter ottenere ormai soltanto dei gigolos. Insomma, veniamo come presi nella confessione di uno scacco che ogni volta si ripete e gira, insieme alle ultime pagine lasciate da Barthes, intorno al corpo, alla fragilità di desideri che si aggrappano, con dita incerte, all’immagine bella e insieme tenera e forte di un corpo maschile giovane che non corrisponde più a un corpo che invecchia e che non accetta di essere scisso dallo spirito amoroso. Imbarazzante, scabrosa, desolante è la pagina in cui Barthes raconta di azzardarsi, in ascensore, ad allungare un braccio verso le spalle di un giovane amico in un abbraccio, ma questi si ritrae… qui la tristezza del desiderio che – combinandosi con Dio sa cosa – viene respinto, diventa solitudine, disperazione, vuoto.

Ma non è questo che interessa l’amico nonché compagno Grillini, che da amante di belle storie trova il modo di far leva con non poco  cinismo sulla confessione del noto filosofo per fare un po’ di propaganda alla bella Teoria monosessuale del Partito Gblt. Secondo Grillini, infatti, la disperata confessione del filosofo torinese ( non scrivo "filosofo gay" perché un tale apparentamento renderebbe sia la filosofia sia i gay entrambi nani) è una prova di coraggio soprattutto perche’ ”sentimenti e desideri sono considerati prerogativa femminile, prova di debolezza, se il discorso su sentimenti e desideri si associa a un uomo diventa un discorso osceno, nel senso barthesiano del termine. Invece – prosegue Grillini – occorre rivalutare le emozioni, e affermare che la capacità di emozionarsi non è debolezza, anzi è una forza, lo dicono anche gli psicologi del lavoro: un capo che non riesce a suscitare emozioni è meno leader e le emozioni stimolano la creatività… ».

Certo, se uno dà ascolto agli psicologi del lavoro e si lascia stimolare la creatività dalle emozioni – in un mondo che già trabocca di emozioni – e se chiude gli occhi per veder più chiaro il mondo, allora anche un settantenne può credersi una top model.

Perché no ? Se persuasi dalla Teoria omosessuale e monosessuale si andasse in massa a prendere la tessera dell’Arcigay non solo si diventerebbe tutti delle top model, ma tra un dibattito e l’altro o sfilando al gay pride manina nella manina contro l’imperialismo amerikano e “questa Italia misogina ed omofoba”, risolveremo anche tutti i problemi legati al mistero – ormai banale, se non enigma banalizzato – delle cosiddette omosessualità maschili.

In attesa che l’immaginazione vada al potere, continuo a pensare che il mistero delle omosessualità maschili, e di quell’altro mistero o enigma ( se non vogliamo usare la parola “mistero”, che è termine religioso) che un tempo si chiamava amore sia troppo importante per essere lasciato alle stimolazioni degli psicologi del lavoro, ancorché diplomati, e a quelle dei sindacalisti e dei filosofi in preda a una disperazione che non è solo della Teoria.

Gianni, il corpo è davvero un orologio che non si può aggiustare. E c’è da chiedersi se davvero sappiamo “fare l’amore”. Lo sa il diavolo, ecco: quello che finge di non esistere e tuttavia è ancora capace, o perlomeno così pare, di convincerci davvero di essere o puri spiriti innocenti come angeli oppure solo carne prudente, impaurita e che invecchia, alla sempiterna e infantile ricerca del colpevole di turno su cui scaricare salutifere bastonate. Basterà prendersela con la "serva Italia", con il "governo ladro" e con l’Imperialismo amerikano ?

Ha scritto Hegel: "Un animo puro non si vergogna dell’amore, ma si vergogna che sia incompleto; l’amore si rimprovera che vi sia ancora un potere, ancora un alcunché di ostile che ne impedisce il compimento". Ma cos’è che veramente impedisce il compimento dell’amore e sembra volerci consegnare sempre e solo a un imperfetto abbraccio e alla solita politica del vittimismo organizzato ? E’ il peccato originale, ecco cos’è !

Cito e sculaccio Hegel sommessamente, tra un aperitivo barthesiano e l’altro, come se parlassi al nostro Blaise Pascal, al Vattimo fuggente de noantri che vuole salvare la Chiesa da se stessa, il Paese dagli “omofobi” e l’universo mondo dalla posizione “razzista e disumana” dell’America e, tanto per cambiare, soprattutto di Israele ** . Non a caso, come peraltro osserva Giacomo Contri – “ la salute psichica del bambino sta nel suo sapersi rivolgere a tutti gli sportelli, e in ciò è come Adamo e Eva delle origini. Poi segue ciò che segue, mala(ta)mente" .

Quanto al problema e al presunto “diritto” per una coppia gay di avere figli, direi che nonostante il pensiero sia debole, se non debilitato, non è ancora venuto meno, per la maggioranza dei bambini e delle bambine , il diritto di provare la meraviglia e la gioia di rivolgersi all’uno e all’altra, e di prendere tutte le strade che vuole. Ma che tristezza se queste fossero limitate alla famiglia o addirittura a un solo genitore, oppure a nessun padre e a nessuna madre ! Ma quale pensiero debole, quale desolazione ? Il figlio che si ricorda del padre che detta e della madre che canta non diventa uno smemorato, un bastardo o un disperato. Anzi risorge nel punto esatto della fenditura di ciò che a sinistra si chiamerebbe “un soggetto”, ovvero nel punto – intenso e feroce – in cui la vita va oltre l’egoismo del piacere o del dispiacere, e di tante chiacchiere e confessioni vane, ovvero, a quanto pare, senza un minimo di resipiscienza, per non dire esame di coscienza e pentimento ( termini troppo religiosi, questi, e apparentemente obsoleti in un secolino in cui a regnare è solo il discorso che allea Kant e il de Sade, in un’epoca in cui non sembrano esistere altro che condizioni demagogiche e spettacolari a assai cubiste per la costituzione di ciò che un tempo si chiamava una coscienza).

Note

*Michel Foucault – La volontà di sapere di Sandra Ansaloni. All’origine di questi discorsi Foucault pone la confessione cristiana

** Il Giornale – 2005-05-25 – "La sinistra che si schiera con chi usa il terrorismo per preparare il totalitarismo". Un commento alle dichiarazioni di Gianni Vattimo su Israele: 

http://www.informazionecorretta.it/showPage.php?template=rassegna&id=5716

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L’intervista a La Stampa 24.05.05

Professor Vattimo, perché ha firmato l’appello degli autonomi che vuol bandire dall’ateneo rappresentanti del governo israeliano?

Mi pare un democratico atto di boicottaggio verso un governo che sta portando avanti una politica razzista e disumana, una vera e propria guerra di sterminio che pare destinata a finire solo con l’annientamento dell’altro.** Spesso i governi democratici, o l’Europa, hanno deciso sanzioni per ragioni politiche contro qualche governo.*** La prima volta in cui sono stato in Cile, ero ospite di un’Università privata. Mai avrei accettato un invito di un’Università pubblica di Pinochet, né avrei mai invitato ambasciatori cileni a una mia lezione”

Solo gli israeliani hanno colpe? E’ giusto che, di tutti gli esponenti dei governi del mondo, si domandi di sancire che solo gli israeliani non debbano più aver accesso all’Università di Torino? E l’Università non è comunque luogo di discussione e studio anche di tesi eretiche? Non si studia anche il “Mein Kampf”?

Qui si legge il “Mein Kampf”, e si può far lezione su ciò che si vuole. Qualunque docente può invitare chi crede. Troverei però assurdo che le autorità accademiche invitassero qui ed ora esponenti dell’ambasciata statunitense a parlare della guerra in Iraq, e si può a buon diritto vietare l’ingresso a degli ultrà nazisti. Nella guerra tra israeliani e palestinesi c’è una parte debole e una forte. I palestinesi sono costretti a far saltare in aria se stessi, non hanno cannoni né bombardano da 10 mila metri d’altezza senza correre alcun pericolo. Sono ridotti in condizioni raccapriccianti. Trovo doveroso chiedere sanzioni politiche contro una linea di governo pazzesca. Questo non significa essere contro gli ebrei o gli israeliani in quanto tali”

. Come replica a Daniela Santus che l’accusa di parlare comodamente seduto nel salotto di casa?

Mi pare che anche lei non si trovi in una trincea, ma nel salotto suo”.

La docente le domanda come può schierarsi, tra i due contendenti, dalla parte che perseguita gli omosessuali.

Ma come può una docente universitaria ragionare così? Mi stupisco che possa insegnare. Non ho mai sentito dire che Arafat abbattesse interi quartieri ( ? ) perché c’era all’interno un omosessuale. Ovvio che sono contro chi perseguita i gay. Ma un conto, comunque, è la persecuzione pur esecrabile di singoli individui per omofobia, un altro è abbattere interi quartieri, occupare terre e sterminare un intero popolo (?). Dovrei essere filoisraeliano o filoamericano in quanto gay? Ma che discorso è? Come può la docente non comprendere che essa stessa sta in qualche modo facendo un ragionamento razzista? Sei gay, quindi devi scegliere chi difende la tua razza, chi non perseguita quelli come te. Mi pare un ragionamento veramente incredibile. Ho il diritto di esprimere una posizione politica a prescindere dalla mia identità sessuale, o no?”

Avevano invitato anche lei, a «L’antipatico»?

Sì, mi avevano telefonato, proponendomi di essere nei loro studi venerdì, ma ho spiegato che venerdì per me non era possibile, perché avevo già un altro impegno. Poi non si sono più fatti vivi. Si vede che hanno in mente di invitarmi quando sarò arrabbiato nero per aver visto gli attacchi nei miei confronti già andati in onda. Penseranno che un po’ di polemica può far alzare l’audience”. ( La Stampa 24.05.05)

 

*** 

 Nell’ intervista riportata martedì 24 maggio da LA STAMPA, il professor Vattimo, dice di aver firmato l’appello degli autonomi che vuol bandire dall’ateneo rappresentanti del governo israeliano perché gli pare “ un democratico atto di boicottaggio verso un governo che sta portando avanti una politica razzista e disumana, una vera e propria guerra di sterminio che pare destinata a finire solo con l’annientamento dell’altro”.

Vorrei ricordare, sommessamente, al professor Vattimo che la “politica razzista e disumana” è quella perseguita dall’uso dei martiri-assassini da parte di organizzazioni palestinesi, e che l’annientamento dell’altro, definito “entità sionista” come se non fossero uomini, donne e bambini uccisi o mutilati di proposito e con perfidia, è la “politica” contenuto anche nella carta Hamas, acronimo di Harakat al-Muqawamah al-Islamiyyah ( "Movimento di Resistenza Islamico", ovvero letteralmente, in arabo, "Movimento dell entusiasmo, o zelo islamico”), un’organizzazione palestinese di carattere paramilitare e politico, praticante il terrorismo che ricorre al sequestro e a un uso politico del linguaggio religioso islamico. Come può, il prof. Vattimo, paragonare i martiri-killer o “shaid”, vale a dire le bombe-umane accuratamente preparate e riccamente finanziate dai burattinai del terrore jihadista islamico e internazionale addirittura ai partigiani della Resistenza al nazifascismo ? Non sarebbe la prima volta che, persuasi da un’ideologia, anche persone intelligenti possono arrivare, per partito preso, fino al punto di scambiare i carnefici per vittime, e viceversa, in maniera, appunto, assurda e un po’ cubista… ma infame.  

Quanto ai gay che vivono in Israele, questi sono i soli a godere di tutte le libertà civili possibili in un paese democratico, tanto è vero che numerosi giovani omosessuali palestinesi cercano asilo in Israele per sfuggire alle crudeli vessazioni a cui sono sottoposti non solo dagli integralisti, ma anche dalla polizia dell’Autorità palestinese. Secondo l’associazione israeliana Aguda, almeno 300 gay palestinesi si sono rifugiati in Israele. I ragazzi raccontano di essere stati torturati dai padri e dai fratelli, arrestati dai poliziotti dell’Autorità palestinese. Spesso vengono accusati di essere collaborazionisti e talvolta vengono regolarmente fucilati o linciati ( dipende nelle mani di quale "gruppo" o fazione di  fratelli cainici capitano). 

  Palestinians drag the body of a suspected collaborator along a street in Hebron – April 23, 2002. Photo by Loay Abu Haykel/Reuters

  I circa 300 morti di Intrafada, che nessuno ha voluto vedere, sono quasi sempre civili palestinesi, uccisi da altri Palestinesi, civili o militari. The Intrafada: Palestinians Killed by Palestinians Dell’Intrafada non vengono diffuse immagini. Si può trovare qualcosa su Internet, su Palestinian Media Watch ( http://www.pmw.org.il/) e su  http://www.phrmg.org/intrafada.htm

Il Parlamento palestinese sta inoltre studiando una nuova legge che prevede pene dai 3  ai 5 anni per l’omosessualità: deve ancora passare la seconda e terza lettura prima dell’approvazione finale. Per i gay palestinesi che vivono come clandestini in Israele, il rischio maggiore per loro è essere arrestati e rispediti a Gaza o in Cisgiordania dove subirebbero rappresaglie. Superando molte difficoltà, dato l’assedio del terrorismo a cui è sottoposta l’intera società israeliana, il governo israeliano non può che concedere con cautela lo status di rifugiati (previsto dalla convenzione Onu del 1951, firmata da Israele) a questi giovani palestinesi.Aguda, con sede a Tel Aviv (l’indirizzo email: sppr@012.net.il) aiuta i ragazzi e tenta di mandarli a vivere all’estero.

 

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– Sul sito http://www.pmw.org.il/KAJ_eng.htm un rapporto intitolato “A Study of the Palestinian Authority’s Promotion of Genocide” che documenta l’uso sistematico della giustificazione religiosa dell’uccisione e lo sterminio degli ebrei nella propaganda e i media dell’Autorità Palestinese.

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Su Internet la traduzione italiana di "Pillole di storia del Medio Oriente": questa nuova presentazione, intitolata "I canali dell’odio", analizza il processo di islamizzazione dell’antisemitismo e la nascita di una nuova coalizione antisemita, formata dall’unione del fondamentalismo islamico e degli avanzi dei movimenti di estrema sinistra utopica, fabbricatrice non ancora in pensione di grandi e buone intenzioni che puntualmente si traducono in terrore, miseria e morte. Cliccate qui per vederla.

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2 risposte a

  1. wXre scrive:

    Ringraziando per gli approfondimenti, qui e da noi, c’è chi, da noi, a distanza di giorni ancora interroga. Qualora avesse tempo per rispondere, sempre benvenuto. saluti

    ld

  2. giannidemartino scrive:

    Ho tempo, allora vengo di là, da voi, per rispondere anche a Georg…

    Grazie dell’ospitalità, saluti

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