Dopo Katrina
GLI USA IN LUTTO
LA CASA BIANCA DECRETA DUE GIORNI DI LUTTO NAZIONALE, PER ONORARE LA MEMORIA DELLE VITTIME DEL CICLONE KATRINA CHE HA DEVASTATO LE ZONE DEL MISSISSIPPI E DEL GOLFO DEL MESSICO.
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Mentre l’amministrazione Bush compie un salutare “gesto di umiltà” ( cfr. Giordano Bruno Guerri -Il Giornale) aprendosi alla solidarietà e all’aiuto del mondo, l’uragano Katrina viene… rivendicato da telepredicatori cristianisti (che vi vedono masochisticamente "la reazione di Dio ai nostri peccati"), da perversi adepti del vodun ( che vi vedono all’opera Baron Samedi), e da numerosi siti islamici estremisti, fra cui un sito web islamico spesso usato dal gruppo terrorista di paranoici guidato da Abu Musab al-Zarqawi. Secondo l’ uomo di al Qaeda in Iraq, responsabile di sequestri, uccisioni e attentati in tutto l’Iraq, «la rabbia del’Onnipotente si è abbattuta sui tiranni. I loro morti si contano a migliaia, i danni ammontano a miliardi di dollari». « Se i musulmani non riescono a difendere la propria religione – ha aggiunto al-Zarqawi, arruolando sia la Natura sia la Divinità fra i suoi lugubri mujaiddin, stragisti inveterati e rabbiosi tagliagole – Allah è pronto a punire gli oppressori e un segno di vittoria si staglia all’orizzonte…». «Congratulazioni alla nazione islamica, al nostro sceicco Osama Abu Abdullah (Osama Bin Laden, ndr) e al nostro sceicco Ayman Zawahiri per la distruzione dell’America, testa di ponte dei miscredenti ». Come spesso avviene nel caso di imprevedibili disastri, anche l’uragano Katrina ha attirato numerosi sciacalli e sinistri idioti pronti a godere del caos generale e delle disgrazie altrui, e l’autenticità del testo non è stata ancora verificata.
Intanto, mentre in Giappone infuria il tifone Nabi e la Cina è martellata dal tifone Talim, gli islamisti continuano nell’esaltazione di Katrina che ha colpito l’America.
Alcuni, i più estremisti, vi vedono un impegno diretto del dio Allah a fianco dei mujaiddin nel loro jihad contro i miscredenti ( “ Allah o Akbar ! – esultano gli internauti celebrando “l’appello di Allah ai fedeli a continuare il jihad” ).
Altri, più moderati, vedono invece nel ciclone Katrina solo “uno dei soldati di Allah”. Questa credenza figura per esempio in un articolo del quotidiano Al-Siyassa, firmato da Muhammad Youssef Al-Malaafi, direttore del centro ricerche del ministero degli affari religiosi de Kuwait. Il rappresentante dell’islam “moderato” di quel paese sostiene infatti che “ il terrorista Katrina è uno dei soldati di Allah, ma non un aderente di al-Qaeda”. Si tratterebbe semplicemente di un “buon” terrorista al servizio della vendetta di Allah.
In Italia, intanto, nella sinistra buonista :
Così una tragedia americana in Italia ha dato libero
sfogo al circo mediatico antiamericano …
Fonte : http://ilfoglio.it/index.php
–Quella «gauche» che respira odio e flirta con Katrina
Questo odio è da sempre un ingrediente essenziale del nobile gas di cui si nutre lo spirito, il pneuma, insomma i polmoni delle sinistre di tutti i Paesi del pianeta, compresi gli stessi Stati Uniti, dove si sa che fra Manhattan e Hollywood furoreggia un antiamericanismo non meno idiota di quello europeo, ma mai finora lo si era visto apertamente commisto alla gongolante e speranzosa fede nella distruzione del suo oggetto: mai come in questa circostanza nelle voci dei maestrini della gauche di casa nostra si era sentito vibrare un rancore così gaudioso; mai finora le loro facce si erano imporporate di gioia, loro occhi accesi di speranza, i loro petti gonfiati di boria, come quando hanno potuto intonare i loro salmi in gloria di Katrina; mai insomma i loro cuori e i loro cervelli si erano dimostrati all’altezza della loro passione dominante – la carognaggine necrofila e iettatoria – come quando coi loro triviali predicozzi sulle colpe meteorologiche dello sciamano Bush hanno apertamente confessato che la sola America di loro gradimento è quella morta dei loro sogni. A quale comparto della psiche umana appartiene questa passione? A quello dell’infamia o a quello dell’idiozia? ( Ruggero Guarini – il Giornale).