Il corteo pro Israele

  IL CORTEO PRO ISRAELE

ROMA. Una manifestazione di “tutti” ( Israele, CDL e UNIONE) , meravigliosa e angosciosa per quello che rappresenta: dire NO alle incendiarie frasi del presidente Ahmedinejad («Israele va cancellata dalla carta geografica») e prendere consapevolezza della piega minacciosa che hanno preso i fatti del mondo.

Per opportunità, o meglio per timori di pericolose ritorsioni dal momento che si ha che fare con uno stato terrorista, il ministro degli Esteri Gianfranco Fini non ha partecipito fisicamente. «Ho serie e motivate ragioni per ritenere che la mia presenza fisica, quale ministro degli Esteri, alla manifestazione di questa sera potrebbe determinare da parte iraniana conseguenze lesive dei nostri interessi nazionali e della sicurezza dei nostri connazionali», ha spiegato il vicepremier in una nota. Stessa scelta anche per Antonio Martino, ministro della Difesa, che «recependo le indicazioni di Palazzo Chigi e della Farnesina si vede costretto – si legge in una nota – con estremo rammarico a rinunziare ad essere fisicamente presente alla fiaccolata in favore dello Stato di Israele».

«Tale decisione travagliata – prosegue il comunicato – è conseguente a valutazioni di ordine istituzionale e, soprattutto, alla volontà di non alimentare altre e incontrollabili manifestazioni di odio e intolleranza, al pari di quelle già manifestate nei confronti dello Stato di Israele».

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