L' adorazione dei Magi / 1

  L’ADORAZIONE DEI MAGI / 1

 

 L’adorazione dei Magi, Cappella degli Scrovegni, Padova

La Verità che alimenta incorruttibilmente la beatitudine degli angeli è sorta dalla terra perché venisse allattata da un seno di donna. La Verità che il cielo non è sufficiente a contenere è sorta dalla terra per essere adagiata in una mangiatoia. Con vantaggio di chi un Dio tanto sublime si è fatto tanto umile? Certamente con nessun vantaggio per sé, ma con grande vantaggio per noi, se crediamo. Expergiscere, homo: quia pro te Deus factus est homo. Ridestati, uomo: per te Dio si è fatto uomo (…). Saresti morto per sempre se lui non fosse nato nel tempo. Mai saresti stato liberato dalla carne del peccato, se lui non avesse assunto una carne simile a quella del peccato. Ti saresti trovato sempre in uno stato di miseria, se lui non ti avesse usato misericordia. Non saresti ritornato a vivere, se lui non avesse condiviso la tua morte. Saresti venuto meno, se lui non fosse venuto in tuo aiuto. Ti saresti perduto, se lui non fosse arrivato. ( Sant’Agostino, Sermone 185 ).

… Ed ecco la stella che avevano visto in Oriente andar loro innanzi, finché, giunta sopra il luogo dove era il bambino, si fermò." (Matteo 2:1-12)

 

    LA VISIBILITA’, L’APPARIZIONE, IL RILUCENTE

Una tradizione tipicamente francese risalente al XIV secolo è quella di festeggiare l’Epifania con il "dolce dei Re", un dolce la cui ricetta cambia da regione a regione, al cui interno è dissimulato un seme e colui che, mangiando il dolce, lo trova è dichiarato Re della festa, e indossa una graziosa coroncina di cartone.

Nel suo Dizionario filosofico Voltaire dedica un capitolo all’Epifania, “ festa grande e molto diffusa” che gli offre l’occasione d’ interrogarsi ironicamente sul significato dei Re Magi, sul rapporto di tali figure di re con il senso dell’epifania: “ Non si sa troppo bene che tipo di rapporto può avere questa parola con tre re, o tre magi, che vennero dall’Oriente condotti da una stella. Apparentemente fu questa stella luccicante che valse a questo giorno il titolo di Epifania. Ci si chiede da dove venivano questi tre re? dove si erano dati appuntamento ? Si dice che erano tre magi ma il popolo ha sempre preferito tre re. Si celebra ovunque la festa dei re, e da nessuna parte quella dei magi”.

I bersagli dell’ironia di Voltaire erano, illuministicamente, le istituzioni clericali e monarchiche dell’ancien régime contro cui si sarebbe rivolta la rivoluzione francese.

Per Voltaire la festa dei Re Magi restava comunque qualcosa di più e di meglio del semplicismo delle credenze popolari e dell”ammirazione per i re. Quella dei magi è la festa della Manifestazione del Dio che è diventato uomo, anzi bambino; e Voltaire coglie il vero senso dell’Epifania, definendola : "la visibilité, l’apparition, l’illustration, le reluisant" (la visibilità, l’apparizione, l’illustrazione, il rilucente).

Il Bambino rilucente, la visibilità della Madonna, la cavalcata dei re Magi guidati da una stella: ancora “immagini” ? A differenza dell’arcaico deserto iconoclasta in cui sono nati il Corano e l’Islam come “ una ghiacciaia spirituale dove si conserva in eterno, pura da ogni contatto ma anche da ogni miglioramento, l’ Idea dell’unità divina” ( Lawrence d’Arabia), l’ immagine rende testimonianza che “la vita si è fatta visibile” (1Giov.1,2) ed evidenzia la modernità del cattolicesimo.

Non a caso McLuhan, il profeta della modernità tecnologica , diceva di ritrovare nel cattolicesimo il paradigma della sua scoperta più importante: «il mezzo è il messaggio». E la spiegava così: gli uomini non possono cogliere il "messaggio" se lo separano dalle sue manifestazioni concrete, a cominciare dai dogmi, dai riti, dalla capacità tutta cattolica di amare le cose concrete e le immagini. «La fede è un tipo di percezione, un senso come la vista, l’udito o il tatto ed è tanto reale e concreta quanto i sensi».( Marshall McLuhan, La luce e il mezzo, editore Armando).

Qui McLuhan riprende e quasi riecheggia certamente Sant’Agostino, allorché questi nel De vera religione, nel sottolineare il momento sorgivo della fede, come frutto della benefica azione ( beneficentia) dell’autorità, osserva  che immerso nelle cose del mondo, l’uomo può essere chiamato alla salvezza solo da qualcosa che possa essere visto, udito, percepito sensibilmente. Proprio allorché le forme corporee allontanano gli uomini dalla verità, una forma sensibile ( e riflessiva, aggiungerei) può di nuovo avvicinarli ad essa, giacché “nel punto ove è caduto, lì ciascuno deve appoggiarsi per rialzarsi”. ( Vera rel, XXIV, 45).

Forse potrei sviluppare questo tema della caduta e della ripresa di un corpo attraverso le immagini e i sensi in un post in preparazione, dal titolo “Via Lattea” *, scritto in occasione dell’Epifania di N.S.G.C. Un augurio di buon anno nuovo.

 

                                                                               ( continua…)

 * Commedie del pensiero, Via Lattea

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