Libri / Viaggi e profumi

 NUOVO LIBRO

VIAGGI E PROFUMI

I profumi sono composti da un insieme di odori di origine animale, vegetale e provenienti dalla chimica di sintesi che da più di un secolo vi ha apportato nuovi orizzonti .

Nel 1868 la cumarina dal dolce ed erbaceo sentore di fieno e di tabacco, estratta dalla tonka, una fava che nasce nelle regioni nordorientali del Brasile ; nello stesso periodo l’eliotropina, nel 1876 la vanillina. Fino all’’Ambrox che richiama l’odore acquatico e soave dell’ambra grigia, alle aldeidi versate a caraffe nello Chanel No.5 insieme a molta molta rosa, all’ Edione ( il fresco e trasparente diidrojasmonato di metile , un prodotto che esiste nel thè e il gelsomino sotto forma di traccia e che è stato impiegato per la prima volta nel 1966 del celebre Edmond Roudnitska in Eau Sauvage di Christian Dior) e alle migliaia di prodotti sintetici di cui oggi dispone la palette o l’organo da profumo del creatore di fragranze.

Simili ai tenaci e squillanti colori industriali al laser o ai suoni sintetizzati, alcuni materiali di sintesi creano effetti speciali e sono molto belli, come ad esempio l’etereo metil-acetato ( lodato da Chandler Burr, il critico per il profumo del “New York Times” ) oppure il tonkene, una nuovissima molecola brevettata negli Stati Uniti che ricorda la cumarina ma non provocherebbe allergie, “immaginata” e creata al computer dal biofisico italo-francese Luca Turin * .

In una composizione spesso dal 50 al 90% degli ingredienti provengono dalla sintesi organica che tramite un continuo lavoro di ricerca ricostruisce tecnologicamente molecole di fiori e frutti oppure crea nuove molecole di odori che non esistono in natura e danno luogo a nuove sensazioni olfattive.

Il profumo, opera della cultura, del lavoro industriale e dell’arte, prefigura tramite la bellezza orizzonti ulteriori e un reale più largo e vibrante, sebbene meno “intimo” e “caldo” di quello offerto dalla sola cosiddetta Natura.

A fronte delle migliaia di prodotti di sintesi organica, i componenti naturali di origine animale e vegetale sono circa duecento […].

Tuttavia le materie prime dell’arte della profumeria restano, sia pure in minima parte, essenzialmente di origine vegetale: la rosa dalla Turchia e dalla Bulgaria, l’ylang-ylang e la gardenia dalle Comore, il fior d’arancio dalla Tunisia e dal bacino del Mediterraneo, il geranio e il gelsomino dall’Egitto, il galbano dall’Iran, il benzoino dal Siam, la vaniglia dall’isola della Reunion e di Mauritius, lo zafferano e il legno di sandalo dall’India, il distillato puro di fieno fresco da Grasse, dove al momento si producono alcune sostanze naturali tra le più costose e pregiate del pianeta, mentre le coltivazioni delle piante da profumo – dati i costi di mano d’opera del lavoro agricolo – si spostano sempre più verso il Terzo o Quarto mondo  […].

UN PROFUMO PER VIAGGIARE

 

Smell the roses, di James Christensen

Tutti i grandi “nasi” viaggiano per l’universo mondo alla ricerca di nuove idee, d’impressioni e di “immagini” olfattive. Viaggiano anche per trovare le migliori basi naturali, gli ingredienti di migliore qualità per fabbricare quello che nel gergo dei profumieri-compositori si chiama le jus.

Jean-Paul Guerlain per esempio non compra e non fa compare il bergamotto che in Calabria, il sandalo e la tuberosa in India. Serge Lutens, il naso di Shiseido, è fortemente segnato dal Marocco; come peraltro anche Paloma Picasso, che ha ispirato un suo profumo agli alberi di arancio amaro che fino agli anni settanta, prima che venisse aperto alle automobili, costeggiavano il boulevard Mohamed V che da piazza Djemaa el Fna porta al quartiere europeo del Gueliz. Uno di noi, De Martino, navigando tra due culture, ha abitato a Marrakech diversi anni, ed è proprio dal Marocco che abbiamo iniziato il nostro viaggio alla scoperta della piccola rosa di maggio del Dadès e del suo profumo di miele selvatico.

Non si possono chiudere le narici come si chiudono gli occhi. E nominare è già partire verso palme sbilenche in lontananza, i datteri, il tè alla menta… l’odore di legno di Thuia, di sardine arrostite e di ozono del mare di Essauira : l’oceano Atlantico che in berbero si chiama Taghart, ed è color dell’acciaio, un mare alto, grigio, già africano.

Il profumo segnala quello che vogliamo essere, e collocandosi alla confluenza della biologia, della storia, della geografia e persino della linguistica, rivela le nostre attrazioni culturali  […].

Inevitabilmente quando si parla di profumi si viaggia, specialmente con l’immaginazione. Il profumo diventa così un pretesto per fare il giro del mondo. Basta evocare il nome, oltre che sentire la fragranza frizzante di mandarino e di foglie di fragola di Miss Dior Chérie, per sentirsi trasportati a Parigi! E chiudere gli occhi al sentore di una goccia di Un jardin sur le Nil di Hermes per partire in una crociera di sogno immaginario fra le dune… Interi paesi sembrano racchiusi in una goccia di profumo.

Non a caso numerose fragranze sono ispirate alla geografia, ai paesaggi e agli ambienti dei viaggi. Per esempio Samsara di Jean-Paul Guerlain, un orientale legnoso e fiorito del 1989, propone un itinerario fra Oriente e Occidente.

Lo stesso itinerario è suggerato da Opium d’Yves Saint-Laurent. In terre lontane ci porta Fidji di Guy Laroche, creato nel 1966. Più recentemente con Un certain été à Livadia, un muschio orientale creato nel 1999, Christine Nigel ci porta in Crimea, nei giardini del palazzo di Livadia, ai bordi del mar Nero, ultima residenza d’estate degli zar. Annick Goutal, con Eau du Fier ( 2000) immagina le rive del Fier, un fiume dell’Isola di Ré dove aveva una casa.

Con il fluorescente e lievemente speziato Teatro alla Scala ( 1986) Krizia evoca la città della moda all’ombra della madunina e dei buffet al Savini della “Milano da bere”, rivelatasi ai tempi di “mani pulite" pure “da mangiare”. Anche il profumo di Laura Biagiotti, Roma (1988) , si presenta come una dichiarazione d’amore per la propria casa e la propria città natale, la città eterna, la cultura antica, la paradossale città dei papi e dell’esuberanza della moda e del cinema.

Una zaffata – esclamava Kipling – eccoci in piena Arabia!”. Ed è con il profumo Arabie che – con un nome che precedeva l’odore – nel 2000 Serge Lutens ci portò a sognare i sultani, i califfi e i serragli presenti solo nella leggenda dorata voluta dagli orientalisti non ancora risvegliati dalle lugubri grida dei barbuti e dei mullah.

Quasi come per contrasto, la fragranza 5th Avenue, Elisabeth Arden, creata da Jimmy Bell nel 1997 , ci porta verso la sofisticazione, il lusso, lo stile e il dinamismo della Quinta Strada al cuore pulsante di New York.

Insomma, un profumo per viaggiare… anche ad occhi chiusi . E questo fin dagli anni Trenta, quando facendo l’occhiolino ai salariati delle classi medio-alte e ai primi "congés payés", nel 1936 la maison di Jean Patou – per la quale Henri Alméras aveva creato il celebre Joy – lancia sul mercato del marketing olfattivo la fragranza Vacances.

Non essendo grandi nasi ( ma nemmeno piccoli) non abbiamo fatto tutto il giro del mondo e il libro non ha la vastità e la completezza che avremmo desiderato. Abbiamo messo il naso in casa d’altri, gustando i profumi e gli aromi solo di alcuni paesi produttori di piante da profumo. A spingerci al viaggio verso le fonti naturali dell’arte dei profumi è stato l’ interesse che uno come erborista compositore di profumi e l’altro come studioso di antropologia sensoriale nutriamo per le piante aromatiche. E siamo partiti quando si sono verificate le occasioni per scrivere soprattutto per la rivista “Erboristeria domani” dei reportages dai luoghi di raccolta e di produzione delle essenze.

Dalla quasi desertica vallata marocchina del Dadès alll’umida foresta messicana in cui cresce la vaniglia, dai cieli azzurri della macchia mediterranea alle strade notturne di Istanbul, il cammino è intessuto di sensazioni in movimento: colori, odori, incontri che per un istante hanno risvegliato i nostri sensi, nutrito la nostra immaginazione e apportato nuove conoscenze che siamo lieti di poter condividere con il lettore. Da qui il presente primo contributo per una geografia dei profumi, al quale abbiamo aggiunto due capitoli – sui profumi della Bibbia e i balsami della Pompei antica – che sono viaggi nel tempo, all’origine dell’arte profumiera e della sua storia. ( Dall’ Introduzione a Viaggi e profumi : Alla scoperta degli aromi del mondo naturale nei paesi delle essenze di Luigi Cristiano e Gianni De Martino, collana Urra, Apogeo, Milano 2007 ).

* Nota

Luca Turin: “ There are now officially four kinds of perfumery: normal, niche, vintage and natural. Normal is what you find everywhere; niche is what you hope others won’t find; vintage is what you find only if you know what to look for. Where’s the natural stuff ? In health stores, next to the rock-salt lamps. They carry aromatherapy oils, so people have had access to a wide range of plant extracts previously accessible only to perfumers. This happened at a time when this wonderful-smelling stuff has almost disappeared from the mainstream. The big six perfumery firms are aromachemicals manufacturers, and it is in their interest to keep naturals, with their attendant problems of price and quality fluctuations, to a bare minimum. Just how bare that minimum can be has become clear in the last five years, during which the cost of a “fine fragrance” formulation has gone down by half and the quality by nine tenths. Good perfumes have almost disappeared: there are 500 launches each year, but only a dozen are worth smelling twice… “ Da Natural Perfumery By Luca Turin – Leggi tutto in NZZ-Folio Alt und Jung 4/2006

 

L’Odorato, Honoré Daumier (1808-1879)

In rete

– www.urraonline.com/libri/88-503-2529-0/scheda

-www.profumiere.it

Tesi di Laurea – Gli odori: storia socioculturale ed implicazioni linguistiche – Tesi di Silvia Codogni  www.tesionline.it/

Biblioparfum : Bibliographie sur les parfums

–  Biblioteca Calé : Una bibliografia relativa alla letteratura tecnica, divulgativa, romanzesca riguardante i profumi ed il loro mondo nel Sito Calé di Silvio Levi

– "The Science of Smell" : Bibliografia e link sulla scienza dell’ olfatto, la chimica e l’industria profumiera.

 

 

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