QUEL GIORNO A HIROSHIMA

Nel 62esimo anniversario del lancio della bomba atomica su Hiroshima il premier giapponese Shinzo Abe si è espresso per l’abolizione delle armi nucleari. Oggi la città rende omaggio alle 140.000 vittime dell’ordigno.

 6 AGOSTO 1945 – ORE 8.15.17

 (A ricordo del 6 agosto 1945)
di  Koki Kinoshita

Dove è stata distrutta la città,
dove ci sono ora le ceneri dei nostri amati,
dove c’era l’erba verde
e le bianche piante,
il raccolto  é stato funesto.

Perciò, fratelli e sorelle, vigilate e badate
che non venga mai la terza bomba atomica.

La pioggia lieve raccoglie il veleno dal cielo,
e i pesci portano la morte nelle profondità del mare;
le barche dei pescatori sono ferme, i pescatori sono ciechi,
il raccolto  é stato funesto.

Perciò, uomini di terra e di mare, vigilate e badate
che non venga mai la terza bomba atomica".


L’anniversario cade nel mezzo delle tensioni internazionali per i programmi nucleari di Iran e Corea del Nord.

 In Iran uno dei personaggi più ammirati è un ebreo, Albert Einstein. Nello stesso tempo nelle moschee e nelle piazze iraniane si predica lo sterminio nucleare di milioni di ebrei, l’apocalisse finale che incupisce i sogni, o gli incubi, del fondamentalismo islamico e del lugubre presidente iraniano Ahmadinejad, secondo il quale l’ imam "occulto" Muhammad al-Mahdi al-Muntazar è pronto a ritornare trionfante a una fine dei tempi che è molto prossima.

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