I flagellanti del No B day

POLITICA & SUPERSTIZIONE
I FLAGELLANTI DEL NO B DAY

 Ieri si è celebrato il No-Berlusconi Day. Sono tempi di minacce ( economiche, ecologiche, politiche) ubiquitarie e diffuse. Anche numerosi Italiani, non solo gli Svizzeri,  hanno paura e tentano di dare un nome e circoscrivere la minaccia in un ambito ben definito. In genere a farne le spese sono i « diversi » ( «  Negri, Froci, Giudei & C. » , come titola l’ultimo libro di Gian Antonio Stella dedicato all’eterna lotta contro l’altro).
Credendo che Berlusconi sia l’Uomo Nero che li perseguita e rovina le loro vite, un gruppo di neo-flagellanti vestiti di viola penitenziale si è radunato ieri a Roma, passando dalla Rete alla piazza e invocando salutifere bastonate sulla schiena del capro espiatorio di turno. Insomma, per « dare una legnata a chi ci governa », come ha dichiarato il segretario del Pdci Oliviero Diliberto, lamentando con un ghigno davvero sinistro l’assenza di Bersani con il quale, ha osservato polemicamente, « sarebbe stata più forte…la legnata ».  
Al corteo c’era comunque anche una folta rappresentanza del Partito democratico. Applauditissima la presidente del Pd Rosy Bindi che, forse avvertendo un non so che di malsano, ha precisato: "Non siamo frustrati, questo non è un popolo di frustrati ma di indignati".

Nessun commento invece dal capogruppo del Pd Dario Franceschini: "Oggi sto zitto", ha detto lapidario. Ma poi ha spiegato : " io parlo tutti i giorni, lasciamo parlare i ragazzi e le ragazze che sono qui". Presenti anche il vicepresidente Ivan Scalfarotto, Giovanna Melandri, Ignazio Marino, Rosa Calipari e Paolo Concia ma non il segretario Pierluigi Bersani, che poi si è detto « non pentito » di non aver partecipato al No B- Day. Certo, ha ammesso, "è la prima volta che attraverso una rete si suscita un movimento del genere". E lasciando tutti nel dubbio si è chiesto : "Di fronte ad una cosa del genere, cosa deve fare un partito ? Mettersi in coda? Mandare una delegazione come nella Cecoslovacchia degli anni ’50?". Mah ! Il solito sor Pampurio ?

Secondo testimoni Reuters i flagellanti erano circa 150mila, mentre gli organizzatori hanno parlato di un milione di persone.Tanti sarebbero gli appestati, le povere vittime del virus del "berlusconismo" che ieri si ammassavano in piazza per celebrare una specie di rito espiatorio più che politico. A prevalere il colore viola *, perché, spiegavano organizzatori e partecipanti, non appartiene ad alcun movimento politico.
Un cartello con un fotomontaggio dell’ Orco di Arcore dietro le sbarre recava la scritta "Pensiero stupendo…". C’era chi indossava maschere che ritraevano il Mostro-premier con la scritta "No". Su un cartello campeggiava la scritta "Berlusconopoly". Un uomo con una tuta bianca tipo scienziato pazzo mostrava un altro cartello: "Il virus dei corrotti – Il vaccino sicuro è la galera".
Tra i rappresentati dei partiti che avevano scelto di essere presenti c’era Antonio di Pietro per l’Italia dei malori… pardon, dei valori: "E’ la prima giornata di una resistenza attiva prima di dare la spallata finale ad un governo piduista e fascista", ha commentato cercando di capeggiare l’agitazione di una  muta violacea.

Claudio Fava del coordinamento nazionale di Sinistra Ecologia Libertà ha sottolineato le feroci espressioni di Di Pietro : "Berlusconi non ne abbia a male ma qui oggi ci sono italiani che vogliono restituire decoro alla nostra democrazia ". "Questa piazza è una risorsa fondamentale per rimettere in campo una alternativa al berlusconismo", gli ha fatto eco con accenti insieme prudenti e visionari Nichi Vendola.

Il corteo dei penitenti, partito alle 14 dalla centrale piazza della Repubblica, si è avviato fra invettive, lamenti, speranze vane  e carri allegorici verso piazza San Giovanni, dove si sono svolti girotondi propiziatori e concerti di anziani musicisti tra i quali Roberto Vecchioni e Paola Turci.
Tanti gli interventi, da Massimo Malerba, portavoce dell’iniziativa, ad attori come Moni Ovadia, Dario Fo e l’immancabile Franca Rame. Intervenendo sul palco del No B-Day insieme alla moglie, Dario Fo ha dichiarato: "Oggi è una giornata storica". "Tanta gente che non si conosce ha scelto di condividere le proprie idee per cercare di cambiare questo mondo di merda", ha detto il premio Nobel della Letteratura con riferimento agli escrementi dai quali evidentemente si sente perseguitato. "Io e Franca – ha poi aggiunto tirandosela con una punta di civetteria – abbiamo 150 anni in due, ne abbiamo viste tante ma non ci tiriamo indietro, non ci ritiriamo".
Non si sono tirati indietro né ritirati nemmeno Giorgio Bocca ( applauditissimo quando, agitando il bastone da pensionato, ha inveito contro il Pd ) e il regista Mario Monicelli che in due di anni ne hanno anche loro tanti.  "Sono qui per questo, per cercare di mandarlo via" – ha detto il regista riferendosi all’Uomo Nero che lo perseguita, cioè  Berlusconi. Agitando le mani come per scacciare un fantasma degradante  o qualche insetto fastidioso, ha poi aggiunto evocando, se non evacuando il peggio : " M-ma non solo lui, m-m-a tutti questi vecchi arnesi della politica, traditori, voltagabbana, corruttori, quelli sono ancora peggio".

Per il leader dei Verdi Angelo Bonelli, naturalmente esperto di questioni climatiche e meteorologiche,  quella sinistra, persecutoria e violacea manifestazione di ieri non era  "una manifestazione di sinistra, ma una ventata di aria fresca". Eccoci al rinfresco dei flagellanti.

Non è una consolazione, ma è comprensibile che una maggioranza di persone non scesa in piazza, una maggioranza silenziosa, possa  pensare: " Meno male che l’Italia non sia in mano a questi lugubri e pericolosi fresconi". 

AL RINFRESKO DEI FLAGELLANTI


Goya, Processione di flagellanti ( 1812)

* Vedi anche  :Del viola in « Brotture (di Fabio Brotto)

Questa voce è stata pubblicata in Varie e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *