The Media in the War on Terror

Al Khobar, 30 mag 2004

Italiano ucciso, trucidato in bagno con svedese .

Al Qaeda: ” un regalo al governo”

Sono stati trucidati in un bagno del complesso ‘The Oasis’ l’italiano Antonio Amato e lo svedese che erano stati presi in ostaggio nella città saudita di Al Khobar da un commando collegato a Al Qaida. E’ quanto ha detto ai giornalisti uno degli ostaggi liberati, un esperto informatico giordano di nome Hazem Al-Dhamen. ”Ho visto i corpi dell’italiano e dello svedese, entrambi sgozzati, in una delle stanze da bagno”, ha detto l’uomo ai giornalisti.

P.S. AGGIORNAMENTO 03.06-04. Roma. Antonio Amato non è stato sgozzato ma è stato ucciso a colpi di arma da fuoco. La conferma viene dall’esame autoptico condotto dal professor Paolo Arbarello, primario di medicina legale dell’Università La sapienza che ha concluso l’autopsia sul corpo del cuoco ucciso a Riad.

“La morte è dovuta a diversi colpi di arma da fuoco ma non c’è stato nessun sgozzamento”, ha assicurato il medico legale. Ora la povera salma potrà tornare a Giugliano per i funerali.

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Al Qaeda attacca in Arabia Saudita (30 maggio 2004)

FONTE: DA CORRIERE.IT

Messaggio audio sui siti islamici attribuito ad Abelaziz Al-Muqrin

«Italiano sgozzato, un regalo al suo governo»

Sarebbe la voce del nuovo capo delle cellule del Golfo a rivendicare l’azione dei terroristi nel regno saudita

AL KHOBAR (Arabia Saudita) – «Tra le persone uccise c’era anche un italiano, che è stato sgozzato come regalo per il governo italiano e per il suo capo, il superbo, che si vanta di aver piegato l’Islam e di aver fatto partecipare le sue truppe alla guerra contro i musulmani dell’Iraq»: è con queste parola che la voce attribuita dai siti internet islamici ad Abelaziz Al-Muqrin rivendica la morte del cuoco italiano ucciso oggi ad Al-Khobar, in Arabia Saudita. Nel messaggio audio diffuso dai siti Internet di Al Qaeda, della durata di 8 minuti, è possibile ascoltare solo il primo minuto nel quale il nuovo capo delle cellule del Golfo rivendica l’azione dei terroristi nel regno saudita. «In nome di Allah il Clemente il Misericordioso, la lode spetta ad Allah e la fierezza al suo esercito»: così inizia la registrazione audio che successivamente descrive come si sarebbe svolta la vicenda.

«Allah ci ha regalato in questo giorno una vittoria chiara e una grande conquista. Gli eroici mujahidin hanno compiuto oggi un’irruzione in una delle società petrolifere americane occupanti, la Halliburton ed altre che lavorano con esse nella città di Al-Khobar, nella zona est della penisola araba. I mujahidin hanno ucciso e ferito numerosi crociati di diverse nazionalità. Tra loro c’erano degli americani, uno di loro è stato ammazzato per le strade della città. Tra loro c’era anche un inglese, importante responsabile di una delle compagnie petrolifere».

30 maggio 2004 – Corriere.it

Voce italiana tra i terroristi di M. Allam

I CANALI DELL’ODIO

adinotizie

“I canali dell’odio”, analizza il processo di islamizzazione dell’antisemitismo e la nascita di una nuova coalizione antisemita, formata dall’unione del fondamentalismo islamico, dei movimenti di estrema sinistra e dei no-global. Cliccate qui per vederla, è davvero molto interessante continua...

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Arabia, uccisi nove ostaggi
Sgozzato un cuoco italiano

si chiamava Antonio Amato, 35 anni, di Giugliano, in provincia di Napoli. Lavorava nel ristorante italiano del residence. Era arrivato da tre mesi. Uccisi anche uno svedese e 7 asiatici

FONTE: http://www.repubblica.it/2004/e/sezioni/esteri/arabiatre/blitz/blitz.html

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Un comunicato firmato da «al Qaeda» e pubblicato stamattina sulle pagine internet del settimanale “al-Battar” afferma che i terroristi dell’organizzazione integralista islamica «Al Muwahhidun» hanno «scannato» l’ostaggio italiano e quello svedese da loro catturati.

Abdel Aziz Al Moqrin, tra i capi che guidano i terroristi , ha indicato la strategia. «Colpendo gli obiettivi economici alteriamo la stabilità necessaria a far progredire il settore … Questo è stato ottenuto attaccando i pozzi e gli oleodotti in Iraq… In questo modo sono venute le condizioni di sicurezza che permettevano il furto del petrolio musulmano».

Per Al Moqrin i mujaheddin devono costringere i capitali occidentali e il personale straniero a lasciare il Paese. E cita ad esempio la strage in Spagna:

«Grazie al colpo di Madrid l’intera economia europea ne ha sofferto». In un manuale inviato ad «Al Battar» da Abu Hajer – altro esponente qaedista – sono state specificate le tecniche e le condizioni per condurre sequestri di persona «nella Penisola arabica». Rapimenti segreti, sullo stile di quelli in Iraq, e «pubblici», come ieri a Al Khobar. La presa di ostaggi da parte dei ceceni al teatro Dubrovka di Mosca – sottolinea – «è il modello da seguire».

Nel documento, al Qaeda promette di «liberare» la penisola arabica dagli «infedeli». E traccia l’ elenco dei bersagli:

1) Gli investimenti degli ebrei e dei cristiani nei Paesi musulmani.

2) I gruppi internazionali.

3) Gli esperti di economia.

4) I beni o le attività (compresi i fast food) di cittadini occidentali.

5) Il materiale «rubato» nei Paesi musulmani.

6) Assassinare gli ebrei attivi in campo economico e punire coloro che fanno affari (con gli ebrei).

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le général Tommy Francks, commandant en chef
des forces US au Moyen Orient, en conversation avec Abdallah ibn
Abdul Aziz, successeur désigné de l’actuel roi
d’Arabie saoudite ( qui n’est plus en état d’assumer
ses fonctions)

Il principe ereditario dell’Arabia Abdallah ibn Abdul Aziz ha sostenuto più volte, assurdamente, in sintonia con le affabulazioni diffuse nelle piazze arabe e islamiche, che l’attentato alle Torri gemelle e al Pentagono è dovuto a un “complotto sionista”. Il principe ereditario è un nemico dichiarato degli Usa fin dalla Guerra del Golfo del 1991. Con lui l’ex responsabile dei servizi segreti il principe Turki al Feisal. Osama Bin Laden li elogia apertamente come “difensori dell’Islam” e conta su di loro per un cambio ai vertici della monarchia saudita. Uno scenario ancora più fosco e pericoloso del già degradato scenario iracheno.

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ll principe saudita è recidivo
Il principe ereditario (e reggente) saudita, Abdullah, manifesta nuovamente le sue strane idee in tema di terrorismo. Dopo aver dichiarato, circa due mesi fa, che gli attentati avvenuti in Arabia Saudita erano opera di un “complotto sionista”, questa volta afferma che dietro la decapitazione, di una settimana fa, di Paul Johnson ci siano i servizi segreti israeliani. In questi giorni, durante un’intervista a un’emittente saudita, Abdullah ha detto: “Non si può essere sicuri al 100 per cento, ma non mi sbaglio se dico che c’è un 95 per cento di possibilità che le ‘mani sioniste’ siano dietro a ciò che sta succendo in questi giorni in Arabia Saudita”. (
AGGIORNAMENTO da “Ai confini della civiltà” di Emanuele Ottolenghi, il Foglio 25.06-2004 ).

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EFFETTO ZAPATERO ?

Da tempo l’uomo occidentale ha bruciato la bisaccia e il bastone del viandante, con la sua commovente attitudine alla domanda. La dimora dell’uomo non è più l’orizzonte, ma il nascondiglio, dove non incontra nessuno e dove per ciò comincia a dubitare della sua stessa esistenza( Andrej Tarkovskij )

Il vile destino dell’Europa post-nazionale in fuga dalla realtà. Quando l’universo si oscura e gli islamisti attaccano , uccidono i soldati taliani in Irak o trucidano qualche civile come Antonio Amato o Fabrizio Quattrocchi in mondovisione per “dare una lezione” alziamo le mani, ci pentiamo e – dopo aver seppellito in fretta le povere vittime – torniamo a sognare di essere lasciati in pace, come se fossimo innocenti o inesistenti. Può darsi che la coscienza civile venga scossa, per un momento, ma poi la tendenza più generale sembra quella di trattare l’orribile realtà come se fosse un sogno.

Non a caso, Magdi Allam scrive che è giunto il momento, per l’Occidente, di svegliarsi. Di comprendere finalmente la realtà per quella che è, non per quella che desidereremmo che fosse: “Calandoci nella mente e nell’animo dei nostri veri nemici. La mente dei burattinai del terrore islamico e internazionale che disconoscono il valore della sacralità della vita. Miliardari riciclati in imprenditori del terrore, guide religiose fanatiche e assetate di sangue, leader politici violenti e senza scrupoli. Tutti impegnati a strumentalizzare l’Islam per conquistare il potere politico ed economico”.

Vogliamo la pace, ma i “purificatori” si credono investiti di una missione divina che  va al di là della vita e si costituisce in una abbagliante religione della Vittoria ad ogni costo. Una religione che si pone al di sopra della verità, della giustizia e della comune umanità, non può che essere fanatica, come lo fu il nazismo.

Non a caso, il virulento e pestifero islàm politico è caratterizzato da misoginia, omofobia, antisemitismo, affabulazioni, perfidia, prassi della dissimulazione, esplosione demografica, ricerca di spazio vitale, fabbricazione di uomini-bomba e terrore. Verremo colpiti comunque, – in Italia così come a New York, a Madrid, a Casablanca, a Istanbul, a Baghdad o in vacanza a Bali, anche se non facciamo niente di sbagliato.

Occorre un desiderio più alto e più veloce della morte abituale, per svegliarsi prima che l’odore delle carni bruciate ci convinca della gravità del disastro che accade sotto i nostri occhi – un disastro dal quale distogliamo lo sguardo e al quale comunque non crederemo, o solo di tanto in tanto… Finendo con l’essere, ancora una volta, fra quelli che non sanno e che non avranno mai saputo fin dove l’uomo può sprofondare…

Svegliarsi significa anzitutto svegliarsi a una coscienza e a quella libertà – indispensabile all’esercizio di una coscienza – che forse per poco ancora ci resta… e riconosce una storia, un’identità, una cultura e la fragile felicità di una libertà che vale la pena difendere. Non perché si cerca anche noi la morte, come vorrebbe una polemica del Riformista (che pure ha difeso una posizione molto ragionevole), ma perché si ama la vita e quella molteplicità di forme imperfette, impure, aperte che da noi – in un Occidente libero, liberale, libertario e, volendo, libertino ha preso la ricchezza corrosiva della vita.

Non per la Coca-Cola (non solo!), ma per una piccola differenza, ineliminabile, fra individuo e società e per una concezione dell’individuo come protagonista irriducibile della storia, della politica, dell’Europa, del mondo.

Questa concezione e soprattutto questa esperienza sono un luogo del pensiero, della storia e della geografia: si chiama Occidente, si scrive umanesimo, si scrive cristianesimo e si declina come giustizia, come libertà, come dovere e come quella fragile felicità che deriva dall’essere fedeli a una storia, a un’esperienza sia pure limitata e  dal compiere il proprio dovere.

Atei, credenti o mezzo-credenti, finché riconosciamo le nostre origini cristiane, cattoliche, apostoliche, romantiche e un po’ paganeggianti avremo un comune destino, saremo anche liberi di diventare buddhisti, cioè di praticare l’amorevole gentilezza, e comunque non perderemo mai né la gioia di vivere, né la speranza.

 Qualcuno ha detto che oggi non mancano veri laici che riconoscono queste origini: sono da seguire per fuggire l’ideologia torbida di chi smette di sperare, di desiderare, di amare se stesso e gli altri.

Il Paradiso è in pratica un mondo di beduinizzazione generalizzata, ottenuto tramite la prassi del terrore e l’uso di uomini-bomba: un mondo finalmente ridotto alla placenta della grande Umma, in cui – come tanti girini-fratelli in uno stagno – allucinare la restaurazione del glorioso passato islamico scomparso, come se l’universo fosse una grande moschea …

Ancora le grida, le ambulanze, la campana… Allora forse ti renderai conto che succede veramente qualcosa di grave, qualcosa che non va … Solo che allora potrebbe essere troppo tardi… per i cosiddetti uomini civilizzati e per le fragili libertà che restano… ( gdm).

 

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