IL TERRORISMO

E GLI EFFETTI SULL’INCONSCIO


Nous sommes contaminés par l’intolérance islamique“. Claude Lévi-Strauss, in Le Nouvel Observateur du jeudi 10 octobre 2002.

Le minacce sul web, le stragi compiute da uomini-bomba ormai dietro l’angolo e altre dello stesso genere che si susseguono, si sommano alla minaccia di un Iran instabile, governato dai gruppi estremisti in crisi di consenso e sempre più inaffidabile, determinato a dotarsi di armi nucleari.

Davanti a una minaccia che si fa ubiquitaria e diffusa, nasce la tendenza a trattare la realtà come se fosse un fantasma. Per combattere le ansie più profonde il singolo e i gruppi mettono in atto metodi arcaici e oscurantisti, tendendo di localizzare ad ogni costo questa minaccia, a darle un nome proprio, definito, per poterla quantomeno confinare in un ambito circoscritto.

Sorge così – come notava lo psicoanalista Elvio Fachinelli ( “Il nucleare va in analisi”, Corriere della Sera, 23 luglio 1986 ) , quando scoppiò la centrale nucleare di Chernobil – il luogo sacro della vittima sacrificale”.

Per gli islamisti, che si ritengono “orfani” e “perseguitati” fin dall’Origine, nonché minacciati dalla modernità nel proprio di ciò che credono di essere , le vittime vengono designate come Ebrei, Crociati e Ipocriti ( gli altri musulmani ritenuti rinnegati, “pseudo-musulmani” ).

Per noi Kufr ( infedeli ) , invece, minacciati dal pericolo reale del terrorismo islamico e internazionale, il procedimento proiettivo non sembra molto diverso e differisce solo per la quantità di crudeltà che vi si applica, tenendo conto della peculiarità più evoluta e sofisticata dei metodi difensivi da noi sviluppati, non esclusi quelli che consistono nel minimizzare , nel differire e nel proiettare la “colpa” su quei veri e propri dèmoni che per tranquillità chiamiamo fantasmi, scambiandoli per botoli innocui.

Nella nostra società più complessa, sorge e si sviluppa così, all’ombra di una possibile sciagura generale, e sui molti gradini dell’arena sociale, l’arcaica tendenza a cercare le schiene su cui appoggiare salutifere bastonate.

Nella maggior parte dei casi si tratta delle schiene di quelli che vengono preventivamente designati come “diversi” o che si vivono come tali. Non è quindi un caso che la Chiesa e alcuni partiti politici siano alla ricerca del loro Arabo o del loro Negro o del loro Ebreo o del loro Drogato o del loro Ghèi o del loro Sporcaccione, sulle cui schiene appoggiare salutifere bastonate.

In quest’epoca inquinata dal terrorismo islamico e internazionale si verifica, in altri termini, una corrispondenza e a volte una puntuale e significativa coincidenza, tra alcuni dei più profondi fantasmi individuali ( legati al sesso, alla morte e all’angoscia identitaria del come essere) e i tratti tipici dell’epoca stessa.

La stessa individuazione del pericolo del terrorismo islamico non manca di una certa vena espiatoria, diffusa specialmente nel mondo letterato italiano, generalmente di sinistra , nostalgica del comunismo utopico e in preda a quel gran senso di sazietà e di noia che lo predispone allo sfogo della barbarie.

Gli sgozzamenti di Ebrei, di Americani e di Cristiani in mondovisione, hanno ben altro splendore persecutorio delle bolle papali di Ratzinger, del sinistro grido “ dieci, cento, mille Nassirya” o delle rozze posizioni discriminatorie di Calderùn contro le persone omosessuali, le coppie conviventi paragonate a chi convive con cani e gatti, oppure contro gli immigrati . E, in una Italia post-nazionale, un diffuso smarrimento circonda oggi preti nostalgici del potere perduto e politici tentati dal ricorso al bastone e allo Stato etico ( sia pure in devolution centralizzata…). Ma la stessa varietà , contraddittorietà e molteplicità di questi tentativi – compreso il tentativo oscurantista di rendere sempre più asfittiche le libertà civili – ne tradisce l’inefficacia globale.

LINK

Dei giuristi islamici: “ Uccidete Ebrei e Cristiani, lo comanda Allah”

Il legato intellettuale di Al – Qaida: un nuovo pensiero islamico radicale che giustifica il genocidio degli infedeli ( di Jonathan D. Halevi Intelligence and Terrorism Information Center at the Center for Special Studies )

Testo originale in inglese :

http://www.intelligence.org.il/eng/g_j/jdh_01_04.htm

Traduzione francese di Menahem Macina per http://www.upjf.org/:

Des érudits islamiques: ‘Tuez Juifs et Chrétiens, Allah le veut!’

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ELABORARE LA MINACCIA

Le complesse società dell’Europa post-nazionale vivono oggi all’ombra di una possibile sciagura generale. Occorrerebbe unirsi nella percezione, il sentimento e la cognizione del nostro comune destino, e organizzare una difesa più articolata – in termini sia di ripresa morale che di rinnovamento culturale e di maggiore coordinazione militare e informativa a livello europeo; ma finché tale sciagura non si verifica, la complessità della nostra situazione di Italiani, di Europei e di erranti fin troppo aperti e disponibili, non si lascia ricondurre a un unico asse persecutorio-sacrificale.

Anche la società italiana è costretta a convivere con la minaccia del terrorismo islamico e internazionale, a riconoscerla in parte come propria a causa anche dei propri ritardi, errori e connivenze, quindi come non facilmente esportabile sul capro espiatorio di turno – e quindi a elaborare la minaccia secondo moduli meno arcaici e oscurantisti.

Lo smarrimento delle cancellerie europee all’annuncio che l’Iran intende riprendere i suoi programmi nucleari, sia a fini civili sia a fini militari, ovvero in vista dell’imminente messa a punto dell’atomica islamica, dimostra che elaborare la minaccia secondo moduli meno arcaici e sanguinari è un compito difficile e necessario. Se da una parte c’è ambiguità, dissimulazione e il rifiuto del compromesso e anzi il desiderio di martirio, e dall’altra un desiderio di vita e una politica di compromesso derivante anche dalla vicinanza geografica, non resterebbe, a un certo punto, e prima che sia troppo tardi, che l’azione. Dopo avere elaborato la minaccia in maniera razionale e non arcaica, l’azione nondomeno non potrà escludere – magari per motivi idealistici, inadeguati alla realtà della minaccia – il ricorso alla forza per evitare pericoli maggiori. A una forza, anche morale, che l’Europa impigrita non ha, ma che per fortuna o sfortuna Israele e gli Stati Uniti hanno. Questi paesi potrebbero essere purtroppo obbligati a esercitare la forza che manca agli altri paesi per impedire all’Iran di dotarsi di armi nucleari e mettere il regime dei mullah in condizione di non nuocere, con conseguenze imprevedibili.

LINK

AVVERTIMENTI DALL’AIEA – L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) ha confermato che alcune particelle di uranio arricchito trovate dai propri ispettori in Iran provengono dal Pakistan, come affermato dalle autorità di Teheran, ma non ha potuto verificare se il materiale sospetto sia frutto dell’acquisto sul mercato nero nucleare.

AEA thinks Iran uranium traces came from Pakistani equipment: report
LONDON (AFP) Aug 09, 2004

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In Iran i lugubri ayatollah hanno detto più volte di essere disposti a scambiare 100 milioni di musulmani morti mediante una bomba nucleare islamica con 5 milioni di ebrei morti in Israele allo stesso modo. Con la differenza che nel restante mondo islamico i 100 musulmani morti verrebbero celebrati come gloriosi martiri in Paradiso mentre i 5 miloni di ebrei morti in una Israele scomparsa farebbero oggetto di qualche sanzione all’Iran parte dell’ONU e di fiaccolate di cordoglio e di marce arcobaleno della pace da parte di un’Europa sempre più smarrita , debole, persa dalla Scandinavia al Nordafrica tra le nebbie radioattive

Link

Iran: «Riprenderemo i nostri programmi nucleari». Gelo nel mondo occidentale

Fonte: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2004/08_Agosto/09/iran.shtml

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LEGA GOTHIC HORROR

ovvero

VILLANI

( notizie dall’inconscio italiano medio, medio-italiano)


Quali diritti possano vantare i gay: il diritto di scambiarsi le mutande, forse?” UMBERTO BOSSI ( Ripreso nella torsione dei soliti panni cacati di un Edipo italiano, medio-italiano ).

Sempre duro !

Dossier degli atti e le dichiarazioni contro le persone omosessuali di cui la Lega Nord si è resa protagonista.. Il documento, curato da Riccardo Gottardi e Felice Mill Colorni, è il frutto di una ricerca , non recentissima, condotta da Arcigay e dalla rete dei suoi osservatori..

Scarica il dossier (formato RTF, leggibile con Microsoft Word)

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