NICHILISMO
L’ATTRAVERSAMENTO DELLA LINEA
Yves Klein, Saut dans le vide (Salto nel vuoto), 1960
Il proprio petto: qui sta, come un tempo nella Tebaide, il centro di ogni deserto e di ogni rovina. Qui sta la caverna verso cui spingono i demoni. Qui ognuno, di qualunque condizione e rango, conduce da solo e in prima persona la sua lotta, e con la sua vittoria il mondo cambia.
Se egli ha la meglio il niente si ritirerà in se stesso, abbandonando sulla riva i tesori che le sue onde avevano sommerso. Essi compenseranno i sacrifici.
[ Ernst Junger – Oltre la linea ]
Junger si domanda in questo saggio, che rimane uno dei suoi testi essenziali, se è possibile "l’attraversamento della linea, il passaggio del punto zero" che è segnato dalla parola ‘niente’. E precisa: "Chi non ha sperimentato su di sé l’enorme potenza del niente e non ne ha subìto la tentazione conosce ben poco la nostra epoca".
Forse la risposta la trova dopo. C’è solo un modo per attraversare indenni la linea: passare al bosco…hic et nunc.
Martin
La risposta del Maestro è: sì.
Mai nessun altro ha saputo guardare tanto in profondità nel dramma nichilista, rimanendo inguaribilmente ottimista.
Paolo
“Passare al bosco…hic et nunc ”. Eppure quei punti di sospensione suggeriscono un qualche indugio… un trattenere il fiato – come davanti a una porta , un varco da attraversare , un vuoto e il bianco come fresca traccia. ( La traccia del cacciatore e della preda ? ).
Il passaggio al bosco “non è un idillio”. E accanto al grido sonoro e invitante di Martin, permane quel “forse” come fruscìo, un lamentoso ed enigmatico sussurro.
P.S. Un saluto cordiale e un salve a tutti quelli che resistono nel bianco.