Londra 7/7, un anno fa l'attentato di quattro martiri-killer britannici

 LONDRA 7/7

UN ANNO FA L’ATTENTATO DI QUATTRO MARTIRI-KILLER BRITANNICI AL CUORE DELL’EUROPA CHE AVEVA DATO LORO OSPITALITA’

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 fonte dell’illustrazione :SocialDesignZine

Siamo seri: la maggior parte degli sforzi contro il terrorismo dal 7 luglio a questa parte sono stati una farsa” : il quotidiano inglese The Times, a un anno dalla barbara strage “in nome dell’islam” che a Londra ha causato 52 vittime e circa 700 feriti , accusa il governo britannico di non aver fatto abbastanza e di “non aver preso abbastanza sul serio il terrorismo”. Infatti : “non abbiamo ancora idea su quali legami potessero esserci tra la cellula responsabile delle stragi e altre cellule o estremisti in Europa, America o Pakistan. Siamo in grado (più o meno) di infiltrare agenti nelle moschee, ma i predicatori estremisti sanno da tempo che non sono questi i luoghi dove reclutare apertamente…Se la vita è tornata alla normalità, non è per coraggio, ma per autocompiacimento…”( The Times).

  • «Londra, il buonismo di Tony Blair » ( Corriere 7 luglio 2006)

     

  • A un anno dopo la strage arriva il video di uno degli autori  – PURE AL QAEDA RICORDA. In questo triste anniversario fa la sua apparizione sugli schermi di Al Jazeera un video di Al Qaeda con l’immagine del giovane martire-killer che si è fatto esplodere sull’autobus, Shehzad Tanweer, che punta l’indice contro gli spettatori e minaccia un futuro segnato da altri attacchi terroristici, “è solo l’inizio della Jihad”. Nel video appare anche Ayman al Zawahiri, braccio destro di Osama Bin Laden, che sottolinea l’appartenenza del giovane “shaid” ad una ricca famiglia, smentendo la teoria secondo la quale la “guerra santa” recluta i suoi suicidi-assassini tra i poveri e gli sprovveduti. 

     La vidéo sur le site de la BBC

  • REMEMBRANCE DAY

Link :

Il dossier della Bbc

Il dossier di Repubblica.it

Le foto "postate" dai londinesi su www.flickr.com

Londra, 7 luglio 2005 La reazione della Chiesa – Salvatore Mazza, su "Avvenire" dell’ 8 luglio 2005.

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