Buchini neri

FISICA – ATTUALITA’
BUCHINI NERI
 
Questa specie di ragno meccanico è il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra, un acceleratore di particelle con una circonferenza di 26 chilometri e costato ben 6 miliardi di euro , che dovrebbe rivelare il segreto della nascita dell’universo. A tale scopo il 10 settembre prossimo si procederà a un esperimento che nel sottosuolo riprodurrà in miniatura il "Big Bang", il fenomeno che ha dato origine all’universo circa 15 miliardi di anni fa .
Come dicono i giornali, sperimentatori e  finanziatori sembrano molto entusiasti, ma d’altra parte  l’esperimento spaventa alcuni scienziati. Secondo questi, fra cui Otto Rössler , e secondo il gruppo LHC Defense che lo sostiene, l’energia sviluppata dall’esperimento potrebbe provocare la creazione di piccoli buchi neri che potrebbero  ingrandirsi e cominciare a sgranocchiare il nostro pianeta, inghiottendoci tutti quanti  in un periodo variabile tra i 4 e i 50 anni…  

Scomparire in un buchino? Oh, quale seducente catastrofe ! … Beh, verrebbe da pensare, visto dal Senza Fondo, dal quale tutto prende inizio e va, la scomparsa di un pianetino verso il punto finale dal quale tutto prende un senso, non sarebbe niente di speciale. Per rallegrarsi di non dover più pagare le bollette e veder passare il mondo occorrerebbe però essere uno gnostico. ( “ Peccato”, ha commentato  non a caso su minimo karma Antonio Vigilante, “che si tratti, con ogni probabilità, di un allarme a scopi pubblicitari. Scomparire nella ricerca della conoscenza: sarebbe la fine più degna della strana vicenda dell’uomo sulla terra, e dell’insensata vicenda della terra nel cosmo”). Fragile felicità terrestre, lo sanno tutti , o quasi tutti, che la terra non è eterna. Quello che sarebbe inaudito è che la catastrofe finale verrebbe causata da un turbo artificiale, un buchino nero creato in laboratorio da creature umane & rapper alla ricerca della fantomatica "particella di Dio". Mentre cercano di ricreare il FIAT LUX, qualcosa potrebbe andar storto in laboratorio e nell’universo. 

Fiat lux ! Esclamano i più entusiasti : “ Una volta stabilito il corretto e stabile assetto dei raggi, avverrà lo scontro di particelle e il passo finale sarà la produzione di impatti con energia di 5 TeV, per la presa dei dati che letteralmente spalancheranno ai fisici la ‘nuova frontiera’ dell’era subnucleare. Le cui applicazioni tecnologiche supereranno un giorno anche le aspettative più rosee della scienza medica…”. Il “passo finale” ? Un futuro color rosa bonbon ? Vengono alla memoria, irresistibilmente, i versi di Dante sulla fine di Ulisse – versi sui quali, se i più pessimisti avessero ragione, resterebbero solo pochi giorni per meditare, insomma da rileggere in fretta e forse per l’ultima volta :
Io e ’ compagni eravam vecchi e tardi / quando venimmo a quella foce stretta / dov’Ercule segnò li suoi riguardi / acciò che l’uom più oltre non si metta ; / da la man destra mi lasciai Sibilia, / da l’altra già m’avea lasciata Setta.//
"O frati", dissi, "che per cento milia / perigli siete giunti a l’occidente,/ a questa tanto picciola vigilia / d’i nostri sensi ch’è del rimanente / non vogliate negar l’esperïenza,/di retro al sol, del mondo sanza gente./ Considerate la vostra semenza :/ fatti non foste a viver come bruti,/ ma per seguir virtute e canoscenza".//
Li miei compagni fec’io sì aguti,/ con questa orazion picciola, al cammino, / che a pena poscia li avrei ritenuti; / e volta nostra poppa nel mattino, / de’ remi facemmo ali al folle volo,//
sempre acquistando dal lato mancino./ Tutte le stelle già de l’altro polo / vedea la notte, e ’l nostro tanto basso, / che non surgëa fuor del marin suolo. / Cinque volte racceso e tante casso / lo lume era di sotto da la luna, / poi che ’ntrati eravam ne l’alto passo, / quando n’apparve una montagna, bruna / per la distanza, e parvemi alta tanto / quanto veduta non avëa alcuna.//
Noi ci allegrammo, e tosto tornò in pianto; / ché de la nova terra un turbo nacque / e percosse del legno il primo canto./ Tre volte il fé girar con tutte l’acque; / a la quarta levar la poppa in suso / e la prora ire in giù, com’altrui piacque, / infin che ’l mar fu sovra noi richiuso.
Può darsi che le polemiche sull’LHC siano eccessive, in quanto il rischio è pari a zero, come dicono, anche se in realtà il numero è molto piccolo, quasi zero, ma NON È zero. Il problema è che quel “quasi” zero introduce una possibilità che, per quanto piccola, è reale. Ma cos’è il reale, se non l’impossibile che accade ogni giorno ? Dio, così come anche il Diavolo, sembrano nascondersi, ancora una volta, in dettagli minimi e quasi impercettibili.
Proprio per la sua quasi impercettibilità, il piccolissimo rischio è oggetto di percezioni controverse tra gli stessi scienziati e richiede a gran voce una spiegazione. Per evitare il rischio della fine del nostro pianeta entro pochi anni dall’avvio dell’esperimento, a causa di  un possibile buchino nero –  un “turbo” quasi dantesco –  creato artificialmente all’interno del laboratorio internazionale di fisica di Ginevra, è stato presentato un ricorso alla Corte Europea dei Diritti Umani , ma, a quanto pare, la corte ha dato parere negativo lasciando quindi al Cern via libera per continuare i propri esperimenti. L’evento del 10 settembre sarà trasmesso in diretta via Internet dal sito: http://webcast.cern.ch, e diffuso attraverso tutti i network europei. "Aspettiamo e vediamo", ha liquidato l’intera faccenda il fisico Carlo Rubbia. Speriamo bene. Che faccia BOOM ? 
Mentre i più pessimisti sembrano piuttosto spaventati, e magari in preda a una qualche curvatura di psiche rileggono il vecchio Dante, una giovane e pimpante ricercatrice del Cern di Ginevra ha intanto dedicato un rap per l’accelleratore di particelle. Il rap spiega il funzionamento del Large Hadron Collider (Lhc), è tra i più visti su Youtube e oltre a ciò pare anche che sia  scientificamente corretto.
Rappin’ about cern’s Large Hadron Collider!
Su YuTube – 4 min 49 sec
 
Fonte dell’illustrazione
 
Questa voce è stata pubblicata in Varie e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *