Libertà di stampa in Europa / Vignette sull'islam

 LIBERTA’ DI STAMPA  IN EUROPA ( EURABIA ? )

VIGNETTE SULL’ISLAM

<B&gt;Vignette satiriche su Maometto<br&gt;Insorge il mondo musulmano </B&gt; Mentre in Iraq s’invocano attacchi contro i Danesi perché Jillands Posten , un quotidiano di Copenaghen, ha indetto un concorso per disegni su Maometto da mettere in un’inchiesta sulla libertà di espressione, e contro i Norvegesi perché in segno di solidarietà con Jillands Posten il settimanale norvegese Magazent ha anch’esso pubblicato le vignette incriminate, Tayassir Tamimi, capo dei tribunali islamici in Palestina per l’attuazione della sharia’h , ha chiesto la convocazione di un summit islamico di emergenza per concordare una risposta unitaria "agli insulti verso l’Islam".  

CODA DI PAGLIA

Mentre l’Unione internazionale degli ulema, un insieme di 300 teologi islamici affiliati ai Fratelli Musulmani da Dublino definisce la strategia volta a costringere i due Paesi europei a «rinsavire e scusarsi per il male causato ai musulmani», la Lega araba e ll’Organizzazione per la conferenza islamica (Oci), hanno annunciato di voler ricorrere alle Nazioni Unite.

Gli occidentali ( i kafir) , abituati alle loro libertà conquistate attraverso il lavoro e le lotte dei padri, i canti delle madri e l’allegria delle donne, &nbsp;e numerosi sacrifici per garantire un reale più largo e più libero, sembrano non rendersi conto che, oltre al vino e alla mortadella, a “offendere&rdquo; i fedeli musulmani ad oltranza è la raffigurazione del corpo umano ( per esempio il David di Michelagelo, sperando che non finisca come i buddha di pietra distrutti dai talebani in Afghanistan) , figuriamoci se è poi la raffigurazione di Maometto in chiave satirica, con un turbante in testa a forma di bomba e pronto ad infiammarsi come lo sono, in gran parte, oggi, i suoi seguaci ad oltranza.

Poche voci isolate, all’interno del mondo musulmano, si sono levate a difendere la libertà di stampa e la libertà d’espressione, compresa la libertà di satira. La maggior parte, ipocritamente, dimenticando che nei loro Paesi c’è la massima libertà d’insultare “ebrei&rdquo; e “cristiani&rdquo;, invocano il rispetto per la religione altrui, ovvero unicamente per la religione islamica abituata a considerare come “insulto&rdquo; la minima osservazione, critica o satira. La satira dell’uomo-bomba, per esempio, del cosiddetto kamikaze raffigurato come shaid, con linguaggio religioso, dagli estremisti che ne fanno figurine, poster o gigantografie e ne venerano le immagini.

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Strana inibizione, quella degli intellettuali europei ( o di quello che ne resta, nel tempo dell’ascesa sfolgorante dei tecnocrati e della confusione dei media ) di criticare tutto, compresi se stessi, ma di esimersi dal valutare criticamente i non pochi aspetti discutibili che l’islam presenta ancora e soprattutto oggi. Non dico di produrre il senso dell’ “incredibile&rdquo; che oggi accade in Europa sotto gli occhi di tutti , ma almeno, in coscienza e liberi dalla paura, solo un po’ d’intelligibilità.

 &nbsp;Dare intelligibilità a tempi drammatici di ascesa di un nuovo, lunatico e verdeggiante oscurantismo non è facile. E’ possibile, anzi probabile che si tratti dei primi balbettii di una storia, non si sa se ancora barbara o già civilizzata, destinata a durare e a ripetersi per lunghi anni a venire… A meno, forse, di non sapere, o potere, compiere il salvifico e necessario lavoro per liberarsi dall’attrattiva torbida dell’insufficienza dell’Europa, e dall’odio, dall’invidia, dalla sfiducia.

Dalla Rete

Una fatwa spegne la satira
Corriere della Sera – 30 gen 2006
Questa è una storia incredibile e raccapricciante che dovrebbe farci drizzare i capelli e spronarci alla mobilitazione generale.

 «Minacce e bandiere bruciate. Integralisti contro la Danimarca. Se si negano agli altri i diritti che si esigono per sé&raquo; – un editoriale di Magdi Allam

Vignette su Maometto scatenano una guerra santa
il Giornale –
Si sono infuriati per alcune vignette pubblicate da un giornale danese e riprese da un settimanale norvegese.

Danimarca, scudo d’Occidente
Ragionpolitica.it – 30 gen 2006



di steph bergol

 &nbsp;Letture

UN DELIRIO DI MASSA

 Non è la prima volta nella storia che intere masse di persone sono prese in un delirio, un delirio che uccide. Tali fenomeni si producono quando dei popoli si accorgono che i loro punti di riferimento non sono più in connessione significativa con il mondo in cui vivono, e quindi non riescono più a capire quello che succede. E’ allora che, con le parole di Shakespeare, “time out of joint” – il tempo esce fuori dai suoi cardini. Donde la tragedia, i disastri. Basti pensare all’ascesa sfolgorante del nazismo in Europa alcuni decenni fa, nella Germania in pieno boom demografico e ossessionata dalla propaganda sulla morte della patria, così come oggi il discorso islamista parla della “congiura&rdquo; contro l’islam e riduce l’universo mondo a un cumulo di assurdità. Di tale delirio collettivo si è nutrita la recente prima consultazione elettorale funzionale tenutasi nell’Autorità palestinese che ha acclamato vincitori i terroristi di Hamas. Allo stesso modo Amhedinejad ha vinto in Iran, e nel dicembre 2005, l’elettorato egiziano si è schierato compattamente a favore dei Fratelli musulmani, un partito islamico radicale, e non per gli elementi progressisti. Contemporaneamente in Libano, i cittadini recatisi alle urne hanno festeggiato il ritiro delle truppe siriane esprimendo la loro preferenza per Hezbollah, il partito dei terroristi di Al-lah che è entrato a far parte del governo. Così pure, elementi appartenenti all’Islam radicale hanno vinto le elezioni in Arabia Saudita e in Afghanistan.

Lettera internazionale n.86 in uscita contiene un dossier sul mondo islamico, dalle origini fino all’estremismo fondamentalista, con contributi, tra gli altri, del neuropsichiatra franco-tunisino Fethi Benslama: L’islamismo, un delirio che uccide. A proposito della crisi che oggi, al contatto con la modernità, attraversano le società musulmane, Benslama parla di psicosi e assimila il discorso islamista a un delirio, a un delirio di massa.. “ Una persona devota – osserva Benslama – può anche essere delirante. E penso proprio che una parte dell’islamismo sia delirante, per esempio il salafismo. (…). I salafisti sostengono che, per effetto della modernizzazione mondiale e la creazione di stati musulmani, le società musulmane sono regredite e sono uscite dall’islam. Secondo loro, quindi, i musulmani sarebbero andati a ritroso nel tempo fino a oltrepassare la ‘soglia’ dell’origine e a ritrovarsi in un periodo preislamico. (…). I salafisti sostengono che bisogna far ripassare i musulmani dall’origine, ecco perché chiedono agli altri musulmani di convertirsi. E questo è più che paradossale: è delirante. Per loro i musulmani non sono più musulmani. E’ una follia! Ed è grave perché questa follia porta alla violenza. Si tratta di un delirio omicida. Questa gente si è assegnata il compito di sorvegliare la ‘soglia’ dell’origine con lo scopo di rimettere sulla giusta via coloro che si sono smarriti, costi quel che costi. E’ un delirio paranoico. Pensate che in Algeria ci sono stati estremisti che prima di sgozzare le vittime dicevano: ‘ Ringraziami, perché con questo gesto ti consento di non morire apostata’. In una situazione ordinaria parleremmo di psicopatici , ma quando ci troviamo davanti a un delirio di massa, ogni banale psicopatico può trasformarsi in un temibile assassino …”.

Qui il testo originale, in francese, dell’ intervista di Hamid Barrada e Renaud de Rochebrune a Fethi Benslama: L’islamisme, ou le délire qui tue.  Su Fethi Benslama, v. anche : Clinica delle notti.



Miniatura raffigurante Ali bin Abu Taleb ( arabo علي بن أبي طالب ), cugino e genero del profeta mentre decapita Nasr bin al-Hareth in presenza del profeta Muhammad , il “Buon Modello”, e dei suoi compagni.  This is a miniature from Siyer-i Nebi, a Turkish religious biography of Mohammed completed in 1388 and later lavishly illustrated with 814 miniatures under the reign of Ottoman ruler Murad III, being completed in 1595. Many of the miniatures depict Mohammed, and this particular one shows Ali bin Abu Taleb beheading Nasr bin al-Hareth in the presence of Mohammed and his companions.

 Image Archive page  – Depictions of Mohammed Throughout History

 

FONTE: http://www.zombietime.com/mohammed_image_archive/

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