LA SFIDA DI GENNAIO
Busto di Giano (Ianus Pater), Musei Vaticani
La porta (ianua)* è dotata di due facce : “ di esse, / una guarda la gente, l’altra gli dèi Lari ” (Ov., Fasti I,136-7). E così qualcuno o qualcosa passa da un anno-mondo all’altro: guardando al passato che se ne va e al futuro che viene nuovamente… E’ il punto, o piuttosto la soglia, intensa e feroce, in cui la vita va al di là.
Qualcuno ha detto che allora ci si accorge di cos’è veramente una porta, quando attraverso ci passa una bara. Magari nell’attesa che poi ci passi anche una culla, chissà…
In questi tempi detti moderni, o anche postmoderni, postmortem e post-tutto, per molte persone tra culla e bara niente sembra veramente passare. Accade quando nel passaggio da un anno all’altro il “vecchio” che è in noi diventa triste e malinconico. E’ allora che uno strano affetto lo coglie e lo rende pesante, terribilmente pesante come quel vecchio busto di Giano. Ma tempo e spazio sono forse una risposta?
Non saprei cosa rispondere a questa domanda. Forse è solo il tempo che curva qualcuno o qualcosa come un punto di domanda ( ? ).
A capodanno molte scintillanti paillettes (spesso costose) vengono lanciate per coprire questa sofferenza dell’essere-tempo ( questa carne prudente, impaurita e che invecchia: ? ).
Occorre essere un po’ folli per rendersene conto. E, rinunciando alla tentazione di farla finita, avere, ancora una volta, oltrepassata la soglia che si apre sull’altro tempo-mondo: il cuore vivente del tempo in cui tutto appare nuovo e sorprendente.
Temo che il tempo non sia una risposta. Neanche scrivere, ovvero passare il tempo, lo è. Tuttavia per imparare occorre essere curiosi di quello che accadrà e passare attraverso l’esperienza del tempo , tutto il resto è solo informazione.
Così qualcuno o qualcosa di giovane va avanti, guardando nel contempo, paradossalmente, come un vecchio, anche “un poco” all’indietro.
Salue Iane, Pater matutine.
*Le feste solstiziali, quella d’inverno, come quella estiva, sono considerate delle “porte”, ovvero dei passaggi che si ripetono ogni anno e simbolizzano l’entrata in “tempi-mondi” ciclici.
Il nome Ianus deriverebbe dalla radice indo-europea ei o ya, da cui il sanscrito yana (via, veicolo) e il latino ianua (porta). Giano (Ianus Pater), connotato dal movimento, sarebbe allora “quello che porta da uno stato all’altro, e dunque anche il Terminatore e l’Iniziatore”.
“Nel cristianesimo Giano viene interpretato come l’immagine del Cristo, Via e Signore dell’Eternità”. Nel tempo poi le due feste solstiziali sarebbero diventate quelle dei due Giovanni: il Battista per il Solstizio d’estate e l’Evangelista per quello d’inverno, per la somiglianza fonetica fra i due termini Ianus e Iohannes.
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L’ENIGMA DEL TEMPO
"Quando un uomo siede un’ora in compagnia di una bella ragazza, sembra sia passato un minuto. Ma fatelo sedere su una stufa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora. Questa è la relatività".
La teoria della relatività non ha risolto l’"enigma del tempo". Dai buchi neri, dove il tempo "si ferma", al mondo della fisica quantistica, dove "svanisce", le attuali teorie sono ben lontane dall’aver fornito risposte soddisfacenti a una lunga serie di domande.
In ogni caso, tempo e spazio non sono una risposta. E il passare del tempo da un anno all’altro forse è una mera illusione. Forse " vita e morte confluiscono in uno e non c’è né evoluzione né destino, soltanto essere".
In tal caso, se vita e morte hanno uguale durata, è possibile riprendere qui, tra i due, tutto quello che è perso?
Mah! "La cosa più bella che possiamo sperimentare è il mistero: la fonte di ogni vera arte e di ogni vera scienza".
Bella pagina di riflessione questa tua….